Allarme fallimenti in Italia, il rialzo dei tassi scuote l’economia: cosa può succedere

Alessandro Nuzzo

6 Giugno 2023 - 15:25

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L’allarme lanciato dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli su diversi settori che rischiano di andare in difficoltà nel breve periodo.

Allarme fallimenti in Italia, il rialzo dei tassi scuote l’economia: cosa può succedere

L’allarme era stato lanciato per prima dalla Bce che aveva messo in guardia sul possibile rischio di fallimenti in alcuni settori industriali. Oggi anche Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana ha confermato il timore al seguito della decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi d’interesse.

Patuelli ha detto che anche nel nostro paese ci sono settori sottocapitalizzati che vanno attentamente monitorati per non rischiare un default. Questi sono soprattutto quello edilizio e dei servizi. L’aumento dei tassi ha colto di sorpresa diversi operatori che si erano erroneamente abituati ad una stagione a tasso zero redigendo addirittura piani pluriennali sottovalutando il fattore costo del denaro anzi pensando che questa situazione inconsueta e temporanea, sarebbe durata per sempre.

Invece così non è stato e la Bce ha rialzato i tassi d’interesse come arma contro l’inflazione, come normale che sia, ma ciò che è apparso strano è la rapidità con cui è avvenuto il rialzo. Rapidità che ha sorpreso tantissime aziende che dovevano accedere al credito, compreso le banche.

I settori maggiormente a rischio fallimento

Uno dei settori che appare maggiormente in difficoltà è quello edilizio che storicamente vive di strategie a breve termine e molte aziende non sono portate a curare la tenuta patrimoniale. Anche nel settore dei servizi e del turismo, soprattutto quello balneare, c’è il rischio del fallimento di qualche azienda. "Il pericolo è che tutto questo possa portare a crisi di impresa e quindi al deterioramento di parti non trascurabili del credito bancario" - ha detto il presidente dell’Abi.

Una liquidità che quindi scarseggia e che potrebbe rallentare ancora di più i progetti sul Pnrr. Da qui la proposta dell’Associazione bancaria italiana di sostenere le aziende in questo particolare periodo storico. Ma, fa notare il presidente Patuelli questo non significa soldi a pioggia per tutti, ogni richiesta di finanziamento sarà vagliata attentamente senza privilegi. "Sul Pnrr noi ci siamo. Non manchiamo di giocare per intero la nostra parte. Però, intendiamoci: niente soldi a pioggia per nessuno, ogni richiesta di finanziamento, relativa al Pnrr o a qualsiasi altro tipo di investimento, viene vagliata con la consueta massima attenzione senza privilegi. Il tutto in conformità al severo quadro normativo europeo che non è né disattivato né modificato rispetto agli interventi del Pnrr. È importante chiarire questo punto per evitare equivoci interpretativi" - le sue parole rilasciate a Repubblica.

E a chi accusa che il rialzo dei tassi d’interesse favorisca le banche, il presidente Abi ha smentito la notizia. "Ovviamente garantiscono più alti margini nell’attività creditizia, però non va dimenticato che veniamo da sei anni di tassi a zero e altri quattro a zero virgola. E poi siamo colpiti in due modi: il decrescere di valore dei titoli di Stato in portafoglio porta a svalutazioni patrimoniali che bisogna rapidamente colmare appunto per non uscire dai rigidi ratios della vigilanza, e poi aumenta il costo della provvista. Dobbiamo finanziarci continuamente sul mercato e anche noi dobbiamo emettere dei titoli recanti interessi più alti".

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