Startup Act

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di Cristina Crupi

Blue Economy, le più recenti iniziative in Europa e in Italia

Cristina Crupi

17 luglio 2023

Blue Economy, le più recenti iniziative in Europa e in Italia

La Blue Economy rappresenta un ramo importantissimo della Green Economy e la Commissione Europea ha rafforzato gli investimenti in tal senso. Scopriamo quali sono.

“Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.” (Giovanni Verga).

Queste parole esprimono in modo magistrale quanto il mare, e più in generale l’acqua, siano un bene di tutto il pianeta e quanto dovremmo stare in ascolto di tutto ciò che questa incredibile risorsa ci comunica costantemente.

Lo diceva Verga ne “I Malavoglia” nel 1881 ma finalmente oggi ce ne siamo accorti tutti e finalmente si parla di Blue Economy, ovvero l’economia del settore marittimo, un modello di sviluppo economico innovativo basato su durabilità, rinnovabilità e riutilizzo, che punta a rivoluzionare le nostre attività produttive e ad azzerare le emissioni inquinanti. Un ramo importantissimo della Green Economy che ci aiuta a salvaguardare la purezza del pianeta, consapevoli che non c’è il Pianeta B.

E quale migliore occasione di questa, ovvero il tempo di vacanze, di sole e di mare per fare il punto sulla sua economia?

Quali sono le più importanti iniziative economiche e legislative messe in campo dall’Unione Europea e dal nostro Paese?

L’Unione Europea in occasione dei BlueInvest Days 2023 il 9 marzo scorso a Bruxelles, ha presentato il Report “Un oceano di opportunità”, ovvero una panoramica su tutte e attività e le opportunità di investimento nell’economia blu dell’UE.

Sono state anche presentate le migliori tecnologie innovative attualmente operanti in questo settore.

Un settore che si prevede in forte crescita per il prossimo decennio e per il quale sono attesi investimenti per molti milioni di euro. Gli investimenti in tecnologie pulite, infatti, sono raddoppianti di valore il 2021 e il 2022.

Si prevede che le energie rinnovabili blu, la gestione dell’acqua, la biotecnologia blu saranno driver importantissimi dei prossimi anni.

Gli investimenti nella Blue Economy della Commissione Europea

La Commissione Europea, visti gli ottimi risultati dell’iniziativa BlueInvest - la piattaforma nata qualche anno fa per promuovere l’innovazione e gli investimenti in tecnologie sostenibili nell’ambito dell’economia blu e che negli ultimi 5 anni ha rafforzato il panorama degli investimenti in favore di PMI e start-up con tecnologie innovative nell’economia blu - ha deciso di mantenere la misura InvestEU Blue Economy. Un’iniziativa azionaria che si basa sul progetto pilota del Fondo BlueInvest nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), riunisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA), il gruppo BEI e il finanziamento InvestEU. Ciò comporterà finanziamenti a disposizione delle PMI e delle start-up innovative e sostenibili dell’economia blu, tramite intermediari finanziari. La piattaforma BlueInvest e il FEI e la Banca europea per gli investimenti (BEI) forniscono sostegno allo sviluppo delle capacità e alla consulenza per gli intermediari finanziari e gli investitori di impatto mirati agli investimenti nell’economia blu.

Anche il nostro Paese è attento a questo settore. Per la prima volta in Italia è stato istituito un Ministero interamente dedicato a questa risorsa. Il Ministero del Mare.

L’Italia infatti con i suoi 8.670 chilometri di costa è la terza più grande economia blu in Europa e leader delle risorse marittime. E’ un Paese a vocazione marittima per eccellenza, deve al mare e alle attività connesse gran parte della sua prosperità e del suo benessere.

Il rapporto sull’”Economia del Mare 2023” – presentato a Genova lo scorso 14 luglio, ha calcolato che in Italia, un solo euro prodotto dalla blue economy, ne attiva altri 1,9 sul resto del sistema produttivo nazionale. E’ un settore imprenditoriale in costante aumento che occupa quasi 1000mila persone, 250mila imprese, di cui 20mila giovanili, e contribuisce per circa il 9% sull’economia del Paese.

Il mare: motore economico primario per l’Italia

E l’Italia, tra le iniziative più importanti messe in campo in questo settore, oltre al cluster “Blue Italian Growth” (BIG), ha sostenuto - tramite CDP Venture Capital - la nascita di Faros, l’acceleratore per startup che operano nell’ambito della Blue Economy e che si prefigge lo scopo di potenziare la crescita di quelle startup che sviluppano prodotti o soluzioni innovative negli ambiti della logistica e automazione portuale, dell’utilizzo sostenibile delle risorse marine e del turismo costiero che rappresentano ambiti con grandi potenzialità di crescita. Il programma prevede di accelerare startup con l’obiettivo di rafforzare la relazione tra queste ultime, gli stakeholder aziendali e la Pubblica Amministrazione, contribuendo al contempo alla creazione di una catena del valore nel campo della blue economy.

E ancora a Sustainable Blue Economy Partnership (SBEP), ovvero il partenariato Horizon sulla Blue Economy, ha annunciato l’apertura del primo bando cofinanziato all’interno di Horizon Europe, con 450 milioni di euro di investimenti previsti in 7 anni. L’iniziativa è a guida italiana e costituisce una rete di 60 istituzioni partner di 25 Paesi e della Commissione Europea. Un progetto senza precedenti per incentivare gli investimenti verso la blue economy dei bacini marini del Mediterraneo, del Mar Nero, del Baltico e del Mare del Nord.

E come queste, finalmente, stanno prendendo forma e sostanza molte altre iniziative in tutta Italia per sviluppare questa industria del mare. Dalla nascita di appositi Hub sino a corsi universitari ad hoc. E ben vengano tutte le iniziative a sostegno di politiche formative, occupazionali e di sviluppo economico nel settore della Blue Economy.

Sperando di aver contribuito a suscitare voglia di mare, non mi resta che augurare buona estate a tutti, e mi raccomando, il mare - come avete letto - è una grande risorsa, rispettiamolo e amiamolo, senza inquinarlo!

Cristina Crupi

Avvocato specializzata in diritto societario, esperta di startup, PMI e innovazione. È autrice del “Codice delle Startup” e del “Codice delle PMI”.

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