Successore Mario Draghi: ora il favorito è Weidmann

Luca Fiore

28/05/2019

28/05/2019 - 11:18

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La partita per la scelta del successore di Mario Draghi entra nel vivo: secondo le ultime indiscrezioni l’attuale governatore della BundesBank sarebbe in forte vantaggio.

Successore Mario Draghi: ora il favorito è Weidmann

Potrebbe essere Jens Weidmann, l’attuale presidente della Bundesbank, ad essere scelto come successore di Mario Draghi.

Con il mandato dell’attuale governatore che scade ad ottobre, dal 1° novembre potremmo avere il primo presidente delle Banca Centrale Europea in arrivo dalla Germania.

Questo perché, all’interno dell’asse Francia-Germania gli equilibri si sarebbero definiti.

Successore Mario Draghi: Merkel inizialmente orientata verso la Commissione

Secondo quanto riportato da MF, la Cancelliera tedesca inizialmente era orientata a puntare al vertice della Commissione europea.

In questo caso la Merkel puntava o a ricoprire direttamente la carica di presidente della Commissione europea oppure ad assegnare la carica tramite il meccanismo dello Spitzenkandidaten (dal tedesco, “candidati di punta”) tra i popolari europei a Manfred Weber.

Successore Mario Draghi: l’endorsement di Macron spinge Barnier

Con il presidente francese Emmanuel Macron che si è già espresso pubblicamente in favore di Michel Barnier, il capo negoziatore europeo della Brexit, Berlino potrebbe decidere di non andare allo scontro frontale optando per la guida del’Eurotower.

Anche, perché, già in passato un candidato francese ha guidato la BCE (Trichet) mentre un governatore tedesco rappresenterebbe una novità.

Successore Mario Draghi: in questi due casi non cambia molto per l’Italia

In qualunque caso, sia nel caso in cui il successore di Mario Draghi sarà un tedesco, sia se nel post-Draghi ci sarà la nomina di un governatore francese, per il nostro Paese non cambia molto.

Secondo una consuetudine ribadita dalle dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi nel 2011 a seguito dell’ascesa di Mario Draghi, la nomina di un governatore implica le dimissioni del membro in arrivo dallo stesso Paese.

Nel caso di Weidmann, ad essere sacrificata sarebbe Sabine Launtenschlaeger, se invece la poltrona di Mario Draghi andasse ad un francese, il prescelto per un passo indietro sarebbe inevitabilmente Benoit Coeure.

In entrambi i casi, con l’uscita di Draghi il posto dovrebbe essere assegnato ad un candidato in arrivo dal nostro Paese.

Successore Mario Draghi: con Liikanen, non ci saranno membri italiani

Situazione differente nel caso in cui ad avere la meglio fosse quello che da sempre rappresenta il terzo incomodo: il finlandese Erkki Liikanen.

Se ad essere nominato per la successione di Mario Draghi fosse l’ex governatore della banca di Finlandia, il nostro Paese resterebbe senza un rappresentante nel board almeno fino al dicembre 2020, quando scadrà il mandato del lussemburghese Yves Mersch.

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