Aumentano le tasse universitarie (ma anche le borse di studio), quanto si paga in Italia rispetto agli altri Paesi

Luna Luciano

10/03/2023

10/03/2023 - 22:46

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Aumentano le tasse ma anche le borse studio all’Università, ma l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per numero di laureati. Ecco quanto si paga in Italia e all’estero.

Aumentano le tasse universitarie (ma anche le borse di studio), quanto si paga in Italia rispetto agli altri Paesi

Aumentano le tasse universitarie così come le borse di studio in Italia, ma non basta. L’aumento delle tasse per accedere a un’istruzione superiore purtroppo è spesso motivo di ostacoli, ritardi e rinunce agli studi - senza contare l’elevata performatività che permea la narrazione degli studi universitari in Italia.

Proprio qualche settimana fa, il ministero dell’Istruzione e del merito ha pubblicato sul proprio sito i dati relativi alla contribuzione studentesca universitaria 2021 , rifacendosi quindi agli studenti dell’anno accademico 2020/2021 e alle relative tasse versate del 2020.

È quindi possibile conoscere quanto paghino in media gli studenti per le tasse e imposte a vario titolo studenti, ma non solo. A queste somme bisogna aggiungere quello dei materiali, libri, abbonamenti mensili o annuali per i mezzi pubblici, che contribuiscono a rendere meno accessibile lo studio.

Senza contare che a oggi con l’inflazione che avanza e l’aumento dei prezzi, sempre più famiglie si trovano in difficoltà nel poter garantire un percorso studi o sostentamento ai propri figli che si trovano all’università. Ecco, quindi, che ancora una volta lo studio diventa una faccenda elitaria, in quanto in molti casi gli studenti si trovano a dover lavorare mentre studiano, rallentando il proprio percorso accademico - cosa che la società capitalistica e performativa in cui viviamo condanna, giungendo a volte a terribili epiloghi.

Università, aumentano le tasse: quanto si paga in Italia

Nonostante, quindi, gli sforzi di numerosi atenei, le tasse universitarie non calano, anzi. Stando agli ultimi dati raccolti da Repubblica, tra strutture pubbliche, private e telematiche in Italia uno studente deve pagare circa (o poco meno) di 1.500 euro di tasse all’anno, una somma non indifferente se si considera che in molte famiglie a studiare all’università è più di un figlio, mentre in altre sono presenti ancora minori che vanno a scuola.

Guardando ai soli studenti e studentesse iscritte ai diversi corsi di laurea - triennale, magistrale, a ciclo unico e del vecchio ordinamento - in un anno la contribuzione media per gli studenti paganti è diminuita di meno dell’1%: appena 12 euro su 1.467. Ma guardando a 5 anni fa la tassazione è aumentata del 10%. Nel 2015, si pagavano in media 1.331 euro e nel 2010, si pagavano mediamente 1.090 euro.

In un decennio il carico economico sulle famiglie è aumentato del 34% e - come ricorda Repubblica - “ben oltre l’inflazione dello stesso periodo che secondo l’Istituto nazionale di statistica è stata dell’11%”. All’aumentare delle tasse, gli atenei hanno lavorato per allargare la platea degli studenti beneficiari di borse studio, in quanto “meritevoli” e con ridotte possibilità economiche, di frequentare l’università a costo zero o quasi, ampliando la no tax area, introdotta dal 2016/2017 - infatti negli ultimi tre anni la quota di studenti esonerati totalmente dalle tasse è passata dal 27% al 36% negli atenei statali.

È anche vero però che spesso quelle borse studio vengono reinvestite in famiglia per poter pagare bollette o far la spesa e quindi spesso le condizioni degli studenti non traggono reale beneficio. Chi invece non accedere all’esenzione si trova a pagare un aumento delle tasse non indifferente. Basti pensare che negli ultimi 5 anni è più che raddoppiato il numero di studenti che ha pagato tra 2.500-3.000 euro all’anno (dal 4% al 9%), così come le famiglie che hanno versato tra 2.000-2.500 (dall’8% al 15%).

Università: quanto si paga di tasse negli altri Paesi?

Guardando al costo dell’università in Italia, sorge spontaneo il confronto con le altre università dell’Ue. Stando l’ultimo report della Commissione europea sulle tasse universitarie nei diversi paesi membri, guardando all’anno accademico 2018/2019, in Italia si è pagato in media 1.345 euro alla triennale e 1.520 all’anno alla magistrale, mentre nella vicina Francia si è pagato mediamente 260 euro all’anno per il primo ciclo d’istruzione universitaria, corrispondente alla laurea triennale in Italia, mentre per la magistrale ben 333 euro nel secondo ciclo.

Ma passiamo agli altri Paesi. In Germania la frequenza è quasi gratuita, si pagano c irca 50-75 euro all’anno; mentre in Finlandia e Svezia non si pagano tasse. Subito dopo il Regno Unito, l’Italia è quindi uno dei paesi dove studiare all’università costa di più.

Università, Italia con tasse più alti e meno laureati

Con questi dati non sorprende che l’Italia sia ancora al penultimo posto - dopo la Romania - per numero di laureati tra i giovani di età compresa fra i 25 e i 34 anni in Europa.

Secondo la banca dati della Commissione europea, nel 2021 la quota di giovani laureati in Italia è stato solo del 28,3%, in calo di quasi mezzo punto rispetto all’anno precedente, un dato scoraggiante se si rapporta a quello delle altre 27 nazioni, dove il tasso di giovani laureati supera il 41%. E Germania (36%), Francia (50%) e Spagna (49%) le percentuali viaggiano su numeri di gran lunga superiori.

Sarebbe quindi un’ottima occasione che il ministero dell’Istruzione e del merito rifletta attentamente quanto sia rischioso l’aumento delle tasse, che rende ancor più elitario l’ambiento universitario. È quanto mai necessario un intervento statale strutturale che aiuti gli studenti in difficoltà, garantendo a tutti il diritto allo studio.

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