Un emendamento prioritario del PD punta a far inserire in manovra regole per abbassare le bollette dell’energia con lo Stato che diventa Acquirente unico. Vediamo i dettagli.
Una novità nella Legge di Bilancio 2026 permetterebbe di scegliere come fornitore di energia elettrica direttamente lo Stato per pagare bollette più basse. Si tratterebbe di una riforma vera e propria del mercato tutelato dell’elettricità che non riguarderebbe soltanto i clienti vulnerabili, ma verrebbe allargato anche alle famiglie con Isee sotto i 20.000 euro.
Si tratta di tre misure distinte che mirano ad abbassare le bollette dell’energia elettrica e che il Partito Democratico chiede di inserire nella prossima manovra segnalandole in un unico emendamento.
Abbassare il costo delle bollette
Il prezzo troppo alto delle bollette dell’energia elettrica è un problema che pesa molto sulle famiglie, ormai, da anni. Per tutelare alcune fasce della popolazione il Partito Democratico ha segnalato come prioritario un emendamento che contiene tre misure che cambierebbero le regole del mercato tutelato.
Le famiglie considerate vulnerabili potrebbero scegliere di ricevere l’energia elettrica da un Acquirente unico, lo Stato. I requisiti per essere considerati vulnerabili resterebbero gli stessi in vigore oggi, ma si allargherebbero anche alle famiglie con Isee entro i 20.000 euro (che diventerebbero 30.000 per chi ha più di tre figli a carico).
L’intenzione è anche quella di spingere le imprese a firmare per avere contratti a lungo termine per l’acquisto di energia da fonti rinnovabili per fare in modo che entro il 2030 almeno il 65% dell’energia acquistata sia «pulita».
L’emendamento segnalato
Inizialmente le proposte erano state presentate in due emendamenti distinti, ma ora che i partiti sono obbligati a scegliere 414 emendamenti totali da segnalare come prioritari, il PD ha scelto di concentrare la proposta in un unico emendamento segnalato.
Il mercato tutelato, che prevede bollette con prezzo dell’energia non deciso dal fornitore, ma da Arera, si è concluso lo scorso giugno. Da luglio 2025 è in vigore il mercato libero in cui sono confluiti tutti i consumatori, a eccezione dei vulnerabili che possono ancora beneficiare del servizio a tutele graduali.
Hanno ancora uno sconto sulle bollette dell’energia elettrica gli over 75 anni, i titolari dei bonus sociali, le persone con disabilità, chi vive in un’isola minore non interconnessa con il continente e chi vive in abitazioni di emergenza a causa di una calamità naturale. Anche se queste persone possono godere ancora di tutele, sono comunque clienti di aziende elettriche. Grazie all’emendamento presentato potrebbero scegliere come fornitore dell’energia lo Stato, o meglio una società pubblica controllata dal Ministero dell’Economia.
Mentre per i vulnerabili il passaggio all’Acquirente unico avverrebbe in modo automatico, per tutti quelli che oggi si trovano nel mercato libero ma hanno i requisiti per la tutela ci sarebbe la possibilità di presentare richiesta. L’Acquirente unico potrebbe definire le condizioni migliori per garantire bollette più basse.
Tutele graduali, riapre l’accesso
L’attuale servizio di tutele graduali, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2027, non consente a nuovi utenti di aderire. Il termine per chiedere il passaggio al servizio di tutele graduali era fissato al 30 giugno 2025 e chi, pur avendone diritto, non ha effettuato il passaggio, ora si trova nel mercato libero. Tra le misure richieste dal Pd c’è anche la riapertura dei termini per accedere al servizio di tutele graduali fino al 31 dicembre 2025, allargando la possibilità di accedere anche alle famiglie con Isee entro i 20.000 euro e prolungando il periodo di tutela fino al 31 marzo 2028.
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