Investire in oro è sempre sicuro? Se sbagli, lo Stato ti tassa come un evasore. Ecco come evitare questa trappola.
L’oro brilla sempre, specie in tempi di crisi. Che si tratti di guerre, inflazione o incertezza sui tassi, il metallo prezioso resta una delle scelte più gettonate dai risparmiatori italiani in cerca di investimenti sicuri.
Lingotti, sterline o altre monete rappresentano un investimento sicuro, solido, tangibile al fuori dal sistema bancario. L’oro non teme default e non corre il rischio di subire bolle speculative. Ma c’è un’insidia spesso trascurata dal piccolo investitore: le tasse. Sì, perché quando si decide di rivendere l’oro da investimento lo Stato non fa sconti.
Se non si è in grado di dimostrare quanto si è pagato tocca versare una imposta del 26% sull’intero importo della vendita, non sul guadagno reale. Una trappola fiscale che può trasformare un investimento di lungo periodo in un salasso imprevisto, capace di erodere buona parte dei rendimenti attesi. Il problema è che spesso, dopo dieci o vent’anni, scontrini, fatture o atti di donazione possono andare persi. Ecco perché anche per investire in oro serve una strategia fiscale ben definita. Altrimenti, altro che bene rifugio. [...]
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