Beni rifugio: quanto ha senso oggi scommettere sulle energie rinnovabili?

Sara Bracchetti

12 Aprile 2022 - 11:56

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La rosa degli investimenti e dei beni rifugio si amplia, sotto gli occhi attenti di chi, per professione, coglie nuove prospettive e aggiunge altre opportunità a quelle antiche.

Beni rifugio: quanto ha senso oggi scommettere sulle energie rinnovabili?

La partita del rinnovamento energetico si dimostra sempre attuale, specie di questi tempi in cui si potrebbe quasi dire che il petrolio costa caro come l’oro. A sostenerne l’impellenza sono gli esperti del settore, che in Svizzera ribadiscono come contro il caro carburanti, non ci sia altro che il fotovoltaico, cioè energia meno cara e più efficiente.

E a sottolineare il concetto ora si aggiunge anche la voce di chi conosce a fondo il mondo dei beni rifugio. E così, mentre i cittadini subiscono le conseguenze del conflitto, le fonti rinnovabili diventano la strada da percorrere in tutta fretta.

Secondo Carlo Calarco, che dal 2013 a Lugano presiede l’advisory di Hetica Capital, fra le opzioni varie dell’oro e dei quadri di valore, delle valute robuste come quella elvetica o dei francobolli rari, degli orologi di lusso o dei vini pregiati, qualcosa di diverso è destinato a fare breccia nel cuore di chi vuole andare sul sicuro. «La pandemia ci ha insegnato che bisogna investire in scienza e medicina. Ma, oggi, l’industria delle armi dove la mettiamo, purtroppo? E l’energia, soprattutto: tutto ciò che può essere nuova possibilità energetica ha un futuro in questo settore».

Nuovi scenari, nuove opportunità

La rosa degli investimenti e dei beni rifugio si amplia, sotto gli occhi attenti di chi, per professione, coglie nuove prospettive e aggiunge altre opportunità a quelle antiche. È questo, in fondo, il tratto distintivo di un mondo che deve dare garanzie e non può permettersi di bruciarle per la strada come accade invece talvolta con la borsa. «Ci possono essere momenti di discesa, poi salite, rivalutazioni. Ciascun bene affronta il suo percorso. Ma non scompare» chiosa l’esperto. Eppure l’oro rimane un riferimento imprescindibile.

Occasione di risparmio

«Già 5mila anni fa il metallo giallo era usato per il baratto. C’è sempre stato e sempre ci sarà, status symbol a cominciare dalla catenina o il braccialetto del battesimo. Pensiamo anche alle pubblicità: i biscotti, la camomilla, in così tante occasioni il termine sta a indicare valore e importanza. Nello sport, si parla di oro olimpico, di Pallone d’oro». Il segreto della sua longevità è semplicissimo: «Non è virtuale. Non si inventa. E per questo continuerà ad accrescere il suo valore, tra miniere che non sono inesauribili ed estrazioni sempre più costose».

La mente aperta del risparmiatore evoluto

La parola da usare è dunque evoluzione, intesa anche come capacità di aprire nuovi orizzonti verso opportunità poco battute. Le fonti rinnovabili ne sono un esempio, ma anche le auto d’epoca. Ferrari, Mercedes, Bugatti, Porsche: un settore inesplorato del quale Hetica Capital è diventato profondo conoscitore con il lancio il primo fondo dedicato. «In Svizzera oggi il mercato delle vetture d’epoca vale 8 miliardi, con un aumento di valore del 189% in dieci anni secondo l’indice Knight Frank Luxury Investment. E gli incrementi sono stratosferici» conclude fiducioso Calarco.

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