BCE, Lagarde da Sintra cita Nietzsche e lancia l’attenti su inflazione da shock. Chiarezza tassi un miraggio?

Laura Naka Antonelli

30 Giugno 2025 - 23:04

Il discorso di Christine Lagarde, presidente della Fed, nel dare il via al Forum di Sintra del 2025.

BCE, Lagarde da Sintra cita Nietzsche e lancia l’attenti su inflazione da shock. Chiarezza tassi un miraggio?

Chi sperava di ricevere indicazioni più precise sulla direzione futura dei tassi di interesse dell’area euro da parte di Christine Lagarde, presidente della BCE, sarà rimasto deluso per l’ennesima volta.

Nel dare il via ufficialmente al Forum di Sintra, il consueto forum delle banche centrali che l’Eurotower organizza ogni anno e che riunisce diversi banchieri centrali, Lagarde non ha potuto fare altro che mettere in evidenza il contesto di forte incertezza che caratterizza il mondo di oggi.

BCE, Lagarde: il mondo è più incerto, inflazione destinata a essere più volatile

Il mondo è più incerto, e questo fattore dovrebbe rendere l’inflazione più volatile”, ha detto la numero uno della BCE Christine Lagarde, che ha iniziato il discorso citando il filosofo Nietzsche, nel commentare quanto è emerso dalla valutazione che la banca centrale ha effettuato sulla sua strategia di politica monetaria: “Così come Nietzsche ha osservato una volta, è il futuro che stabilisce la regola del nostro presente ”.

Quando abbiamo lanciato l’ultima revisione sulla nostra strategia quattro anni fa” - ha ricordato Lagarde - “il nostro pensiero era stato forgiato, in modo piuttosto naturale, da quello che era stato il passato recente: un decennio di inflazione troppo bassa, che era stato complicato dalla pandemia ”. Quella revisione effettuata nel 2021 dalla BCE era avvenuta dunque con l’ausilio delle lenti del passato: un modus operandi, tuttavia che - ha fatto notare Lagarde - non si adatta più ai tempi di oggi.

Non per niente, a volte, “così come Nietzsche ha avvertito, esiste il pericolo di consentire al nostro passato di dominare il nostro pensiero ” quando invece “è il futuro - tuttora qualcosa che si fa fatica a capire - che sta già plasmando il nostro presente ”.

Nel traslare il pensiero filosofico di Nietzsche nella realtà, Lagarde ha fatto un riferimento preciso a un futuro rappresentato da una inflazione che avrà cambiato pelle già da un po’, diventando più camaleontica, e sempre più imprevedibile: una prospettiva futura che dovrà orientare l’operato delle banche centrali, a partire da oggi.

D’altronde l’inflazione è già stata interessata da diversi scossoni al rialzo e potrebbe avere in serbo, è stato questo in sostanza il messaggio di Lagarde, altre sorprese e, peggio, altri shock, che hanno già cambiato, ma potrebbero continuare a farlo anche in futuro, i connotati del mondo.

Questo, in un contesto in cui “una parola ha dominato il dibattito pubblico nelle ultime settimane: l’incertezza ”.

E “questa è una delle prime conclusioni chiave della valutazione della nostra strategia: il mondo che si presenta dinanzi a noi è più incerto”, per l’appunto, e “ questa incertezza probabilmente renderà l’inflazione più volatile ”.

“Chiari segnali di shock dell’offerta sempre più frequenti”

Esistono già “chiari segnali che indicano che gli shock dell’offerta stanno diventando più frequenti”, ha continuato la presidente della BCE, ricordando che le analisi elaborate dallo staff della BCE hanno confermato che, “ durante il recente balzo dell’inflazione, questi shock hanno esercitato un ruolo decisamente maggiore nel muovere l’inflazione, rispetto a quanto avessero fatto nei due precedenti decenni. E anche oggi, le forze che arrivano dal lato dell’offerta continuano a generare rischi per l’inflazione in entrambe le direzioni”.

Non solo. “Le interruzioni dell’offerta più regolari stanno portando le aziende ad effettuare aggiustamenti sui prezzi in modo più frequente, contribuendo dunque a una maggiore volatilità dell’inflazione. E non si tratta semplicemente di un fatto estrapolato dagli ultimi shock ”, in quanto, ha spiegato Lagarde, siamo piuttosto in presenza di un “ cambiamento strutturale del modo in cui le aziende operano , a fronte di una incertezza che rimane più alta in modo permanente”.

La stessa risposta a eventi improvvisi, insomma, è cambiata, dal momento che “ le aziende tendono a reagire in modo più veloce agli shock, specialmente a quelli dell’offerta, al fine di tutelarsi contro eventuali perdite future”.

Ma i cambiamenti non finiscono qui, visto che “è più probabile che le stesse (aziende) adottino strategie di prezzi più flessibili, il che significa che i prezzi potrebbero rispondere non solo a grandi shock, ma anche a frizioni più contenute e a interruzioni locali ”.

Lagarde ha lanciato anche un altro avvertimento, sottolineando che “una inflazione più volatile potrebbe tradursi nell’assenza di dinamiche non lineari su entrambi i fronti”.

Forum Sintra, attesa per il discorso dei grandi banchieri centrali

Tornando al forum di Sintra 2025, i messaggi da parte di Lagarde sono destinati a continuare.

La data da cerchiare in rosso è quella di domani, martedì 1° luglio quando, alle 14.30 ora locale (15.30 ora italiana), a prendere la parola, oltre a Lagarde, saranno anche Andrew Bailey, governatore della Bank of England, Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, Chang Yong Rhee, governatore della Bank of Korea e Kazuo Ueda, numero uno della Bank of Japan.

I banchieri centrali parleranno nel corso di un evento che sarà moderato da Francine Lacqua, giornalista di Bloomberg Television.

Oggi Lagarde ha già rilasciato qualche commento, sempre in relazione, da parte del Consiglio direttivo dell’istituzione, degli esiti della revisione che la BCE ha lanciato sulla propria strategia di politica monetaria.

A seguito del processo di valutazione effettuato, la banca centrale ha confermato l’obiettivo di raggiungere una inflazione simmetrica al 2%, rassicurando sul fatto che tutti gli strumenti della BCE “rimarranno disponibili e che la loro scelta, struttura e applicazione consentiranno di rispondere agilmente ai nuovi shock ”.

Già nelle ore precedenti, Lagarde aveva fatto notare che “i cambiamenti strutturali in atto, come la frammentazione economica e geopolitica, il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale, i mutamenti demografici e i pericoli per la sostenibilità ambientale, suggeriscono che il contesto di inflazione resterà incerto e potenzialmente più volatile, con più ampie deviazioni dall’obiettivo di inflazione simmetrico del 2%”.

Tornando al discorso di stasera, Lagarde ha ribadito praticamente il rischio di una inflazione che torni a finire fuori controllo: un avvertimento che potrebbe non essere gradito ai mercati e a chi spera che, invece di continuare a concentrare la sua attenzione sulla dinamica dei prezzi, la BCE consideri anche la crescita, ai tempi soprattutto dei dazi di Trump.

La presidente della istituzione, di fatto, non ha voluto minimizzare il rischio che sia l’inflazione troppo bassa a tornare a essere il mal di testa dell’Eurotower: “Rimaniamo attenti alla possibilità di nuovi shock di inflazione al ribasso”, ha detto, probabilmente in risposta a chi avverte che il prossimo problema dell’area euro non porta il nome tanto di inflazione, ma di una disinflazione troppo accentuata, o di deflazione.

Ma Lagarde ha rivelato tuttavia quanto emerge dalla storia, e dalla “recente esperienza”, ovvero che, nel caso di rischi al rialzo per l’inflazione, si manifestano fenomeni non lineari. “Visto che le aziende sono in generale più veloci ad alzare i prezzi che ad abbassarli, aggiustamenti ai prezzi più frequenti significano che l’inflazione può salire velocemente, in risposta a grandi shock al rialzo ”.

E se poi “l’aggiustamento dei salari a questi rialzi dei prezzi avviene in modo solo graduale, così come abbiamo visto negli ultimi anni, l’inflazione potrebbe rimanere al di sopra del target (del 2%) per un periodo di tempo più lungo, a causa dell’adattamento lento dei salari ”. Situazione che, a sua volta, “può aumentare il rischio che le aspettative non siano più ancorate e puntino verso l’alto ”.

A pochi giorni dalla data X del 9 luglio, giorno in cui scadrà la pausa che ha lasciato in sospeso i dazi di Trump, Lagarde sembra avere ancora paura dell’inflazione. E non poco. “Anche se il mondo cambia attorno a noi, conosciamo il nostro scopo. E faremo qualsiasi cosa sia necessaria per centrarlo. Assicurare la stabilità dei prezzi per la gente dell’Europa ”, ha così concluso il suo discorso la presidente della Banca centrale europea.

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