Armistizio sul gas: come funziona la proposta di Salvini e Calenda per salvare le imprese

Giorgia Bonamoneta

29/08/2022

29/08/2022 - 11:32

condividi

È possibile mettere in pausa la campagna elettorale per risolvere la crisi del gas? Calenda e Salvini propongono un armistizio per salvare le imprese e le famiglie dal caro bollette.

Armistizio sul gas: come funziona la proposta di Salvini e Calenda per salvare le imprese

Negli scorsi giorni Carlo Calenda ha proposto l’armistizio per l’energia. La proposta è stata poi rilanciata da Matteo Salvini, mentre l’esecutivo è al lavoro per un nuovo intervento a sostegno delle famiglie e delle imprese in vista dei rialzi dei costi dell’energia, in particolare del gas. L’armistizio proposto dai due leader prevede di mettere da parte le armi della propaganda, senza fermare la campagna elettorale. Servirebbe però trovare una soluzione comune, rapida e quindi unanime tra tutti i rappresentanti del Governo.

A questo proposito Matteo Salvini propone di fissare il tetto degli aumenti delle bollette luce e gas al 4%, quantificando l’intervento in circa 30 miliardi di euro. Per Salvini, dando per scontato l’appoggio di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, è necessario bloccare adesso gli aumenti senza incorrere nelle sanzioni europee.

Carlo Calenda ha subito confermato l’intenzione del confronto e ha invitato Salvini a incontrarsi per il giorno seguente. Tuttavia il clima della campagna elettorale rimane teso e non si è ancora aperto un tavolo di discussione. C’è chi rivendica prima di altri l’iniziativa, come Giuseppe Conte che spinge per uno scostamento di bilancio, indicando come priorità il recupero di 9 miliardi di extra profitti persi per strada dal governo.

È in vista una tregua elettorale per combattere l’impennata dei prezzi di gas e luce?

Salvini e Calenda propongono l’armistizio sul gas: cosa significa

Durante il suo tour in Calabria, Matteo Salvini ha proposto un armistizio per combattere l’impennata dei prezzi di gas e luce e affrontare così la crisi energetica prima che sia troppo tardi. Anche a discapito della campagna elettorale, che non vedrebbe comunque un momento di stop ma solo di alleggerimento, Salvini ha chiesto di affidare il compito al premier uscente Mario Draghi. E lo fa immaginando una piena collaborazione da parte di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

Carlo Calenda, leader di Azione, è il primo a rispondere positivamente alla proposta poiché nei giorni scorsi era stato tra i primi a chiedere tale armistizio. Mentre Calenda ha proposto pubblicamente di incontrarsi già il giorno seguente con Salvini per chiarire i punti di questo armistizio sul gas, in generale i toni della campagna elettorale non sembrano pronti per discutere pacificamente un intervento tanto importante.

Sono loro, Salvini e Calenda, i leader che tentano di spingere gli altri alla tregua elettorale. Enrico Letta ha chiarito che tutte le iniziative prese dal Governo Draghi, anche in questa fase conclusiva, troveranno l’appoggio del Pd. Nella stessa posizione anche +Europa, mentre da Forza Italia il rappresentante Antonio Tajani chiede un maggior intervento da parte europea.

La campagna elettorale in pausa per il gas o (forse) no

La proposta del leader di Lega e del leader di Azione è quella di mettere in pausa la campagna elettorale, nella sua forma più propagandistica e strumentale, per far fronte a una necessaria, immediata e complessa soluzione alla crisi energetica. Eppure neanche tale presa di posizione appare esterna alla campagna elettorale.

Basti guardare alla risposta data da Calenda al leader di Forza Italia in merito alla posizione sul gas. Sui social ha infatti scritto che «L’hai sfiduciato Draghi. Abbi il buon gusto di tacere per favore». E mentre nell’ufficialità delle dichiarazioni pubbliche si parla di far fronte contro il caro energia in maniera unanime, i leader non sembrano voler rinunciare alla campagna elettorale.

Iscriviti a Money.it