Assegno unico, occhio all’Isee 2023: chi rischia di doverlo restituire a fine anno

Simone Micocci

31 Marzo 2023 - 12:24

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Assegno unico, una disattenzione potrebbe costare caro: se nell’Isee vengono segnalate difformità od omissioni bisognerà intervenire il prima possibile per scongiurare la restituzione degli importi.

Assegno unico, occhio all’Isee 2023: chi rischia di doverlo restituire a fine anno

Un Isee sbagliato può portare a dover restituire a fine anno una buona parte dell’importo percepito a titolo di Assegno unico universale. A differenza del Reddito di cittadinanza, infatti, l’Auu viene pagato anche in presenza di un Isee con omissioni o difformità, con l’obbligo però di regolarizzare l’attestazione entro la fine dell’anno.

Quindi, se non si presta particolare attenzione a quanto indicato nell’attestazione Isee 2023, senza rendersi quindi conto della segnalazione di omissioni o difformità, si rischia grosso in quanto a causa di un problema che si sarebbe potuto risolvere in pochi minuti c’è la possibilità che l’Inps richieda indietro una buona parte degli importi erogati nel corso dell’anno.

Va detto che oltre a segnalare la difformità in sede di rilascio dell’attestazione Isee, l’Inps invierà nel corso dell’anno una serie di comunicazioni alla persona interessata ricordandole che l’importo erogato a titolo di Assegno unico potrebbe essere oggetto di ricalcolo - al ribasso - in sede di conguaglio, con tanto di restituzione degli arretrati.

Il fatto quindi che abbiate rinnovato l’Isee e stiate percependo un importo di Assegno unico adeguato al valore indicato nell’attestazione non vi mette al riparo da spiacevoli sorprese a fine anno: a tal proposito suggeriamo di accertarvi che sulla vostra attestazione non sia presente alcuna voce riguardante difformità o anche omissioni, e laddove ci siano di affrettarsi per correggerle.

Anche perché non è così raro che avvenga: secondo le stime, infatti, in sede di rilascio circa il 10% delle attestazioni presenta difformità od omissioni.

Dove controllare se un Isee è difforme o presenta omissioni

Se avete il dubbio che il vostro Isee presenti qualche errore vi consigliamo di controllare subito il foglio dell’attestazione, verificando che non ci siano annotazioni particolari.

Solitamente, infatti, eventuali omissioni e difformità vengono indicate nella parte riferita alle annotazioni, in fondo alla tabella che riepiloga la procedura di calcolo (dove vengono indicati i valori della situazione reddituale e patrimoniale per intenderci).

Sarà qui che verrà specificato se l’attestazione rilasciata presenta o meno errori, nonché eventualmente quali sono le cause che hanno portato l’Inps a contestare i dati indicati nella Dsu.

Esempio di Isee con difformità/omissioni Esempio di Isee con difformità/omissioni Ecco come viene indicata un'attestazione Isee recante errori da correggere.

Perché un Isee è difforme o con omissioni?

Solitamente l’errore più comune riguarda l’indicazione dei saldi e giacenze dei conti correnti. Dopo aver inviato la Dsu, infatti, l’Inps si prende il tempo necessario per incrociare i dati dichiarati con quelli in proprio possesso, verificando che quanto indicato corrisponda al vero.

Allorché, dal controllo potrebbe risultare una correttezza dei dati, come pure:

  • omissioni, laddove - ad esempio - chi presenta la Dsu abbia dimenticato d’indicare uno o più conti correnti. D’altronde, dal momento che bisogna indicare i dati aggiornati a due anni prima, potrebbe succedere di dimenticare un conto di cui si dispone ma che è ormai in disuso da tempo. O ancora, non è raro il caso in cui oltre al conto corrente si dispone anche di un conto titoli, che anche se pari a zero va comunque indicato nella Dsu;
  • difformità, quando invece i dati indicati - si pensi ad esempio alla giacenza media - non corrispondono a quanto rilevato in sede di controllo.

Cosa fare se l’Isee è difforme o presenta omissioni

Una volta individuati problemi ed errori bisogna pensare a una soluzione. Solitamente le attestazioni Isee difformi sono quelle presentate per mezzo d’intermediario, visto che nel caso del servizio precompilato disponibile nell’area MyInps è l’Istituto che acquisisce automaticamente le informazioni di cui ha bisogno.

Per chi beneficia dei servizi offerti da caf e patronati, invece, molti dei dati inseriti in Dsu vengono autodichiarati: potrebbe essere quindi che si commetta un errore o comunque che ci sia una dimenticanza. A tal proposito, laddove l’Isee restituito dovesse risultare errato sarà bene rivolgersi allo stesso intermediario, il quale saprà darvi le informazioni utili per correggere l’attestazione.

Spesso la soluzione può arrivare in tempi brevi, ad esempio allegando nuovi documenti alla Dsu, altre volte invece potrebbe essere necessario recarsi presso una sede Inps presentando l’eventuale documentazione che comprovi la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione.

Cosa succede all’Assegno unico nel caso di Isee difforme o con omissioni

Come anticipato, in caso di Isee con errori l’Assegno unico universale viene comunque liquidato tenendo conto del valore dell’attestazione.

Ad esempio, con un Isee difforme da 10.000 euro si ha comunque diritto al massimo dell’importo, circa 189 euro per il figlio minorenne.

Tuttavia, si tratta di un’accettazione con riserva in quanto l’Inps chiede di correggere l’Isee entro la scadenza del 31 dicembre dell’anno a cui l’attestazione riferisce. Diversamente, ci sarà un ricalcolo dell’Assegno unico e alla famiglia ne verrà riconosciuto solamente l’importo minimo, ossia quanto sarebbe spettato senza Isee (circa 54 euro per il minore).

Mettiamo quindi il caso che la suddetta famiglia da febbraio a dicembre benefici di un Auu da 189 euro mensili, per un totale quindi di 2.079 euro, senza però correggere l’Isee come richiesto: in sede di conguaglio l’importo scenderà - con effetto retroattivo - fino a 54 euro al mese, 594 l’anno, con l’obbligo quindi di doverne restituire 1.485 euro.

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