Bonus casa 2023: le novità su agevolazioni e incentivi per i lavori edilizi

Rosaria Imparato

3 Gennaio 2023 - 16:57

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Quali sono i bonus casa per il 2023? Vediamo le novità introdotte dalla legge di Bilancio sui lavori edilizi e come cambiano agevolazioni e incentivi, dalle ristrutturazioni all’acquisto.

Bonus casa 2023: le novità su agevolazioni e incentivi per i lavori edilizi

Quali sono le novità per i bonus casa 2023? E come funzionano le agevolazioni edilizie? Il pacchetto degli incentivi per i lavori in casa è molto corposo: i cittadini possono usare i bonus previsti per ristrutturare, acquistare mobili ed elettrodomestici, puntare alla riqualificazione energetica dell’edificio o migliorarne la sicurezza antisismica.

La legge di Bilancio 2023 ha anche prorogato la detrazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche e ha cambiato la soglia massima per la spesa agevolata degli arredi.

La maggior parte dei cambiamenti riguarda il superbonus, anche se le modifiche sono avvenute con il decreto Aiuti quater e non con la legge di Bilancio. Gli altri bonus (ristrutturazione, l’ecobonus ordinario, il sismabonus e l’incentivo per i giardini) sono stati confermati senza modifiche.

Vediamo quali sono le novità sui bonus casa, e cosa cambia per i lavori edilizi.

Lavori in casa con il bonus ristrutturazione 2023

Partiamo con una delle agevolazioni più usate: il bonus ristrutturazione. La legge di Bilancio dello scorso ha prorogato il bonus fino al 31 dicembre 2024 senza modifiche sostanziali rispetto alla struttura attualmente in vigore.

Come funziona il bonus ristrutturazione? Si tratta di una detrazione del 50% sulle spese sostenute fino a un massimo di 96mila euro. L’elenco delle spese ammesse al bonus ristrutturazioni è lungo, e molti di questi lavori sono coperti anche dal superbonus (ma solo se in possesso di determinati requisiti):

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano;
  • sostituzione di porte interne.

Ecobonus 2023 per il risparmio energetico

Nel pacchetto bonus casa c’è anche l’ecobonus ordinario per i lavori di riqualificazione energetica (orientati quindi al risparmio non solo energetico ma anche in bolletta), in vigore fino al 31 dicembre 2024. L’agevolazione permette di portare in detrazione dal 50 al 75% delle spese sostenute in base al tipo di intervento.

In generale:

  • 50% per infissi, biomassa e schermature solari;
  • 65% per le rimanenti tipologie di spese;
  • dal 70% al 75% se l’intervento è su parti comuni condominiali che non comportino modifiche volte a ridurre il rischio sismico.

Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica, ovvero:

  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • le associazioni tra professionisti;
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • persone fisiche ovvero: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini, coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese.

Superbonus al 90 o al 110%: le novità nel 2023

Nel 2023 l’aliquota del superbonus scende al 90% per tutte le spese.

Le eccezioni sono due: la prima riguarda i condomini che hanno presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori) semplificata entro il 31 dicembre, ma bisogna anche che delibere siano state approvate entro e non oltre il 18 novembre.

La seconda eccezione riguarda le villette, che potranno usare il superbonus al 110% fino al 31 marzo 2023 (poi l’aliquota scenderà al 90%) solo se in possesso di due requisiti:

  • si deve trattare dell’abitazione principale;
  • il reddito di riferimento non può superare i 15mila euro annui.

Il reddito viene calcolato con le regole del quoziente familiare, e non con l’Isee.

Bonus mobili, tetto di spesa a 8mila euro nel 2023

Il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, che sarebbe stata dimezzata dal 1° gennaio 2023. La legge di Bilancio invece è intervenuta, aumentando la soglia a 8mila euro, con l’aliquota di detrazione sempre al 50%: il bonus mobili nel 2023 quindi ammonta a un massimo di 4mila euro. Nel 2024, invece, il bonus scenderà a 5mila euro.

La nuova scadenza del bonus arredi è fissata al 31 dicembre 2024. Non cambia, invece, la “dipendenza” dal bonus ristrutturazione, cioè è necessario effettuare lavori di recupero del patrimonio edilizio per poter chiedere l’agevolazione sugli arredi. Infine, il bonus mobili rimane escluso (così come il bonus giardini) dalla possibilità di scegliere cessione del credito e sconto in fattura.

Abbattimento barriere architettoniche con la detrazione del 75%

La legge di Bilancio 2023 proroga anche la detrazione del 75% delle spese documentate e rimaste a carico del contribuente per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La detrazione varrà per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

Il contribuente potrà usufruire della detrazione in dichiarazione dei redditi con cinque quote annuali di pari importo. Tuttavia, si può decidere di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura.

I limiti di spesa vengono modulati in base alla composizione dell’edificio su cui sono eseguiti gli interventi.

Bonus case green con Iva al 50% nel 2023

La new entry di quest’anno nel pacchetto dei bonus casa consiste nella detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di unità immobiliari a destinazione residenziale ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023 direttamente dalle imprese costruttrici.

La detrazione è pari al 50% dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto ed è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi.

Bonus giardini anche nel 2023

Anche il cosiddetto bonus verde fa parte degli incentivi a disposizione dei contribuenti per il prossimo anno. Il bonus verde consiste nella detrazione Irpef del 36% fino a un massimo di 36mila euro sui costi sostenuti per la sistemazione e la realizzazione di:

  • pertinenze o recinzioni;
  • impianti di irrigazione;
  • pozzi;
  • coperture a verde;
  • giardini pensili.

Il bonus verde copre anche l’acquisto di piante o arbusti e il compenso per il giardiniere che si è occupato di grandi potature.

Bonus idrico, proroga fino al 2023 in Legge di Bilancio

Il bonus idrico consiste in un contributo fino a 1.000 euro per le spese relative alla sostituzione di rubinetti e sanitari.

Possono accedere allo sconto le persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, proprietarie dell’abitazione o titolari di altri diritti reali o personali di godimento, già registrati alla data di presentazione dell’istanza, per edifici esistenti e singole unità immobiliari.

Bonus casa 2022 con cessione del credito e sconto in fattura

La manovra 2022 non cambia la possibilità di usare i bonus casa tramite cessione del credito e sconto in fattura. È stato il decreto Rilancio nel 2020 a estendere questa possibilità al resto dei bonus edilizi, opzioni che prima erano destinate solo al superbonus 110%.

Gli unici due bonus che non potranno essere usati con le alternative alla detrazione sono l’agevolazione per i mobili e quella per i giardini.

C’è da sottolineare, però, che le regole per usare la cessione del credito sono in continua evoluzione.

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