Bce parla di recessione. Cosa faranno i Mercati?

David Pascucci

28/10/2022

11/11/2022 - 09:51

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Ieri aumento dei tassi da parte della Bce che durante la conferenza stampa annuncia un rallentamento inevitabile per tutta l’Europa.

Bce parla di recessione. Cosa faranno i Mercati?

La Bce aumenta i tassi di interesse principali dall’1,25% fino al 2% e porta al 2,25% il tasso di rifinanziamento marginale. Il mercato non ha sentito molto il peso di quanto detto in conferenza stampa e sia il mercato azionario che quello del Forex sembrano non aver avuto reazioni molto importanti in tal merito.

Il mercato in questo momento si sta concentrando sulla prossima riunione di politica monetaria della Fed che con altissime probabilità aumenterà i tassi di interesse anch’essa di 75 punti base, dal corridoio 3-3,25% al 3,75-4%, un rialzo forte che dovrebbe far riflettere circa la situazione totalmente fuori controllo dell’inflazione da parte delle banche centrali globali. Il mercato ha ripreso terreno contro il dollaro Usd in attesa di un’ultima fiammata al rialzo prima di un’inversione definitiva nel lungo periodo.

Cosa ha detto la Bce

Nella pratica si è parlato di un aumento di tutti i tassi di riferimento della Bce, tassi che servirebbero a scoraggiare le banche a chiedere soldi da immettere nell’economia. Lagarde ha preannunciato anche che questo non sarà l’ultimo aumento dei tassi ma che ce ne saranno altri fintanto che l’inflazione rimane alta.

Si è anche parlato del fatto che l’inflazione rimarrà per l’appunto alta nel lungo periodo e che ci vorrà molto tempo prima di vedere un rallentamento della stessa, diciamo che questa cosa era abbastanza prevedibile e scontata da chiunque ma, c’è una contraddizione in quanto è stato detto. Subito dopo Lagarde ha parlato delle cause di questa inflazione dicendo che la maggior parte è dovuta ai costi dell’energia e dai problemi lato offerta che si stanno lentamente risolvendo. Considerando il fatto che il prezzo del gas è crollato di circa il 70% da agosto a oggi, potremmo prendere in considerazione il fatto che l’inflazione potrebbe crollare visto che il prezzo dell’energia è stato preso come una delle maggiori cause dell’aumento dell’inflazione. Possiamo tranquillamente dire che tra le cause abbiamo sicuramente il prezzo del gas, ma il problema principale è stato quello relativo al blocco della supply chain che ha riversato tutta la liquidità disponibile in quel momento da parte di istituti bancari e di credito, evento che ha fatto partire al rialzo l’inflazione.

Questa contraddizione da parte della Bce è emblema della loro confusione operativa, una confusione confermata anche dalle parole della stessa Lagarde che ha affermato che il controllo dei tassi di interesse è principalmente “data-driven” ossia dipendente dai dati che usciranno sull’inflazione. Questa è un’altra contraddizione in quanto, se la Bce ha stabilito le cause dell’aumento dell’inflazione, allora dovrebbe stabilirne anche i rimedi visto che ne ha tutte le capacità, invece sembra che si navighi a vista.

Alla luce di tutto ciò, un giornalista chiede alla Lagarde se ci fossero speranze di ripresa e la Lagarde ha chiaramente detto che la direzione dell’Europa è solo una, quella del rallentamento economico che deve portare assolutamente a una discesa dell’inflazione. Insomma, non c’è tanto spazio di crescita e questo lo avevamo già previsto da tempo e di certo non serviva la Bce per saperlo. Nella pratica estrema la Bce ha solo detto che non riesce a controllare effettivamente l’inflazione in quanto il suo approccio è dipendente dai dati che usciranno, una follia visto che il compito di un istituto così importante è quello di prevedere e stabilire un tasso di interesse ottimale per tornare a un tasso di inflazione giusto, ossia vicino al 2%.

Cosa aspettarsi dai Mercati

I Mercati hanno proseguito nelle loro dinamiche settimanali senza particolari scossoni. Il Nasdaq è sceso, proseguendo la dinamica che ha visto il test di resistenze importanti, tutto previsto secondo i principi base dell’analisi tecnica. EurUsd invece è tornato sotto la parità, probabilmente visto il fatto che nella prossima settimana la Fed aumenterà i tassi e di conseguenza il mercato ha ancora tempo per comprare dollari, situazione che potrebbe proseguire per diverso tempo, fino a quando gli Usa aumenteranno i tassi che probabilmente porteranno a livelli più alti rispetto a quelli attuali e rispetto a quelli previsti per la prossima riunione.

I mercati europei sono rimasti tonici al rialzo senza particolari discese come invece abbiamo visto in America con il Nasdaq. Il mercato ancora compra dollari e prima di un’inversione servirà stabilità per quanto riguarda l’aumento dei tassi Fed.

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