Dazi, tensioni geopolitiche irrisolte e livello delle quotazioni sui massimi. Il mercato azionario continuerà a crescere? Il primo vero test è rappresentato dalla tenuta di alcune medie mobili
Una partenza in sordina, quella odierna, per i mercati azionari internazionali che, prescindendo dall’annuncio dei dazi trumpiani a danno del Vecchio continente, sembrano poter navigare di vita propria in attesa degli importanti appuntamenti in agenda questa settimana.
Il timore di una possibile escalation sul versante commerciale tra Usa e Europa non dovrebbe essere all’ordine del giorno e, il tentativo di poter calmierare la frenesia di The Donald, appare (al momento) un’ipotesi percorribile: la Presidente Von der Layen ha, infatti, subito chiarito che si sta lavorando ad un accordo entro il primo agosto (data dell’entrata in vigore dei dazi generalizzati del 30%) e, tale intento, appare contemplato dagli stessi operatori in queste prime ore di scambi.
Verosimilmente, la vera attenzione, potrebbe trovare riscontri su due altri distinti fronti: il primo, quello macroeconomico, rappresentato dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione sia Usa (domani) che dell’area Euro (giovedì), il secondo, invece, di natura strettamente finanziaria coincidente all’inizio della cosiddetta stagione delle trimestrali a stelle e strisce, infatti, da domani, inizieranno ad essere diffusi i dati relativi alle principali banche americane.
Le attese vedono multipli positivi, ma, in netto calo rispetto alle precedenti aspettative che, tradotto operativamente, può destare sicuramente una certa apprensione sul quantum di questa eventuale riduzione: l’enigma, però, potrà essere svelato già nelle prossime 24ore attraverso la diffusione delle prime trimestrali di JPMorgan Chase, Wells Fargo, Charles Schwab, Blackrock e Citigroup.
L’ottava che si è conclusa
L’intera asset class equity rappresentata dal consueto MSCI World Usd ha concluso la propria settimana in lieve territorio negativo: -0,36% è stato il saldo weekly conclusivo per il primario benchmark azionario che, gravitando ancora oltre la soglia psicologica dei 4.000 punti, conferma il suo stato di grazia con una performance positiva YTD (year to date) di poco inferiore agli otto punti percentuali (+7,76%).

Tecnicamente, ad inficiare questo buon risultato finora conseguito, potrebbe essere il cedimento delle quotazioni con scambi inferiori a soglia 3.863,39 punti che, qualora si verificasse, troverebbe un ulteriore approdo negativo in corrispondenza della violazione della media mobile a 25 osservazioni settimanali in transito a quota 3.779 punti. Molto positivo, invece, il conseguimento di nuovi massimi (record) che, graficamente, agevolerebbe la prosecuzione del trend rialzista in atto ben oltre area 4.120 punti.

Al fine di poter meglio interpretare l’analisi dell’intera componente azionaria, come prassi, diventa obbligatorio il monitoraggio delle dinamiche concernenti il principale indice statunitense S&P 500. Seppure anch’esso replichi la recente evoluzione del benchmark MSCI World Usd, dal punto di vista grafico, non può essere dimenticata la configurazione che si è creata man mano nelle ultime settimane.
Il vistoso gap up di metà maggio trova una sua corrispondenza con il transito della media mobile a 25 osservazioni settimanali (area 5.830 punti) che, oggettivamente, può quindi identificare la soglia di supporto dinamico di medio termine. Certamente, questo obiettivo, potrebbe essere raggiunto in caso di ribasso accentuato dei prezzi e, pertanto, se ne suggerisce la costante osservazione. Viceversa, oggi, in ottica rialzista, il target più naturale trova la sua immediata collocazione in prossimità di quota 6.400 punti.
L’Europa fa meglio di tutti
Alla settimana pressoché invariata dei listini azionari internazionali replica, invece, la buona tenuta del Vecchio continente. Superiore al punto percentuale è stata la performance dell’indice Stoxx Europe 600 che, attestandosi al di sopra di area 547 punti, si allontana lievemente dall’ancora vicina media mobile (25 osservazioni settimanali). Quest’ultima, di fatto, può identificare il primario alert in ottica ribassista poiché storicamente ha rappresentato il trigger per le successive operazioni di vendita.

Al momento, il transito di questa importante media mobile quota attorno a soglia 538,487 punti e, se si dovesse assistere ad una violazione di questi valori, il primo target viene collocato a 532,34. Nonostante la buona intonazione di fondo dell’indice un eventuale cedimento non può essere escluso e, pertanto, il raggiungimento dei precedenti valori non possono essere semplicemente archiviati, ma, bensì, sfruttati in sede di potenziale alleggerimento dell’esposizione azionaria Euro. Bene, invece, il ritorno dei prezzi oltre soglia 554,21 punti con ottime possibilità per aggiornare nuovi massimi di periodo.

Il Giappone potrebbe fermarsi
Può apparire prematuro e forse lo è, ma, nella consueta area Asia/Pacifico, l’importante indice Nikkey 225 potrebbe rimanere vittima di sé stesso. Senza nulla togliere alla performance periodale degli ultimi mesi, il sottostante nipponico naviga da oltre diciotto mesi in un trading range ben definito e delimitato tra i 37.000 e i 41.000 punti. Storicamente, questa tipologia di lateralità si è sempre concretizzata prescindendo dall’andamento positivo dei restanti mercati azionari internazionali e, ancora oggi, tale stallo sembra poter essere confermato osservando gli attuali prezzi.
Monitorando la recente serie storica, però, appare evidente come l’ampiezza del movimento sia, ormai, in fase di completamento il che, in termini pratici, corrisponderebbe ad una prossima (forte) direzionalità. Come detto, valutare oggi la bontà degli scenari appare prematuro, ma, allo stesso tempo, si ritiene opportuno evidenziare questo status in ottica strategica.
Accantonato (per il momento) il dossier europeo sui dazi, l’ottava in corso, potrà mettere alla prova la tenuta dei listini azionari internazionali. Particolare attenzione, quindi, ad eventuali ribassi e ai possibili approdi in corrispondenza delle singole medie mobili riportate: una violazione potrebbe caratterizzare (in negativo) l’estate rendendola più calda del previsto.
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