Amazon sconfitta dai sindacati. Dovrà pagare ai dipendenti tutti i giorni festivi lavorati

P. F.

3 Ottobre 2025 - 15:41

La società di logistica italiana affiliata ad Amazon dovrà ricalcolare tutte le festività lavorate e riconoscere le relative ore di lavoro ai dipendenti interessati.

Amazon sconfitta dai sindacati. Dovrà pagare ai dipendenti tutti i giorni festivi lavorati

Una vittoria epocale per la Federazione Italiana Trasporti (FIT). Il Tribunale di Bergamo ha accolto un ricorso presentato dal sindacato insieme alla Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) in cui veniva richiesto il riconoscimento ai lavoratori di Amazon Italia Transport di Casirate d’Adda e Cividate al Piano (Bergamo) dell’intera quota di stipendio dovuta per le festività lavorate. I dipendenti interessati sarebbero circa 15 mila.

La società sotto accusa si occupa dei servizi di logistica nel territorio italiano per conto di Amazon, l’impero dello shopping online fondato dallo statunitense Jeff Bezos.

La controversia con Amazon Italia Transport

Secondo CISL, la sentenza interesserebbe i 400 lavoratori di Amazon Italia Transport di Casirate d’Adda e, di conseguenza, anche gli altri 4000 dipendenti italiani che operano nello stesso settore. Lo stesso discorso vale per i 1.600 dipendenti della logistica di Cividate al Piano, a cui si aggiungono gli altri 11.000 colleghi del territorio nazionale. Dal 2020, nel settore della logistica veniva riconosciuto solo 1/26 della paga - oltre alla maggiorazione - mentre in Amazon Italia Transport veniva riconosciuta la sola maggiorazione e non le ore lavorate.

La FIT CISL di Bergamo, insieme all’Ufficio vertenze del sindacato e all’avvocato Valentina Ponte, aveva avviato ad agosto 2024 un’azione legale senza il supporto delle altre organizzazioni sindacali. Ora, il Tribunale di Bergamo ha accolto le richieste, stabilendo che dovranno essere ricalcolate tutte le festività lavorate e riconosciute le relative ore di lavoro.

Grande soddisfazione è stata espressa da Pasquale Salvatore, segretario generale della categoria bergamasca, e da Fabrizio Zanchi, delegato FIT CISL nei poli Amazon di Casirate e Cividate, che parlano di “un risultato storico per la Fit Cisl e per i dipendenti di Amazon Italia”. Il sindacato sottolinea come, nonostante la battaglia sia stata intrapresa inizialmente in solitaria, la decisione del giudice rappresenti una conferma importante della validità delle loro rivendicazioni.

Il sequestro preventivo della Procura di Milano nel 2024

Ma non è la prima volta che Amazon Italia Transport finisce nei guai. Anche nel 2024 la Procura di Milano e la Guardia di Finanza avevano sequestrato preventivamente alla società 120 milioni di euro, con l’accusa di aver creato un sistema di cooperative che permetteva di abbattere i costi fiscali e previdenziali, facendogli guadagnare milioni di euro a spese dei lavoratori e dello Stato.

Il meccanismo, secondo gli inquirenti, era semplice. Le cooperative nascevano e venivano chiuse in pochi mesi, erano spesso intestate a prestanome, fornivano manodopera per le consegne, soprattutto in quelle cosiddette “dell’ultimo miglio”, il tratto finale verso i clienti. Sulla carta erano appalti, ma in realtà Amazon gestiva tutto: turni, procedure, strumenti digitali. Le cooperative, quindi, non avevano autonomia, una condizione indispensabile per definire un appalto regolare.

I lavoratori risultavano formalmente dipendenti delle cooperative, ma nei fatti erano controllati dalla multinazionale statunitense. Un modello che, di fatto, trasformava gli appalti in una somministrazione illecita di manodopera. Così, a rimetterci, erano in primis i lavoratori, privati di diritti e tutele, poi lo Stato, che non incassava imposte e contributi e infine le aziende concorrenti, costrette a subire una concorrenza sleale.

Secondo l’accusa, Amazon Italia Transport non si sarebbe limitata a trarre vantaggio da queste pratiche, ma avrebbe anche contribuito a strutturarle. Una strategia che, se venisse confermata, avrebbe garantito alla società margini milionari, sottraendo risorse al fisco e scaricando il peso del sistema sugli anelli più deboli della catena. Gli esiti della controversia, tuttavia, non sono ancora stati svelati.

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