Altro che smog e inquinamento. Ecco uno dei più grandi pericoli di cui non ci rendiamo nemmeno conto

Andrea Fabbri

26 Luglio 2025 - 11:22

Fra tutti i fattori che mettono ogni giorno a rischio la nostra salute ce n’è uno che spesso sottovalutiamo. Ecco qual è e perché è così pericoloso

Altro che smog e inquinamento. Ecco uno dei più grandi pericoli di cui non ci rendiamo nemmeno conto

La nostra vita quotidiana, soprattutto se viviamo in una grande città, è diventata così “veloce” e frenetica che raramente riusciamo a fare caso a tutti i fattori di pericolo che ci circondano.

Sappiamo bene che smog e inquinamento atmosferico sono estremamente dannosi. Ma c’è anche un altro pericolo per la salute che viene spesso sottovalutato, sia a livello individuale che sistemico: l’inquinamento acustico.

È il momento di scoprire perché è una minaccia da non sottovalutare.

L’inquinamento acustico è uno dei pericoli più grandi e sottovalutati

Qualche giorno fa l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha pubblicato lo studio “Environmental noise in Europe 2025” volto a indagare l’impatto dell’inquinamento acustico nei Paesi Europei.

I risultati sono stati decisamente poco incoraggianti. Secondo l’Agenzia 110 milioni di persone in Europa (un quinto dell’intera popolazione) sono esposte ogni giorno a livelli di rumore superiori a quelli delle soglie (55 dB per le ore diurne e 50 dB per quelle notturne) fissate come pericolose dalla “Direttiva europea sul rumore ambientale” (END, 2002/49/CE).

E se pensiamo che queste soglie sono molto più permissive di quelle indicate come accettabili dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (53 decibel per il traffico stradale e 45 per quello ferroviario) si intuisce come la minaccia sia reale e presente.

Se applicassimo le soglie dell’OMS, ad esempio, il numero di cittadini europei a rischio salirebbe a circa 150 milioni.

Perché l’inquinamento acustico è pericoloso per la salute

Il problema più grande è che i pericoli legati all’inquinamento acustico vengono spesso sottovalutati. La percezione comune è che il rumore sia solo un fastidio soggettivo o un disturbo temporaneo.

Ma a smentire questa credenza popolare ci sono decine e decine di pubblicazioni scientifiche che affermano che il rumore è un elemento di pericolo totalmente paragonabile ad agenti ambientali come l’inquinamento atmosferico e gli eventi meteorologici più estremi.

L’esposizione quotidiana a rumori forti è collegata a patologie molto gravi. E sono i numeri a confermarlo. Secondo il rapporto dell’EEA più di 65.000 morti ogni anno nei Paesi UE sono associabili all’esposizione prolungata al rumore, e a queste vanno aggiunti i 50.000 nuovi casi di patologie cardiovascolari e le oltre 20.000 diagnosi di diabete di tipo 2.

L’altra questione che lo studio ha messo in evidenza è quella della “distribuzione” sociale e territoriale dei rischi. Le problematiche relative all’impatto dell’inquinamento acustico sono più frequenti tra le fasce sociali più deboli e nelle città a più alta densità abitativa.

Il problema è anche economico

Come si intuisce, il problema ha anche notevoli impatti a livello economico. Si stima che l’inquinamento acustico costi all’UE quasi 100 miliardi di euro ogni anno, più o meno lo 0,6% del PIL.

Un costo enorme che comprende la spesa sanitaria diretta per cure, ricoveri e farmaci, i costi indiretti (pre-pensionamenti, calo di produttività) e i costi psicologici, intangibili ma non meno importanti, legati all’abbassamento della qualità della vita.

Una vera e propria emergenza che rischia di mettere a repentaglio tutti gli aspetti della vita sociale e industriale, non soltanto quelli legati direttamente alla salute individuale.

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