Apple accusata di sessismo: aperta indagine sulla carta di credito

Massimiliano Carrà

11 Novembre 2019 - 17:01

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La Apple Card finisce sotto la lente di ingrandimento dell’opinione pubblica. In queste ore è stata infatti avviata un’indagine contro la carta di credito dell’azienda di Cupertino. L’accusa è di sessismo

Apple accusata di sessismo: aperta indagine sulla carta di credito

La Apple Card, ossia la carta di credito lanciata in estate dall’azienda di Cupertino, è già finita nel mirino dell’opinione pubblica e non solo. Tant’è che in queste ore è stata accusata di sessismo. Il motivo? Discriminerebbe le donne, assegnando loro limiti di spesa più bassi rispetto agli uomini.

Proprio per questo e in base alle segnalazioni arrivate negli ultimi giorni da diversi imprenditori, il dipartimento per i servizi finanziari (DFS) dello stato di New York ha deciso di avviare un’indagine contro la carta di credito di Apple.

Tra i primi imprenditori ad aver segnalato questa anomalia della Apple Card è stato su Twitter il programmatore danese David Heinemeier Hansson che ha rivelato che la carta di credito dell’azienda americana gli ha fissato un limite di spesa 20 volte superiore a quello della moglie anche se essa ha una valutazione migliore in termini di solvibilità.

Anche il fondatore di Apple rivela l’inconveniente

Oltre alla segnalazione dell’imprenditore David Heinemeier Hansson, si è aggiunta, sempre su Twitter, anche quella di colui che ha fondato Apple insieme a Steve Jobs, ossia Steve Wozniak.

L’informatico statunitense ha in sintesi riscontrato lo stesso problema dell’imprenditore danese: la Apple Card ha stabilito diversi limiti di spesa per lui e per la moglie anche se non possiedono conti o asset separati.

Secondo quanto affermato da Hansson, il problema della carta di credito di Apple va ricercato nel suo algoritmo. Tant’è che ha dichiarato che “Apple Card è un programma sessista. Non importa quale sia l’intento dei rappresentanti di Apple, importa l’algoritmo in cui hanno riposto la loro completa fiducia. E quello che fa è discriminare”.

Ma non è finita qui. Subito dopo aver segnalato e denunciato questo aspetto della Apple Card, David Heinemeier Hansson ha rivelato sul suo profilo Twitter che subito dopo la denuncia il limite di spesa della moglie è stato aumentato. Questo quindi, come dichiarato dall’imprenditore danese, sarebbe un ulteriore conferma che l’algoritmo discrimina.

Riguardo la Apple Card, va ricordato che è commercializzata sul sito del produttore di iPhone come “un nuovo tipo di carta di credito, creata da Apple, non da una banca” ed è studiata per essere compatibile con l’app Wallet installata sull’iPhone e con Apple Pay.

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