Scatta l’allarme su alcune bevande per bambini commercializzate dal marchio Action. Ecco i motivi del provvedimento e i pericoli per la salute.
L’aumento della consapevolezza alimentare degli ultimi anni ha avuto un notevole impatto sia sulle abitudini quotidiane delle persone che sulle aziende produttrici di cibi e bevande.
Le prime hanno iniziato a porre sempre maggiore attenzione a quello che mangiano e bevono e all’impatto che i consumi alimentari hanno sulla salute. Le seconde finiscono sempre più spesso sotto i riflettori e, per fortuna, sono sempre più attente ai loro processi produttivi.
Alcune volte, però, ci sono prodotti che sfuggono ai controlli e che vengono ritirati velocemente dai punti vendita.
L’ultimo caso riguarda alcune bevande per bambini commercializzate dal marchio Action che hanno fatto scattare l’allarme per l’elevato contenuto di glicerolo: ICEE slush strawberry e blue raspberry, slush puppie e toxic waste.
Le bevande ritirate dal mercato
A lanciare l’allerta è stato Rappel Conso, il sito internet ufficiale del Governo Francese che raccoglie tutte le informazioni relative ai prodotti ritirati dal mercato perché pericolosi per la salute dei consumatori.
Le tre bevande in questione sono state distribuite a livello nazionale da Action France e sono rimaste sugli scaffali dall’11 giugno 2025 all’8 agosto 2025.
Ma non è detto che il problema sia limitato alla Francia, anche se, al momento, il richiamo ufficiale riguarda soltanto i punti vendita transalpini.
I rischi per la salute
Le analisi effettuate sulle bevande Action hanno riscontrato livelli di glicerolo molto superiori a quelli permessi dall’attuale legislazione francese.
Sebbene il glicerolo sia comunemente usato e considerato sicuro in piccole concentrazioni, diventa pericoloso in dosi elevate e con assunzioni rapide. Tra i sintomi più frequenti di un consumo eccessivo ci sono mal di testa, vertigini, gonfiore, nausea e diarrea. Ma in alcuni casi, soprattutto nelle persone di peso inferiore ai 65 kg (come i bambini, appunto) può arrivare addirittura la perdita di coscienza.
Ecco perché è arrivata la decisione delle autorità francesi che, oltre a pubblicare sui siti ufficiali i numeri dei lotti contaminati, hanno imposto ai punti vendita l’obbligo di rimborsare i consumatori che restituiscono i prodotti incriminati entro l’8 ottobre 2025.
Gli altri casi di ritiro del 2025
Quello delle bevande Action è soltanto uno dei numerosi casi registrati nel 2025 di contaminazioni. Quello che ha fatto più scalpore in assoluto, però, resta quello dello scorso di gennaio, mese in cui la ditta belga responsabile dell’imbottigliamento di Coca-Cola fu costretta a un massiccio ritiro di prodotti in molti Paesi Europei (Belgio, Gran Bretagna, Francia e Germania furono i più colpiti) a causa dell’eccessiva concentrazione di clorato rilevata.
Clorato che, si legge sul portale ufficiale della Commissione Europea, arriva nei cibi e nelle bevande a causa dei disinfettanti a base di cloro usati per trattare le acque e per trasformare gli alimenti.
I pericoli di un eccessivo consumo di clorato sono stati ampiamente dimostrati dalla comunità scientifica. Nel 2015 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha confermato che, sul lungo periodo, l’esposizione al clorato presente negli alimenti potrebbe causare notevoli problemi ai bambini più piccoli e in particolar modo a quelli che hanno carenze a livello di iodio.
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