Questo nuovo buono fruttifero rende il 12,5506% complessivo e costa a partire da €50

Stefano Vozza

26 Giugno 2025 - 07:52

La gamma dei buoni postali si arricchisce di una new entry che remunera la nuova liquidità ivi confluita con un buon tasso di interesse a scadenza

Questo nuovo buono fruttifero rende il 12,5506% complessivo e costa a partire da €50

Da giorni il portale di Poste Italiane preannunciava il lancio del nuovo Buono 100 per il 24/06, una new entry nella scuderia CDP. A dire il vero martedì 24 è stato un giorno di novità per più buoni fruttiferi postali (BFP) visto che l’emittente ha rimodulato alcune Condizioni Economiche.

In sostanza ha chiuso la disponibilità di sottoscrizione delle vecchie serie in essere e ne ha lanciate di nuove in sostituzione delle prime. Lì dove è intervenuta ha ritoccato al ribasso e non deve sorprendere più di tanto. Il costo del denaro va scendendo da tempo e tale trend si trascina i ritorni sul reddito fisso, buoni inclusi.

Ora, però, torniamo alla novità, dato che alle Poste c’è un nuovo buono fruttifero che rende il 12,5506% complessivo e costa a partire da € 50. Presentiamolo meglio.

Le novità sul fronte buoni fruttiferi postali

Si tratta di Buono 100 (serie: “TF904A250624”), nato per celebrare i 100 anni di storia dei BFP. Il titolo mixa finalità differenti, come il finanziamento di progetti socialmente rilevanti da un lato e le esigenze di investimento del piccolo risparmiatore dall’altro. Sintetizziamo solo queste ultime.

Il prodotto è concepito in formato dematerializzato e ha una durata di 4 anni, il timeframe ad oggi più presidiato dai BFP. Al momento, infatti, vi sono 6 buoni di durata a 4 anni, di cui 3 sottoscrivibili sia online che presso l’ufficio postale e altri 3 solo preso lo sportello fisico. Buono 100, in particolare, appartiene al gruppo dei primi (sia online che allo sportello).

Ancora, la natura dematerializzata ne agevola l’eventuale rimborso anticipato, dato che l’emittente ammette anche il riscatto parziale a partire da 50 € e multipli. Con quelli di tipo cartaceo, invece, il riscatto del titolo posseduto può essere solo totale.

La macro caratteristiche di Buono 100 disponibile in Poste Italiane

Al pari degli altri BFP gode della garanzia dello Stato Italiano e non vi sono spese di gestione, dall’acquisto alla fine, spese fiscali escluse. La ritenuta sugli interessi è del 12,50%, poi sono esenti dalle imposte di successione mentre quella di bollo è dello 0,2% del nominale applicata nei casi, tempi e modi previsti dalla Legge.

La sottoscrizione è aperta alle sole persone fisiche maggiorenni, cointestazione inclusa fino a un massimo di 4 persone. Inoltre occorre essere titolari di libretto di risparmio postale con stessa intestazione o cointestazione dei buoni (c.d. conto di Regolamento). Tuttavia, il rendimento previsto a scadenza è riservato solo chi versa “nuova liquidità” entro il 04/09/’25 e per un importo massimo non superiore al totale della nuova liquidità.

Il taglio minimo resta invariato a 50 € e relativi multipli, con massimo giornaliero fino a 1 mln di €. Al pari dei titoli similari, anche Buono 100 è emesso su base giornaliera, ma prevede già una data certa di fine collocamento. Essa è individuata in giovedì 4 settembre ‘25, salvo eventuale chiusura anticipata decisa dall’emittente.

Interesse fisso e costante sul Buono 100

Come anticipato il titolo è dedicato solo a chi apporta nuovo cash dal 20/06 al 04/09, ossia nuove somme che incrementano il “saldo” alla data del 19/06/’25. Il saldo è dato dalla somma dei saldi contabili presenti al 19 giugno sui libretti postali e/o c/c BancoPosta intestati al sottoscrittore del Buono 100. Ovviamente i prelievi di denaro effettuati tra il 20/06 e il 04/09 da qualsiasi c/c o libretto postale intestati al sottoscrittore del buono ne decurtano la relativa “nuova liquidità”.

L’apporto di nuovo cash può avvenire in tre forme precise: accredito stipendi e pensioni, bonifici bancari, versamento di assegni bancari e circolari. L’eventuale trasferimento di fondi da altri libretti e/o c/c postali al libretto Smart per l’acquisto di Buono 100 dovrà avvenire tramite girofondo.

Veniamo alle condizioni economiche del titolo come esposte nel Foglio Informativo di cui alla pagina dedicata al prodotto sul portale di Poste Italiane. Data la media-breve durata del titolo, CDP ha previsto un unico step quadriennale al pari degli altri BFP a 4 anni. Gli interessi sono fissi e costanti, riconosciuti dopo 48 mesi dall’acquisto e il rendimento annuo lordo a scadenza è del 3,00%.

La Tabella A di cui al Foglio Informativo indica i coefficienti lordo e netto per ciascun anno di possesso e il tasso effettivo annuo alla fine di ciascun periodo. In merito ai coefficienti, essi sono pari a 1,00000000 lordo e netto per tutto il tempo che va dal giorno del’acquisto fino al giorno antecedente i 4 anni di detenzione. A quest’ultima data precisa essi sono pari all’1,12550881 lordo e a 1,10982021 netto. Detta in altri termini il titolo rende il 12,550881% lordo complessivo. Quanto al tasso, l’effettivo annuo a scadenza è del 3,00% lordo e del 2,64% netto.

Alle Poste c’è un nuovo buono fruttifero che rende il 12,5506% complessivo e costa a partire da € 50

In chiusura sintetizziamo quelli che, a nostro avviso, appaiono come essere i punti di forza e di debolezza del neo buono proposto da CDP.

Partendo dai pro, in primis spicca il fatto che il tasso nominale annuo a scadenza di Buono 100 è oggi il più ricco su tutti i BFP a 4 anni. A parità di emittente, rischio, spese, tempo d’impiego del capitale, è la remunerazione più alta ad oggi disponibile.

Poi va ricordato che i buoni non vanno sotto la parità durante il periodo di maturazione, a differenza dei bond il cui prezzo fluttua dall’emissione a scadenza.

In ultimo va citata l’assenza di costi gestione e la possibilità, come per i titoli di Stato, di tenerli fuori dall’ISEE fino a un importo massimo di 50mila € per nucleo familiare.
Tra i contro spicca sicuramente il limite di spendibilità del maggior tasso solo sulla nuova liquidità e non anche su quella pregressa, per esempio.

Ancora, al pari degli altri BFP non è previsto alcun incasso periodico degli interessi, pagati tutti solo a naturale scadenza. Per chi cerca un flusso di entrate periodiche la cosa potrebbe risultare penalizzante.
Infine, ecco un nostro pensiero se ci è dato esprimerlo e, perché no?, magari uno spunto di riflessione per l’emittente per le prossime “emissioni speciali”. Ossia la mancata previsione di un “extra premio fedeltà finale” anche sui buoni dalle emissioni “speciali” così come avviene per i bond retail del Tesoro (BTP Futura, Italia, Valore). Potrebbe irrobustire il rendimento complessivo a scadenza, costituire un incentivo a una sua più copiosa sottoscrizione e rafforzare il legame creditore-debitore fino a naturale scadenza.

Iscriviti a Money.it