Bollette luce, arrivano le penali per chi cambia operatore (rischi e importi)

Simone Micocci

3 Gennaio 2024 - 10:43

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Bollette, i fornitori di energia elettrica possono fissare una penale per chi cambia operatore entro un certo termine. Così si limitano i vantaggi del mercato libero.

Bollette luce, arrivano le penali per chi cambia operatore (rischi e importi)

Nell’anno del passaggio dal mercato tutelato a quello libero, quando per gran parte delle famiglie cesserà la fornitura a prezzi calmierati, è in arrivo una nuova “tassa” di cui tener conto.

Si tratta degli oneri di recesso anticipato, penali che i fornitori possono applicare alle famiglie che prima della scadenza del contratto decidono di cambiare operatore per abbassare la tariffa.

Una vera e propria beffa che di fatto riduce i vantaggi del mercato libero, in quanto nonostante il regime concorrenziale sarà più complicato passare a un operatore che offre prezzi più convenienti.

Ovviamente la penale non si applica per coloro che passano dal mercato tutelato a quello libero, per il quale la scadenza è stata spostata a luglio 2024. Tuttavia proprio per questa ragione è bene prestare molta attenzione al nuovo contratto che si andrà a sottoscrivere nonché a qual è il termine che bisogna rispettare per poter cambiare operatore senza dover pagare una penale.

Cosa sono le penali in arrivo sulle bollette della luce

Come più volte abbiamo avuto modo di spiegare, uno dei vantaggi del mercato libero dell’energia è quello per cui si possono sottoscrivere offerte a prezzo bloccato che mettono il cliente al riparo dalle oscillazioni del mercato dell’energia.

A differenza del mercato tutelato dove le tariffe si aggiornano ogni 3 mesi, con il rischio di aumenti ma anche di ribassi, nel mercato libero si può stare tranquilli per un periodo che a seconda del contratto può essere di 12 o 24 mesi.

Ma attenzione all’effetto boomerang. Sottoscrivendo un contratto a prezzo bloccato, infatti, si rischia anche di privarsi della possibilità di risparmiare laddove le tariffe dovessero abbassarsi. Questo perché dal 1° gennaio 2024 i fornitori di energia elettrica hanno la facoltà di applicare un onere a carico del cliente che prima della scadenza del contratto esercita il recesso.

Un prezzo bloccato che inizialmente potrebbe sembrare conveniente non è detto che lo sia per tutto il periodo: ci potrebbero essere condizioni di mercato che comportano un ribasso dei prezzi con i fornitori che potranno così permettersi di offrire tariffe più convenienti. Il problema è che il risparmio generato aderendo alle nuove offerte rischia di essere azzerato dalla penale dovuta al fornitore con cui si è sotto contratto: in questo modo cambiare potrebbe non essere la scelta più conveniente.

Una possibilità contro cui si sono scagliate con forza le associazioni per la tutela dei consumatori, in particolare l’Unione Nazionale Consumatori che tramite il suo responsabile del settore energia, Marco Vignola, ha fatto sapere che tanto il governo quanto il parlamento nonostante le ripetute richieste avanzate hanno preferito mantenere l’art. 7, comma 5 del Decreto Legislativo n. 210 dell’8 novembre 2021 dove appunto si prevede la possibilità di una penale a carico del cliente in caso di recesso anticipato.

Quanto si paga di penale e a cosa fare attenzione

A tal proposito, è importante fare attenzione quando si sottoscrive un contratto per la fornitura di energia, controllando se una penale è presente e qual è l’importo da pagare (che non è uguale per tutti in quanto determinato dal fornitore).

Ogni fornitore, infatti, deve attenersi alle regole fissate da Arera, secondo cui nel contratto sottoscritto dal cliente deve essere riportato chiaramente l’importo massimo della penale. Solitamente questa voce è riportata nella parte del contratto denominata “modalità e oneri per il recesso”, dove tra l’altro è indicato il termine entro cui il recesso del contratto comporta il pagamento della penale.

L’onere di recesso è lecito, quindi, solo quando specificato nel contratto e di conseguenza se il cliente ne è a conoscenza e ne ha dato l’approvazione (attraverso la firma dell’accordo).

Prima di sottoscrivere un contratto di fornitura a prezzo bloccato, quindi, è sempre conveniente assicurarsi se c’è libertà di passare da un operatore a un altro senza alcun limite di tempo: anche questo, infatti, potrebbe rappresentare un fattore che fa preferire un fornitore rispetto a un altro.

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