Barbecue vietato perché inquina troppo: la novità per tutelare l’ambiente

Laura Pellegrini

22/03/2021

15/07/2022 - 11:02

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Vietare il barbecue per ridurre l’inquinamento e le emissioni di CO2: questa è l’eclatante proposta avanzata da alcuni politici in UK. Ma nel mondo qualcuno ha già bandito le grigliate...

Barbecue vietato perché inquina troppo: la novità per tutelare l’ambiente

Barbecue vietato per rispettare l’ambiente: quella che a prima vista può sembrare un’assurdità è in realtà una novità che alcuni politici inglesi stanno ponendo al centro dell’attenzione pubblica.

La notizia arriva da Brighton e Hove, città nel Sud-est dell’Inghilterra, dove si si sta pensando di vietare le grigliate, in quanto responsabili di emissioni di sostanze inquinanti e dannose nell’aria.

Un’idea che in realtà già stata adottata da alcuni Paesi del mondo e potrebbe presto arrivare sul tavolo di alcuni Stati europei in vista dell’obiettivo di emissioni zero entro il 2030.

Ma quanto inquina un barbecue e perché qualcuno vuole vietarlo? Ecco cosa dicono le ricerche e come potremmo risolvere il problema dell’inquinamento.

Barbecue vietato perché inquina: la novità

Il consiglio comunale di Brighton e Hove ha avanzato la proposta di vietare i barbecue su tutte le spiagge, i parchi e gli spazi aperti della città.

Una grigliata per 4 persone, secondo gli studi dell’Università di Manchester presentati nel 2019 alla Royal Society Summer Science Exhibition, è in grado di emettere sostanze inquinanti pari a quelle emesse da un’auto durante un viaggio di quasi 130km. Inoltre, secondo l’American Institute for Cancer Research, cuocere la carne alla griglia potrebbe formare delle sostanze cancerogene per l’uomo.

Il partito dei Verdi, che guida la città, ha lanciato la proposta di vietare le grigliate che sarebbero anche (in parte) responsabili dell’aumento dei livelli di CO2 nel mondo, soprattutto con le griglie per bbq usa e getta.

Per ridurre l’impatto sul riscaldamento globale e nell’ottica di raggiungere uno degli obiettivi fissati dal Green Deal (taglio del 55% delle emissioni al 2030), quindi, i barbecue andrebbero banditi.

Molti residenti, stanchi delle continue nuvole di fumo e degli odori sgradevoli emanati dalle braci, sarebbero d’accordo con la messa al bando delle grigliate, mentre altri la ritengono dannosa per il turismo della cittadina stessa.

Il barbecue è considerato, nel sud dell’Inghilterra, un rito per celebrare la bella stagione. Per difendere la New Forest dai numerosi visitatori che nel corso dei mesi estivi affollano la zona, si pensa di vietare i barbecue per lo meno in prossimità dei boschi, dove in un fine settimana della scorsa estate sono state spente almeno 60 grigliate non sicure. A tale scopo, per il 2021, è previsto uno spiegamento maggiore di forze dell’ordine per presidiare i territori.

Non è ancora stata presa una decisione definitiva sui barbecue in Inghilterra, ma lo scontro è aperto.

Barbecue vietato: ecco dove

Alcuni Paesi del mondo hanno già vietato i barbecue, seppur per periodi limitati, per tutelare l’ambiente e i cittadini dalle possibili sostanze inquinanti che ne deriverebbero.

Nel 2014, per esempio, il Cile ha vietato per qualche giorno le grigliate all’aperto per risolvere il problema delle emissioni nell’aria. Nel 2013, invece, il Ministero della Protezione Ambientale in Cina ha bandito i barbecue nelle città nell’ottica si attuazione del piano anti inquinamento.

Talvolta anche in Italia vengono introdotte alcune limitazioni alle grigliate, in particolare nelle città e nei Comuni maggiormente inquinati. “Il barbecue produce inquinamento a livello locale - sostiene Stefano Ciafani, presidente Legambiente -. Il tema è soprattutto estivo e incide sull’inquinamento da ozono ”.

Tuttavia, in Italia, le fonti di inquinamento sono ben altre, come sostiene Paolo Menichetti, di Forum Ambientalista: “Nella scala delle priorità ci sono centrali, inceneritori e molte fonti ben più inquinanti dei barbecue”.

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