Anno giudiziario, i problemi nei Tribunali: troppa burocrazia e poco personale, parla Bonafede

Ludovica Ranaldi

26/01/2019

26/01/2019 - 15:31

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All’inaugurazione del nuovo anno giudiziario, Bonafede annuncia quali sono i problemi nei tribunali che non permettono al sistema di ottenere giustizia ai cittadini.

Anno giudiziario, i problemi nei Tribunali: troppa burocrazia e poco personale, parla Bonafede

Si tratta di un grande giorno per il sistema giudiziario che parte da zero verso nuovi obiettivi e con la promessa di regolare la giustizia italiana.

Oggi, infatti, si inaugura l’anno giudiziario sancito con il discorso di apertura da parte di Bonafede che elenca i problemi nei tribunali. Quegli elementi che rallentano il processo di giustizia facendo cadere le cause in prescrizione troppo spesso.

Un parere condiviso dai procuratori dei capoluoghi italiani. Le criticità sono molto profonde, dalla corruzione alla mafia fino agli stupefacenti. Questi sono gli aspetti su cui la giustizia dovrà incentrarsi, ecco perché si necessita l’ampliamento dell’organico.

Bonafede sui problemi nei Tribunali

L’anno giudiziario, o calendario giudiziario, non poteva che essere inaugurato con un discorso da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Non è un segreto che negli ultimi tempi il sistema dei tribunali ha subito uno scacco arrivando a parlare di malagiustizia, con cause decadute e arrestati mai giunti a processo. Proprio questo è stato il fulcro del discorso del ministro.

Secondo Bonafede la giustizia italiana è lenta, soggetta a un’eccessiva burocrazia che dilata ulteriormente i tempi. Tutto aggravato dalla mancanza di personale amministrativo e giudiziario.

Si dimostra impellente la necessità di un cambiamento per permettere al cittadino di ottenere giustizia. Quindi la proposta del ministro per migliorare la situazione:

si consideri che il bilancio di previsione per il 2019 nell’area giustizia, prevede un aumento rispetto all’anno precedente di oltre 324 milioni [...] è prevista l’assunzione di 3000 unità di personale amministrativo e giudiziario, che troveranno poi una collocazione omogenea sul territorio ispirata ai criteri che valorizzino le peculiarità dei vari uffici giudiziari; l’assunzione di 360 magistrati già vincitori di concorso

I malanni dell’Italia: parlano i procuratori

È evidente che il sistema giudiziario è molto lento, sia per la mancanza di personale sia per l’introduzione di nuove leggi che introducono nuovi reati andando a ingolfare i tribunali.

A Milano c’è una forte richiesta di asilo e manca il personale per far fronte all’emergenza. Lo stesso accade in Sardegna, in cui il sistema giudiziario si inceppa per il poco organico e il crescente numero dei pensionamenti.

Anche Roma lamenta più dipendenti. La procura ha solo 16 corpi di lavoro, ognuno dei quali deve concentrarsi su un caso. Il problema della capitale è la corruzione che richiede maggiori forze di intervento.

Napoli e Palermo, invece, si dedicheranno a contrastare le attività criminose della mafia i cui proventi vengono dallo spaccio degli stupefacenti e dalle estorsioni.

Per Bologna è necessario aumentare il prima possibile l’organico, perché solo lo scorso anno sono 1.698 i processi lasciati cadere nella città. Una vera vergogna per Colonna, dovuto dal fatto che la Corte d’Appello di Bologna è sottodimensionata.

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