I prezzi di Ethereum si sono riportati sui minimi da inizio 2019. La debolezza dei prezzi, peggiorata con la rottura di numerosi supporti, potrebbe diventare ancora più negativa
Continuano i ribassi sul comparto criptovalutario, con le quotazioni di Ethereum che hanno lasciato sul terreno il 60% circa dallo scorso 19 febbraio.
Xet/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Sono numerosi i livelli di concentrazione di offerta violati durante la discesa, in primis quello fornito dalla media mobile semplice a 200 giorni, la cui rottura ha determinato un’accelerazione degli impulsi di vendita.
I corsi hanno quindi proseguito la loro discesa, portandosi verso la soglia psicologica dei 100 dollari, dove sono stati sostenuti (almeno momentaneamente) dalla linea di tendenza che unisce i massimi del 26 giugno a quelli del 18 novembre 2019.
Con le vendite di oggi inoltre, i prezzi hanno confermato il breakout del supporto orizzontale a 125,053 dollari, che nelle scorse occasioni aveva dato vita a forti rialzi.
Un possibile sostegno potrebbe ora trovarsi nell’intorno degli 80 dollari, dove transita il livello orizzontale espresso dai minimi del 7 dicembre 2018. A corroborare questa ipotesi è anche il raggiungimento della soglia di ipervenduto da parte dell’RSI settato a 14 periodi, che sta iniziando ad evidenziare una divergenza di inversione bullish.
Si deve però considerare come un possibile rimbalzo possa essere solo di natura tecnica, ed è difficile pensare ad una vera e propria inversione della tendenza ribassista. Una ripartenza potrebbe essere quindi sfruttata sia dal lato long, che da quello short, per posizionarsi puntando ad una continuazione del movimento principale.
Strategie operative su Ethereum
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Operativamente, si potrebbero valutare strategie di natura long di breve periodo da 82 dollari con stop loss identificabile a 73 dollari. L’obiettivo principale sarebbe invece identificabile a 96 dollari, mentre l’obiettivo principale a 100 dollari.
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