Bonus anno bisestile in busta paga, cos’è, quando arriva e a chi spetta

Simone Micocci

14 Febbraio 2024 - 11:38

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Il fatto che il 2024 sia un anno bisestile avvantaggia tutti i lavoratori con lo stipendio calcolato a ore. È in arrivo una sorta di bonus che aumenta la busta paga (rispetto a febbraio 2023).

Bonus anno bisestile in busta paga, cos’è, quando arriva e a chi spetta

Per alcuni lavoratori, il fatto che il 2024 sia un anno bisestile comporterà un aumento della busta paga di febbraio, almeno se rapportata a quella dello stesso mese ma del 2023.

Quello che potremmo definire come “bonus anno bisestile” in busta paga si rivolge a tutti quei lavoratori il cui stipendio è calcolato a ore, quindi tenendo conto di quanto effettivamente lavorato nel corso del mese.

Lavoratori che solitamente guardano con preoccupazione al mese di febbraio in quanto con 28 giorni, anziché 30 o 31, presenta anche meno giornate di lavoro. E dal momento che a febbraio si lavora meno anche lo stipendio è più basso.

Quest’anno perlomeno la differenza tra quanto si lavora a febbraio rispetto alle altre mensilità è meno netta in quanto trattandosi di un anno bisestile ci sarà generalmente una giornata di lavoro in più.

A chi spetta il bonus anno bisestile e a chi spetta

Non si tratta quindi di un vero e proprio “bonus” quello che viene riconosciuto a febbraio di un anno bisestile: semplicemente lo stipendio è più alto (rispetto a quanto si percepisce solitamente a febbraio) in quanto si lavora una giornata in più.

Come anticipato, ciò vale per coloro che hanno lo stipendio calcolato con il sistema della paga oraria, il che di solito vale per gli operai. Con questo sistema, infatti, il dipendente viene retribuito per ciascuna ora di lavoro prestato, sulla base di quanto stabilito dal contratto collettivo. Vengono retribuiti anche i giorni di assenza sì, ma solo quando retribuiti (come ad esempio nel caso delle ferie, delle festività o dei permessi retribuiti).

Calcolare quanto spetta di stipendio ogni mese è molto semplice: basta prendere la retribuzione oraria e moltiplicarla per le ore di lavoro effettivamente svolte.

Prendiamo come esempio un operaio impiegato dal lunedì al sabato: a febbraio 2023 ha lavorato per 24 giorni, mentre a gennaio dello stesso anno per ben 27 giorni. Considerando una paga oraria di 10 euro l’ora, e un orario di lavoro di 8 ore al giorno, ne risulta per gennaio uno stipendio di 2.160 euro, mentre a febbraio di 1.920 euro (cifre da considerare al lordo delle tasse). Ne è risultata quindi una perdita di 240 euro viste le tre giornate lavorate in meno.

A febbraio 2024, in quanto bisestile, risultano invece 25 giornate lavorative: per lo stesso lavoratore è in arrivo uno stipendio di 2.000 euro, con un aumento di 80 euro rispetto a febbraio 2023, visto il giorno di lavoro in più, e una differenza di 160 euro rispetto a gennaio 2024.

Chi invece rischia di essere penalizzato dall’anno bisestile

Diversamente, sono penalizzati dal fatto che febbraio è un anno bisestile coloro che hanno lo stipendio calcolato con il sistema a paga mensilizzata. Infatti, nonostante si lavori un giorno in più rispetto allo scorso anno, la busta paga di febbraio sarà sempre la stessa.

Con il sistema a paga mensilizzata viene corrisposta al datore di lavoro una retribuzione fissa che non dipende da quanti giorni ha quel determinato mese. Il che è un vantaggio in quanto scongiura il rischio che ogni febbraio possa esserci una riduzione dello stipendio.

Nel dettaglio, per questo sistema viene preso in considerazione un numero di giornate lavorative convenzionali, solitamente indicato nel contratto collettivo, alle quali si moltiplica la retribuzione lorda prevista per quel determinato livello di inquadramento.

Se ad esempio consideriamo un contratto che prevede per ogni mese 26 giorni convenzionali di lavoro e una retribuzione di 70 euro al giorno, lo stipendio base sarà sempre di 1.820 euro, eccetto ovviamente quando nello stesso periodo ci sono state assenze non retribuite (che vengono quindi scalate dall’importo lordo).

Ciò vale per gennaio come pure per febbraio, indipendentemente da quelle che sono le giornate lavorate.

Tuttavia, ciò comporta uno svantaggio nell’anno bisestile: nonostante una giornata di lavoro in più rispetto al febbraio scorso, l’importo della busta paga sarà sempre lo stesso (1.820 euro nel caso dell’esempio di cui sopra).

A essere penalizzati dal fatto che il 2024 è un anno bisestile, e quindi si lavora un giorno in più ma senza differenze sullo stipendio, sono perlopiù o dirigenti, gli impiegati, gli intermedi e tutto il settore del commercio e terziario, ossia coloro a cui si applica solitamente il sistema a paga mensilizzata.

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