Benzina: superata la soglia dei 2 euro litro

Marco Lasala

15 Giugno 2022 - 07:29

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Il prezzo della benzina raggiunge livelli record superando la soglia dei 2 euro litro, le associazioni di categoria richiedono una decisa azione del governo.

Il prezzo della benzina ha raggiunto livelli record, la soglia dei 2 euro litro è stata abbondantemente superata. Nelle ultime settimane si è assistito a un progressivo aumento del costo della benzina, con una crescita media di 7 centesimi.

A distanza di due anni dall’inizio della pandemia e dopo che durante il lockdown il prezzo della benzina era crollato enormemente, si assiste a una progressiva e inesorabile corsa verso l’alto.

La congiuntura economica, complice anche la guerra tra Ucraina e Russia, sta contribuendo sensibilmente al rialzo dei prezzi a livello mondiale, da quello dei trasporti a quello delle materie prime, anche i costi della raffinazione stanno inesorabilmente aumentando.

Secondo la Federazione dei gestori degli impianti di carburante, entro l’estate il prezzo della benzina potrebbe arrivare a 2,5 euro al litro.

Una situazione che sarebbe fuori controllo secondo i benzinai, nonostante il deciso intervento del governo e il conseguente taglio delle accise su gasolio e benzina.

Secondo quanto appreso nelle ultime ore, a Palazzo Chigi si starebbe preparando un nuovo decreto per un ulteriore stanziamento di fondi a favore delle imprese e dei privati. Situazione pressoché identica anche per il prezzo del gas, in Europa dopo che la Russia ha annunciato il taglio di oltre il 40% delle forniture alla Germania, tramite il gasdotto Nord Stream, il prezzo è tornato a salite, con un incremento di oltre il 16%.

Mario Draghi e il Ministro dell’Economia Daniele Franco potrebbero decidere d’intervenire con una tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, già incrementata dal 10 al 25% per oltre 2 miliardi di gettito.

In tutta questa situazione a trarne grandi profitti sono le raffinerie, secondo una recente indagine condotta dal settimanale The Economist, il margine di guadagno per ogni barile di petrolio è passato negli ultimi due anni dai 5 - 10 dollari agli attuali 60 dollari, complice la scarsa disponibilità di prodotti raffinati, se la Russia è ostacolata nelle esportazioni dall’embargo, gli USA hanno considerevolmente ridotto la loro capacità produttiva a causa d’impianti non più in grado di reggere la crescente domanda, in tutto questo anche il “comportamento” della Cina è alquanto inusuale, vista la decisione di limitare le esportazioni (circa il 7% in meno).

Sale il prezzo della benzina, aumenta il valore azionario delle realtà che operano nella raffinazione, un caso emblematico è il Gruppo Saras, società controllata dalla famiglia Moratti, che in soli quattro mesi ha visto raddoppiare il valore delle sue azioni rispetto al mese di febbraio, salito da 0.5 a oltre 1 euro.

Sul prezzo della benzina incidono ancora le accise storiche?

Un caso tutto italiano, in questi ultimi 10 anni, varie le accise che sono state aggiunte al prezzo della benzina, dal terremoto dell’Aquila all’alluvione in Toscana, le associazioni di categoria chiedono un rapido intervento di Palazzo Chigi per un ulteriore taglio delle accise e per una redistribuzione dei proventi sugli extraprofitti.

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