Badante di notte, quanto si paga?

Alessandro Nuzzo

22 Ottobre 2023 - 11:16

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Può capitare di avere bisogno di una badante di notte per prendersi cura di persone autosufficienti o non autosufficienti. Vediamo cosa dice la legge a riguardo.

Badante di notte, quanto si paga?

Che bisogna prendersi cura di persone autosufficienti come bambini e anziani o persone non autosufficienti come disabili o portatori di handicap, il lavoro della badante notturna è molto importante in tante famiglie italiane. Avere una persona che si prenda cura di notte di queste persone è indispensabile. Bisogna distinguere le collaboratrici che si occupano di persone autosufficienti e personale che si occupa di persone non autosufficienti. Nel primo caso si tratta di lavori saltuari non continuativi, nel secondo caso si deve ricorrere a personale infermieristico con specifiche competenze. In questi casi si fa riferimento agli articoli 10 e 11 del contratto collettivo nazionale di colf e badanti. Vediamo cosa dicono e quanto devono essere pagate.

Badante di notte: cosa dice la legge

L’attività svolta dalle badanti di notte si divide in attività di attesa notturna e attività di presenza notturna. L’attività di attesa notturna prevede una prestazione compresa dalle 20 alle 8 del giorno successivo. Contrattualmente il lavoratore può essere inquadrato in tre modi:

  • livello B super: per assistenza a persone autosufficienti;
  • livello C super: per assistenza a persone non autosufficienti;
  • livello D super: per assistenza a persone non autosufficienti quando il lavoratore è formato, cioè ha i necessari requisiti professionali, raggiunti con uno specifico diploma o con partecipazione a corsi di formazione.

L’inizio della collaborazione deve avvenire con atto scritto firmato da entrambe le parti con l’indicazione dell’orario di lavoro e del carattere della prestazione. La paga? Per la paga si fa riferimento a quanto inserito nel contratto collettivo nazionale delle colf e badanti. Ad ogni livello corrisponde un minimo salariale. Per il livello B si parte da 1.137,23 euro, il livello C da 1.288,87 mentre il livello D da 1.592,17 euro. Queste cifre possono ovviamente essere incrementate liberamente.

Accanto alla retribuzione la legge prevede anche l’erogazione di alcune prestazioni in natura. Per il personale non convivente il datore di lavoro ha l’obbligo di offrire cena, colazione e idonea sistemazione per la notte. Per il personale convivente oltre al normale vitto e alloggio si aggiungono anche 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore.

Per quanto riguarda il versamento dei contributi Inps c’è uno sconto. Il calcolo di quanto dovuto è slegato dalle ore effettive lavorate ma viene effettuato sulla base di 8 ore di lavoro al giorno. In questo modo il datore paga di meno.

Il discorso è diverso per il solo lavoro di presenza notturna. In questo caso la badante deve solo stare a casa dalle 21 alle 8 del giorno successivo. Un lavoro più da dama di compagnia che prevede comunque una sistemazione idonea per la notte che gli consenta il riposo. Da contratto collettivo la retribuzione minima è inferiore e parte da 761,45 euro. Ogni prestazione aggiuntiva va pagata per legge a parte. In base alla mansione si va da 5,27 a 9,36 euro all’ora.

Anche in questo caso è previsto uno sconto contributivo e il calcolo viene effettuato solo su 5 ore di lavoro.

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