Eredità figli non nati, come funziona. Le regole per donazioni, rinuncia e testamento

Ilena D’Errico

22 Ottobre 2023 - 00:10

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Ecco cosa stabilisce la legge sull’eredità dei figli non nati, le regole riguardo alla successione, alla rinuncia e al testamento e la disciplina sulle donazioni individuata dal Codice civile.

Eredità figli non nati, come funziona. Le regole per donazioni, rinuncia e testamento

Le regole successorie nel nostro ordinamento sono molto precise e contemplano anche i figli, o in genere le persone, non ancora nati. In particolare, la legge distingue i non nati in concepiti e non. Per concepiti si fa riferimento ai nascituri che si trovano già nel grembo della madre alla morte del defunto.

Secondo la legge, si presumono già concepiti al momento della morte tutti i nati entro 300 giorni, salvo prova contraria. La distinzione tra non nati concepiti e non nati che non erano neanche stati concepiti al momento della morte è fondamentale per capire il funzionamento dell’eredità e delle donazioni. Di seguito, tutte le regole previste dalla legge.

I figli non nati possono essere messi nel testamento?

Il testamento deve esprimere le volontà del testatore, ma per essere valido deve comunque rispettare alcune norme. In particolare, non è possibile lasciare l’eredità a soggetti indeterminati. Potrebbe quindi apparire impossibile lasciarla a persone nemmeno nate, ma non è esattamente così poiché anche i non nati possono essere identificabili.

I figli non nati possono essere messi nel testamento, purché siano già concepiti oppure – in caso di nascituri non ancora concepiti – a condizione che almeno uno dei genitori sia in vita al momento della morte. A queste condizioni, il chiamato all’eredità è determinato, pur non essendo ancora nato.

Eredità ai figli non nati

Riguardo all’eredità ai figli non nati e alla sua amministrazione bisogna, ancora una volta, distinguere tra concepiti e non concepiti. Nel primo caso, l’amministrazione dell’eredità spetta ai genitori in qualità di tutori legali.

Per i nascituri non concepiti (che potrebbero anche non esserlo mai) l’amministrazione compete ai soggetti ai quali spetterebbe l’eredità al loro posto (il sostituto nominato dal testamento, i coeredi o gli eredi legittimi), ma i genitori potenziali devono tutelare i diritti successori.

Serve la rinuncia dell’eredità per i figli non nati?

I figli concepiti rientrano nella successione legittima, dunque ereditano anche senza essere menzionati nel testamento. Questo vuol dire che per non far loro ricevere l’eredità insieme ai possibili debiti è necessario effettuare la rinuncia, della quale si devono occupare i genitori (o tutori).

I figli non ancora concepiti, invece, non rientrano nella successione legittima, perciò non è necessaria alcuna rinuncia, a meno che non siano nominati dal testamento.

Si precisa, però, che per la successione dei minori l’accettazione dell’eredità è sempre con beneficio d’inventario; dunque, si risponde dei debiti ereditari soltanto con il patrimonio del defunto. Oltretutto, l’eredità non si riceve prima della maggiore età, pertanto è bene considerare la prescrizione dei debiti ereditari in questo lasso di tempo.

Esclusione dal testamento dei non nati

I figli non ancora concepiti non devono essere esclusi dal testamento, poiché non accedono in automatico alla successione. Al contrario, è necessario escludere i nascituri concepiti per non far loro ricevere l’eredità, sempre tenendo conto delle quote di legittima.

Gli eredi non nati si contano nella successione?

I non nati si considerano nella successione soltanto se già concepiti oppure presenti nel testamento del defunto. La divisione dell’eredità viene sospesa fino alla nascita, a meno che il giudice autorizzi diversamente. In ogni caso, la delazione non può avvenire prima di questo momento.

Per i non concepiti, invece, l’autorità giudiziaria può attribuire agli altri coeredi i beni ereditari, adottando le cautele opportune per una possibile futura nascita. Se al nascituro non concepito viene attribuita una quota specifica, infine, il giudice può autorizzare la divisione.

Donazioni in favore di bambini non nati

La donazione in favore dei non nati segue essenzialmente le stesse regole dell’eredità, essendo possibile soltanto in favore di nascituri:

  • Già concepiti o comunque nati entro 300 giorni dalla morte;
  • non concepiti ma il cui genitore esiste ed è in vita al momento della morte.

Anche per quanto riguarda la donazione, sono i genitori a esercitare la capacità di agire per conto del figlio.

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