Bonus edilizi sotto controllo, ecco a chi stanno per arrivare le lettere del Fisco

Nadia Pascale

6 Ottobre 2025 - 15:33

Il Fisco rafforza i controlli sui bonus edilizi e sulle rendite catastali degli immobili ristrutturati. Aggiornare i valori della rendita non è più rimandabile.

Bonus edilizi sotto controllo, ecco a chi stanno per arrivare le lettere del Fisco

Bonus edilizi sotto controllo, inviate numerose lettere di compliance e si continua per i prossimi 3 anni. Il Fisco a caccia di chi ha fruito dei bonus edilizi e non ha aggiornato la rendita.

Nel Documento programmatico di finanza pubblica disponibili i dati relativi ai controlli dell’Agenzia delle Entrate sui contribuenti che hanno fruito dei bonus edilizi, e in particolare del Superbonus, e hanno dimenticato di aggiornare la rendita catastale.

Ecco chi sta per ricevere una lettera dal Fisco e perché è obbligatorio aggiornare la rendita catastale.

Fisco, 3.000 controlli svolti su immobili ristrutturati e 1.800 lettere di compliance

Il Documento programmatico di finanza pubblica riserva importanti sorprese, tra queste i dati relativi ai controlli effettuati sugli immobili oggetto di ristrutturazione con le agevolazioni previste per il Superbonus.

I controlli erano stati annunciati già nei mesi passati, infatti, la Legge di Bilancio 2024 ha previsto al comma 86 che l’Agenzia delle Entrate verifichi se i contribuenti che hanno fruito dei benefici previsti dalla Legge 34 del 2020 hanno provveduto all’aggiornamento della rendita catastale degli immobili oggetto di intervento di ristrutturazione, riqualificazione energetica agevolato.

Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate ha iniziato le verifiche. In base a quanto si legge del Documento programmatico sono stati eseguiti 3.000 controlli, dai quali sono tate inoltrate 1.800 lettere di compliance.

Nuove tecnologie per i controlli sulle rendite catastale degli immobili ristrutturati

Il Documento programmatico sottolinea che nella fase preliminare sono stati effettuati rilievi attraverso fotografie aeree geometricamente corrette, «rese disponibili da Agea», cioè l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e «sovrapposte alla cartografia catastale». I controlli hanno riguardato per ora il 65% del territorio nazionale.

Le lettere di compliance sono state inviate ai proprietari di immobili con rendita catastale inesistente o quasi nulla e che nonostante i contributi pubblici riconosciuti attraverso il Superbonus hanno mantenuto la stessa rendita catastale.

Per questi immobili, quindi, sembra che il massiccio intervento di ristrutturazione volto al miglioramento della classe energetica non abbia portato alcun aumento di valore e di conseguenza è stato necessario intraprendere un’attività di interlocuzione con il proprietario/beneficiario delle risorse del Superbonus.
I proprietari hanno quindi ricevuto lettere di compliance.

Ancora più drastico sembra essere l’intervento nei casi in cui l’immobile non è mai stato dichiarato prima. Questo è l’effetto del solo primo anno di controlli, in 3 anni i controlli dovrebbero riguardare circa 60.000 immobili.

Perché è importante aggiornare la rendita catastale? Deve essere ricordato che quando il Superbonus è stato normativizzato la prima volta, la platea dei beneficiari era ampia e non limitata alla prima casa o a un solo immobile.

I proprietari potevano fruire dell’agevolazione anche su più immobili. Questo implica che anche le entrate Irpef in teoria dovevano aumentare. La rendita catastale di un immobile ne disegna il valore, è anche la base per l’applicazione dell’IMU e di conseguenza una maggiore rendita catastale porta al versamento di maggiori imposte. Con i controlli si mira a un rientro rispetto ai soldi pubblici investiti nelle operazioni di ristrutturazione con efficientamento energetico raggiunto con il Superbonus.

Di fatto la legge pone a carico dei contribuenti l’obbligo di aggiornare le rendite catastali alla chiusura dei lavori e quindi per chi non ha adempiuto sono partiti i controlli. L’obbligo ricade non solo su chi ha fruito del Superbonus e ha potuto, almeno nel momento iniziale ristrutturare a coso zero, ma anche su chi ha fruito di altre agevolazioni meno importanti, ad esempio l’ecobonus o il bonus ristrutturazioni.

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