Nuovo allarme phishing segnalato dall’Agenzia delle Entrate. I truffatori chiedono imposte elevate per sbloccare i fondi delle criptovalute. Ecco a cosa stare attenti.
Allerta phishing con criptovalute dall’Agenzia delle Entrate. Molti cittadini stanno ricevendo email che sembrano provenire dall’Agenzia delle Entrate e sembrano sottoscritte dal Direttore, nella missiva si chiede la regolarizzazione fiscale di criptovalute al fine di sbloccare denaro. Attenti a questo errore.
Negli ultimi mesi sono sempre più frequenti le segnalazioni di tentativi di truffa con comunicazioni apparentemente provenienti dall’Agenzia delle Entrate. Lo schema è sempre lo stesso, si chiedono pagamenti importanti in breve tempo, poche ore, al fine di evitare maggiori sanzioni o al fine di sbloccare soldi che verrebbero, quindi, versati solo dopo aver pagato le tasse.
Vediamo le caratteristiche dell’ultimo tentativo di truffa segnalato. Solo pochi giorni fa abbiamo segnalato un tentativo simile.
Allarme phishing con criptovalute
Nell’email che i contribuenti stanno ricevendo nelle ultime ore si sottolinea che sono stati effettuati investimenti in criptovalute e che per sbloccare un ingente somma di denaro che il contribuente avrebbe maturato, è necessario versare un’imposta pari al 26% della somma.
Si tratta nel caso in oggetto di ben 6.981 euro. Si sottolinea
Per completare la procedura e sbloccare i fondi, è necessario effettuare il versamento dell’imposta dovuta: importo da versare 6.981,52 Causale: Regolarizzazione imposta 26% su importo euro 26.852. Una volta completato il pagamento ti preghiamo di inviare la ricevuta per procedere con la verifica e lo sblocco della somma
Allarme phishing criptovalute
testo email
A cosa stare attenti per non cadere nel phishing criptovalute
L’email appare firmata dal Direttore Generale Vincenzo Carbone. Viene però indicato al termine della comunicazione un indirizzo email che apparentemente potrebbe sembrare dell’Agenzia, ma in realtà appartiene a un dominio non usato dall’AdE: [email protected].
Sottolinea l’Agenzia delle Entrate nella segnalazione del tentativo di truffa che nella missiva non sono presenti codici identificativi delle transazioni effettuate per gli investimenti in criptovalute, date, né dettagli su piattaforme o documentazione. Queste transazioni vengono utilizzate come pretesto per richiedere somme di denaro, sebbene non esista alcuna procedura automatica di verifica dei wallet cripto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia invita i cittadini a prestare attenzione e a eliminare immediatamente eventuali e-mail simili. Per dubbi relativi agli obblighi fiscali sulle criptovalute, si consiglia di consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, rivolgersi all’ufficio territorialmente competente o a un intermediario di fiducia.
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