Allarme gas, la Russia taglia il 50% delle forniture all’Italia: cosa succede adesso a famiglie e imprese

Claudia Mustillo

18/06/2022

18/06/2022 - 12:12

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La Russia dimezza le forniture di gas all’Italia, nei prossimi giorni il Governo potrebbe lanciare l’allarme per l’emergenza nazionale gas. Ecco cosa succede.

Allarme gas, la Russia taglia il 50% delle forniture all’Italia: cosa succede adesso a famiglie e imprese

Nella giornata di ieri, l’Italia ha ricevuto flussi di gas dimezzati da Gazprom, il colosso energetico russo, mentre i gasdotti francesi sono rimasti a secco. Il Governo corre ai ripari anche se al momento il sistema italiano sembra reggere, nonostante il taglio del 50% nelle forniture, perché l’offerta supera ancora la domanda e, come spiega anche Bloomberg, l’Europa sta attingendo alle riserve di gas accantonate per l’inverno. Se la riduzione, però, dovesse continuare il ministero della Transizione Ecologica potrebbe decidere il passaggio dal livello di preallarme a quello di allarme.

L’aumento del livello di allerta non prevederebbe, almeno per il momento, misure eccezionali come il taglio di forniture alle centrali elettriche e alle industrie o l’individuazione di una soglia massima per la temperatura delle caldaie (per l’inverno). I dati parlano di una richiesta di 155 milioni di metri cubi su 195 disponibili ma il problema, al di là della disponibilità e del possibile blocco totale dell’importazione, è per l’aumento dei prezzi. Tra i primi effetti da registrare, infatti, con il taglio alle forniture di gas dalla Russia c’è l’aumento del 43% del prezzo del Metano.

Allarme gas: cosa sta facendo il governo?

Gazprom ha tagliato le forniture di gas all’Italia. Si tratta di una riduzione del 50% nelle forniture giornaliere. Il Governo sta, quindi, valutando l’ipotesi di passare dallo stato di preallarme a quello di allarme. Si prepara un intervento immediato per tagliare le bollette e per confermare il taglio delle accise sulla benzina. Con il prezzo medio di benzina e gasolio oltre i due euro è possibile che «lo sconto benzina verrà rinnovato per tutta l’estate» come ha annunciato il leader della Lega Matteo Salvini.

Stato di allarme per il livello di gas nazionale: chi lo decide?

L’aumento del livello di allarme per l’emergenza nazionale sul gas è sicuramente una misura precauzionale che potrebbe essere decisa direttamente dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, come previsto da una nuova norma approvata dal Consiglio dei ministri o, in alternativa, si dovrà attendere la decisione collegiale del Comitato di emergenza sul gas che si riunirà nella giornata di martedì 21 giugno.

Cosa cambia per famiglie e imprese?

Al momento se si dovesse passare alla soglia di allerta superiore ci sarebbero pochi cambiamenti per famiglie e imprese, ma l’obiettivo è un maggiore monitoraggio dei flussi di gas. D’altra parte ancora non è chiaro se questa riduzione sarà momentanea o strutturale; i flussi rimangono in linea con l’anno passato, ma è stato riscontrato un disallineamento tra la richiesta di Eni e la materia prima in arrivo dalla Russia.

La richiesta di Eni è aumentata dal momento che la quota di riempimento degli stoccaggi è inferiore rispetto al passato: siamo al 54% ed entro settembre bisognerebbe raggiungere il 90% per garantire un inverno tranquillo nel momento in cui la domanda di gas salirà per l’accensione dei riscaldamenti.

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