Bollettino BCE tuona: ecco di cosa ha bisogno l’Eurozona

C. G.

8 Agosto 2019 - 11:36

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Nel bollettino BCE di oggi la banca centrale non ha usato mezzi termini: serve di nuovo una politica monetaria accomodante

Bollettino BCE tuona: ecco di cosa ha bisogno l’Eurozona

Il bollettino economico della BCE riferito al mese di giugno è stato finalmente pubblicato.

Nel testo la banca centrale non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni ed è tornata a calcare sulla necessità di tornare ad agire tramite una politica monetaria accomodante.

La “pausa” del 2018, culminata con la fine del Quantitative Easing, ha avuto vita breve. Mario Draghi ha nuovamente aperto alla possibilità di tagliare i tassi di interesse e si è detto pronto ad agire con tutti gli strumenti a disposizione per arginare il deterioramento delle condizioni economiche. Il bollettino della BCE ha aggiunto benzina sul fuoco.

Bollettino BCE: torna la politica accomodante

Per far fronte ad una crescita più debole del previsto la BCE ha confermato la sua intenzione di riprendere con le politiche “altamente accomodanti”, che resteranno in vigore per un “prolungato periodo di tempo”.

“I tassi di inflazione, sia nella realtà sia nelle proiezioni, si sono collocati costantemente al di sotto di livelli in linea con il valore previsto,”

ha continuato l’istituto, confermando che per garantire la convergenza della citata inflazione verso il suo obiettivo verranno adottate tutte le misure necessarie e saranno utilizzati tutti gli strumenti a disposizione.

Una sorta di “whatever it takes” più moderno che ha trovato ragion d’essere non soltanto nelle più recenti rilevazioni macroeconomiche, ma anche nell’esito delle ultime indagini che hanno messo in evidenza una crescita più debole nel 2° e nel 3° trimestre dell’anno.

Nel bollettino BCE riferito al mese di giugno la banca centrale ha inoltre ricordato come neanche le prospettive di crescita abbiano giocato in favore dell’Eurozona: le incertezze, il protezionismo, i problemi legati ai mercati emergenti. Tutto ha contribuito ad orientare l’outlook al ribasso.

“Permane quindi la necessità di un grado significativo di stimolo monetario per assicurare il persistere di condizioni finanziarie molto favorevoli a sostegno dell’espansione dell’area dell’euro, dell’accumulo di pressioni interne sui prezzi e, di conseguenza, della dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo”,

ha tuonato ancora la BCE nel bollettino economico. Dopo i timidi tentativi di restringimento del 2018, la politica monetaria della banca centrale tornerà a fare i conti con un’economia troppo debole per non essere stimolata.

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