Allarme uova contaminate. Scoppia lo scandalo in Francia ma potrebbe allargarsi a tutta l’Europa

Andrea Fabbri

8 Settembre 2025 - 05:22

In Francia è scattato un allarme per la presenza di uova contaminate nei principali supermercati. Un problema che potrebbe estendersi anche a molti altri Paesi

Allarme uova contaminate. Scoppia lo scandalo in Francia ma potrebbe allargarsi a tutta l’Europa

La Francia sta vivendo un momento decisamente complicato per quanto riguarda la distribuzione alimentare. Dopo il ritiro degli scorsi giorni di alcuni prodotti commercializzati dal marchio Action, è scattata una nuova allerta per la presenza di uova con tracce di antibiotici vietati nei Paesi UE.

Nei supermercati delle catene Carrefour ed E. Leclerc le autorità di controllo francesi hanno trovato centinaia di migliaia di uova contaminate provenienti dall’Ucraina e prodotte da galline allevate in gabbia.

Un problema che rischia di allargarsi a macchia d’olio anche negli altri Paesi che ospitano i supermercati “incriminati”, Italia compresa.

Scandalo uova in Francia

La notizia delle uova contaminate è deflagrata ad agosto, dopo una lunga serie di allarmi lanciati dal Comitato Nazionale per la promozione delle uova (Cnpo), associazione che rappresenta gli allevatori, i trasformatori e i distributori francesi.

Le autorità francesi hanno rilevato tracce di antibiotici vietati in UE da oltre 15 anni all’interno di uova provenienti dall’Ucraina e il Cpno ha sollecitato le stesse autorità di sorveglianza ad aumentare il numero e la quantità di controlli sulle importazioni.

Per il comitato si tratta di una pratica di concorrenza sleale, in quanto le uova ucraine, decisamente più economiche, non sono sottoposte né agli stessi controlli sanitari di quelle francesi, né alle pratiche di benessere animale imposte in UE.

Uova ucraine che, inoltre, non rispetterebbero neanche l’impegno collettivo a distribuire solamente prodotti provenienti da allevamenti che praticano l’ovosexaggio.

La Francia chiede un’agenzia di controllo europea

A intervenire sulla questione spinosa è stata la stessa Ministra dell’Agricoltura che ha dichiarato alla stampa che la denuncia del Cnpo è confermata dalle analisi di laboratorio che hanno rilevato contaminazioni nelle uova ucraine.

La ministra, inoltre, ha apertamente accusato le catene di distribuzione, ree di aver preferito ignorare la produzione nazionale, più sicura e controllata, in favore di prodotti alimentari i cui standard di qualità non rispettano quelli dell’UE.

UE che viene chiamata in causa a gran voce con la richiesta di istituire un ente di controllo sovranazionale per aumentare la vigilanza e garantire la conformità dei prodotti importati alle leggi comunitarie.

I rischi per l’Italia e gli altri Paesi europei

Il rischio che lo scandalo uova si estenda a macchia d’olio non è da escludere. In Italia non ci sono supermercati Leclerc (che ha ammesso l’errore, seppur circoscrivendo il problema a un’iniziativa sbagliata di un singolo punto vendita), ma i negozi Carrefour sono ben distribuiti.

Negli altri Paesi Europei, invece, la situazione è più complessa, in quanto entrambe le catene sono presenti con i loro punti vendita.

E se nel frattempo altri supermercati come Lidl hanno preso le distanze, precisando che in casi di carenza di uova si approvvigioneranno da altri Paesi Europei, ma non dall’Ucraina, resta un interrogativo: anche se i supermercati utilizzano solo prodotti nazionali, la grande industria segue le stesse linee guida?

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