Banche, guadagni record: ma a pagare sono i cittadini

Giorgia Bonamoneta

11 Febbraio 2023 - 13:43

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Nel 2022 le banche hanno aumentato i propri utili e in alcuni casi raggiunto record personali di guadagni. Cosa è successo e chi ne paga le conseguenze?

Banche, guadagni record: ma a pagare sono i cittadini

Mentre il paese è schiacciato dall’aumento del costo della vita, le banche guadagnano cifre record. Intesa Sanpaolo ha dichiarato che lo scorso è stato il miglior anno della loro storia, mentre Unicredit ha chiuso il 2022 con il miglior risultato dell’ultimo decennio e annunciato la distribuzione di oltre 5 miliardi di euro i soci.

Che sta succedendo? Le banche guadagnano e hanno guadagnato di più grazie all’aumento degli interessi incassati su mutui e prestiti; al contrario gli interessi pagati ai depositanti sono rimasti pressappoco uguali o in alcuni casi sono scesi. Il tasso fissato dalla Banca centrale europea riguarda i prestiti tra le banche ma, come ricorda Il Fatto Quotidiano, questo si ripercuote a cascata su tutti i tipi di finanziamento.

Così gli incrementi dei tassi si moltiplicano, le banche guadagnano dai margini e a pagare sono solo cittadini. Infatti, non stupiscono i guadagni delle banche, fa storcere il naso che gli interessi dei depositanti non salgano allo stesso modo. Vincolare il denaro per un dato periodo di tempo dovrebbe produrre punti percentuali, ma in questo momento sono comunque al di sotto del tasso di inflazione.

Mentre ai cittadini è richiesto di avere coraggio finanziario e fare investimenti in un periodo di incertezze, le banche distribuiscono dividendi e bonus, lasciando da parte la prudenza di fronte ai risvolti negativi che questa situazione potrebbero avere per le banche stesse nel breve futuro.

Le banche guadagnano di più: record di utili

I titoli di Unicredit e quell’Intesa Sanpaolo sono volati in borsa. Le banche hanno chiuso il 2022 con record di guadagni, in particolare proprio Unicredit e Intesa Sanpaolo. La prima sul 2022 prevede una ridistribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi di euro (+40%) rispetto all’anno precedente. La seconda ha dichiarato che l’anno 2022 è stato il miglior anno della storia della banca e di aver incrementato gli utili per 5,5 miliardi di euro.

Utili importanti che hanno portato le banche a fare dichiarazioni di record di guadagni. Ma com’è accaduto? La Banca centrale europea ha ricominciato ad alzare il costo del denaro e le commissioni, così anche i ricavi sono tornati a salire. Le banche guadagnano infatti da intermediazione, trading e commissioni. Facciamo un esempio concreto sull’aumento del costo delle commissioni per gli utenti. Le tasse sui mutui per le abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono saliti dal 3,23% di ottobre, al 3,55% di novembre

Ma i costi in crescita sono anche sulle nuove erogazione di credito al consumo, dall’8,93% al 9,25% o gli interessi per i prestiti erogati alle aziende. Come ricorda però il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco questo tipo di situazione è in realtà ciclica.

“E io pago”: i cittadini pagato di più

Le banche guadagnano di più, mentre i cittadini pagano di più. Infatti gli interessi di mutui e prestiti sono presto stati adeguati all’aumento dei tassi di interesse e non solo. Oggi l’importo medio della rata mensile di un mutuo di circa 200 euro, ma anche tutte le altre commissioni bancarie sono in aumento.

Nel 2022 il costo di un conto corrente è salito di circa 132 euro per ogni correntista, pari all’8% in più rispetto all’anno precedente. Meglio investire i soldi? In teoria sempre, ma l’incertezza generale non permette di investire con la stessa tranquillità del passato e oggi mantenere un conto corrente o vincolare i propri soldi per un periodo di tempo può portare anche a una perdita di denaro. A pagare i guadagni delle banche sono quindi i cittadini, ma anche gli istituti bancari non possono ignorare del tutto l’inflazione, perché questa penalizza la crescita economica e può avere risvolti negativi per le banche stesse.

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