Arma segreta contro la controffensiva dell’Ucraina: così Putin cerca la svolta nella guerra

Ilena D’Errico

13 Maggio 2023 - 10:28

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Putin cerca una svolta nella guerra e si appresta all’uso dell’arma segreta per fermare la controffensiva ucraina. Ecco di cosa si tratta.

Arma segreta contro la controffensiva dell’Ucraina: così Putin cerca la svolta nella guerra

La guerra in Ucraina ha abbondantemente superato l’anniversario dell’inizio conflitto e per il momento non accenna ad arrestarsi. Le previsioni iniziali, sia russe che no, erano infatti di tutt’altro avviso. Secondo analisti ed esperti il tutto si sarebbe dovuto risolvere in una guerra lampo, data la sostanziale disparità di forze e risorse. Al contrario, l’Ucraina ha dimostrato un’incredibile capacità di resistenza e con il sostegno ricevuto è pronta a passare alla controffensiva. Con il tempo che scorre e le perdite inflitte a entrambe le parti, ogni nazione vuole far cessare il conflitto il prima possibile. Mentre Zelensky si prepara alla controffensiva sul proprio territorio, Putin cerca la svolta nella guerra con un’arma segreta.

L’arma segreta di Putin contro la controffensiva russa

Secondo il ministero della Difesa britannico, Putin sarebbe pronto a passare all’artiglieria pesante. Anzi, a tornarvi, dato che l’arma segreta in questione non sono altro che missili da crociera, che fino al mese di marzo la Russia usava con regolarità. Verosimilmente questa sospensione è stata necessaria a ricostituire le scorte di riserva, proprio in ragione dell’inaspettato perdurare del conflitto.

D’altro canto, non è mai stato possibile conoscere con precisione l’entità delle riserve russe. Ciò che è certo, ci riporta l’intelligence inglese, è che la notte prima della parata annuale del 9 maggio Mosca ha ordinato otto missili da crociera da attacco terrestre SS-N-30a Sagaris (Lacm). Pare proprio che il Cremlino sia nuovamente costretto a dar fondo ai propri mezzi più avanzati e costosi, che secondo i funzionari potrebbero rivelarsi la soluzione ideata dalla Russia per risolvere un ipotetico conflitto con la Nato.

La Nato ha comunque rifiutato di essere coinvolta direttamente nella guerra, ma i missili potrebbero comunque rivelarsi decisivi nello stop della controffensiva ucraina, che tarda ad arrivare. Prevista all’inizio della primavera, infatti, la risposta di Kiev è ancora in stallo per il ritardo della fornitura di attrezzature dagli alleati occidentali, informa Zelensky.

Missili da crociera, perché l’arma segreta della Russia fa paura

I missili da crociera sono in grado di percorrere una traiettoria guidata e colpire bersagli statici o in movimento con estrema precisione e accuratezza. La tipologia impiegata da Putin si presta al lancio da terra, da cui il nome Land attack missile (Lacm). Soltanto gli Stati Uniti e la Russia, peraltro, hanno prodotto finora missili da crociera da attacco terrestre con un raggio d’azione compreso fra 1.000 e 3.000 km.

La potenza distruttiva di quest’arma si paga cara, tanto che un solo missile di questo tipo dovrebbe costare circa un milione di dollari. Un costo assolutamente equo, se si considerano le particolari caratteristiche di questi mezzi. Oltre ad essere particolarmente precisi e controllabili, i missili da crociera riescono a volare a traiettorie più basse rispetto alla controparte balistica – grazie alla presenza del motore – e così eludere più facilmente i rilevamenti dei radar.

La Russia è tutt’altro che nuova all’utilizzo di armi così sofisticate, che anzi ha ampiamente sfoggiato durante il conflitto. Di certo, il lancio degli otto missili ordinati da Mosca avrebbe conseguenze devastanti sul territorio ucraino, mettendo fine a una controffensiva che a conti fatti non è nemmeno iniziata.

Non si può dire, però, che Kiev viaggi proprio a piedi scalzi, avendo recentemente ricevuto dal Regno Unito lo Storm Shadow. Anche quest’ultimo è un missile da crociera, però di norma lanciato dall’aria. La condizione posta dal governo inglese è che i missili possano essere impiegati soltanto sul territorio ucraino, al fine di rispondere in modo convincente agli attacchi russi alle infrastrutture da parte delle truppe russe. Presumibilmente, allora, saranno il tempo e la strategia a fare la differenza, anche perché questa guerra è l’emblema dell’imprevedibilità per eccellenza.

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