Scatta l’allarme pesticidi sul riso importato. Pochi giorni fa il Ministero della Salute ha richiamato un lotto contaminato ma il problema è molto più vasto
Il riso viene considerato da molti esperti di alimentazione come un’alternativa alla pasta più facile da digerire e con un più alto indice di sazietà. Non per niente è quasi sempre inserito nelle diete dimagranti, è uno degli alimenti più consumati al mondo e compare in tutte le cucine tradizionali più importanti e antiche.
Su una varietà di riso, però, si sono accesi i riflettori delle istituzioni e delle principali associazioni dei consumatori.
Pochi giorni fa il Ministero della Salute ha richiamato un lotto di riso basmati contaminato da pesticidi non autorizzati nei territori dell’Unione Europea.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato, ma dell’ennesima segnalazione arrivata nel 2025.
I problemi delle importazioni da India e Pakistan
Nei primi sei mesi del 2025 il RASFF (Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi), ha ricevuto ben 66 segnalazioni di contaminazione di riso basmati. Un numero superiore rispetto a quelle del 2024 e che riguarda quasi esclusivamente le importazioni di prodotti provenienti dal Pakistan e dall’India.
L’82% dei lotti con elevati livelli di pesticidi (oppure con contaminazioni derivate da sostanze proibite nei Paesi UE) proviene da questi due Paesi. Lo scorso anno la percentuale si era fermata al 77%.
La questione della differenza dei regolamenti
Gli ultimi casi di riso contaminato pongono ancora una volta il focus sulla questione delle differenze normative tra l’Unione Europea e molti Paesi importatori.
Nel Vecchio Continente i produttori sono sottoposti a controlli severi e a importanti limitazioni relative all’uso di fitofarmaci. Non è così, invece, negli altri Paesi del mondo, partendo dagli USA e arrivando, come nel caso del riso, ai Paesi orientali.
Una situazione che penalizza in maniera drammatica sia i consumatori che le aziende, costrette ad affrontare ogni giorno la concorrenza di prodotti meno costosi e, purtroppo, molto meno sicuri per la salute umana.
I casi precedenti
Lo scorso anno una ricerca condotta da una rivista di consumatori in Svizzera, ha rilevato tracce di pesticidi vietati in Europa in 12 campioni su 12 di varietà di riso basmati presenti in tutti i principali supermercati. Riso che, anche in questo caso, proveniva da India e Pakistan.
L’altra brutta notizia è che non è soltanto il riso basmati ad avere problemi di contaminazione, ma anche il nostro italianissimo riso carnaroli.
Uno studio realizzato nel 2024 da una delle principali associazioni di consumatori nostrane, ha scoperto la presenza di metalli pesanti (il cadmio in particolare) in molti dei prodotti analizzati, in alcuni casi con livelli vicini o superiori ai limiti consentiti dalla legge.
Questo perché il riso è particolarmente esposto sia all’assorbimento dei pesticidi che a quello di metalli pesanti come arsenico e, appunto, cadmio, che potrebbero essere presenti nei terreni di coltivazione. Sostanze che la scienza ha confermato essere molto pericolose per la salute umana.
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