Alessandra Todde, programma elezioni regionali Sardegna 2024: le proposte di M5s e Pd

Alessandro Cipolla

19/02/2024

27/02/2024 - 08:32

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La sintesi in pdf del programma elettorale di Alessandra Todde, la candidata di Movimento 5 Stelle e Pd alle elezioni regionali Sardegna 2024.

Alessandra Todde, programma elezioni regionali Sardegna 2024: le proposte di M5s e Pd

Alessandra Todde, il programma elettorale per le elezioni regionali Sardegna 2024: entra nel vivo la campagna elettorale che porterà al voto per eleggere il prossimo presidente di Regione che si terrà domenica 25 febbraio.

Sono in totale quattro i candidati alle elezioni regionali in Sardegna: oltre ad Alessandra Todde, ci sono Paolo Truzzu per il centrodestra, Lucia Chessa per Sardegna R-Esiste e Renato Soru per Azione e liste civiche di sinistra.

Todde - attuale vicepresidente del Movimento 5 Stelle ed ex viceministro allo Sviluppo Economico - oltre che dai pentastellati sarà sostenuta anche dal Partito Democratico, da Alleanza Verdi-Sinistra, dal Psi e dalle liste Uniti con Alessandra Todde, Progressisti-La base, Demos, Sinistra Futura, Orizzonte Comune e Fortza Paris.

Di conseguenza il programma elettorale della coalizione è scritto a più mani, con il centrosinistra che però si presenterà diviso al voto vista la presenza anche dell’ex presidente Renato Soru.

Vediamo allora quali sono i principali punti del programma - la cui sintesi è allegata in formato pdf in calce all’articolo - di Alessandra Todde, la candidata presidente giallorossa alle elezioni regionali Sardegna 2024 che cercherà di riportare il centrosinistra alla guida della Regione.

Il programma elettorale di Alessandra Todde

Alle elezioni regionali Sardegna 2024 il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, per cercare di battere il centrodestra, hanno deciso di unire le forze trovando poi la sponda anche di altri partiti e liste di centrosinistra. Per il ruolo di candidato la scelta alla fine è ricaduta su Alessandra Todde, attuale vicepresidente del M5s e sarda doc.

Il programma ufficiale di Alessandra Todde è stato caricato sul sito della candidata presidente, compresa una sintesi delle principali proposte della coalizione per la Sardegna.

Vediamo allora quali sono i punti principali del programma elettorale di Alessandra Todde denominato “La Sardegna che Vogliamo”.

Sanità e salute

  • È urgente ristrutturare il sistema sanitario regionale sardo, affrontando le criticità di strutture inadeguate, carenze organizzative e di personale. Si propone la riorganizzazione delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, l’ottimizzazione delle risorse, l’avanzamento nell’informatizzazione e nella digitalizzazione dei servizi, inclusa la telemedicina. Fondamentale è il rafforzamento dell’integrazione ospedale-territorio, migliorando l’accesso alle cure e costruendo una sanità più vicina alle comunità attraverso la creazione di Reti di Assistenza di Prossimità, valorizzando l’approccio «One health» e incentivando la collaborazione tra i vari settori per una sanità integrata e inclusiva.
  • Modernizzazione delle strutture per rispettare i Livelli Essenziali di Assistenza e il miglioramento dell’efficienza dei trattamenti. Si propone la
    riqualificazione ospedaliera, riclassificando gli ospedali per intensità di cura e rafforzando e integrando i pronto soccorso e i servizi di emergenza. Fondamentale è l’integrazione tra ospedali di alta specializzazione e territoriali,
    promuovendo la multidisciplinarietà, la creazione di reti e di poli sanitari. È importante migliorare le condizioni di lavoro e incentivare il personale, oltre a potenziare la formazione.
  • Adeguamento dell’organico e la valorizzazione delle risorse umane.

Politiche sociali

  • Rafforzamento del supporto domiciliare, lo sviluppo di cohousing e la formazione di assistenti familiari, insieme a servizi di prevenzione e promozione di stili di vita sani per tutte le età, attraverso un coordinamento interistituzionale e comunitario.
  • Istituiremo un fondo per le spese essenziali di famiglie vulnerabili, promuoveremo la partecipazione attiva attraverso consulte cittadine e sosterremo il terzo settore e il volontariato.
  • Vanno garantiti alloggi dignitosi e accessibili, affrontando l’insicurezza abitativa e promuovendo l’inclusione sociale. L’edilizia sociale è importante per fornire soluzioni abitative a prezzi accessibili.

Lavoro

  • Invertire l’emigrazione e attrarre talenti, valorizzando l’alta formazione e l’inserimento lavorativo con un focus su innovazione e smart working.
  • Legge organica per riformare il sistema formativo, includendo l’accreditamento delle agenzie e la collaborazione tra formazione e istruzione. L’istituzione di un Osservatorio della formazione professionale mira a sincronizzare l’offerta formativa con le esigenze di mercato.
  • Applicazione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza, con enfasi sulla formazione, vigilanza, e collaborazione tra enti.

Istruzione e cultura

  • Innovare l’offerta formativa e di aumentare le risorse per il diritto allo studio.
  • Promuovere e sostenere la cultura e le lingue sarde.

Governo del territorio

  • Nuova legge urbanistica e un aggiornamento del Piano Paesaggistico Regionale, per affrontare sfide come la resilienza climatica, la sostenibilità, la conservazione del patrimonio, con un occhio alla riduzione del consumo di suolo e alla promozione di comunità energetiche rinnovabili.
  • Difendere il diritto all’abitare attraverso piani integrati che includano alloggi, attività e servizi, adattati alle esigenze dei diversi territori. Si prevede la modifica delle norme sui mutui regionali, incentivi per la locazione, alloggi temporanei per emergenze abitative, misure per edilizia popolare e housing sociale. Un’azione chiave sarà una nuova legge regionale per disciplinare il diritto all’abitare e gli affitti brevi. Si punta a un rinnovato approccio pubblico all’abitare, con una gestione innovativa che includa un’agenzia regionale dedicata che possa agire sul mercato e un fondo di garanzia per i problemi di morosità. La strategia comprende anche il cohousing e l’accessibilità per le persone con disabilità.
  • Il rapporto Regione-Stato deve essere improntato al rispetto dello Statuto autonomistico sardo e alla co-gestione di beni demaniali e servitù, inclusi beni culturali, ambientali, porti e aeroporti. È fondamentale rinegoziare la gestione di canoni e concessioni demaniali, potenziando le strutture locali per una gestione efficace. In Sardegna, dove ricade il 60% delle servitù militari italiane, si propone un tavolo di concertazione per rendere le servitù sostenibili, valorizzare gli usi civici, conciliare le attività militari con usi civili e di ricerca, bonificare, rigenerare, riconvertire beni militari inutilizzati.

Ambiente

  • Sviluppare una strategia che tuteli ambiente e paesaggio, ricercando un modello di sviluppo sostenibile attraverso la cooperazione, la partecipazione e il coordinamento tra enti istituzionali e territoriali, basandosi sul rispetto dei beni identitari sardi e sull’equilibrio con le politiche europee per la transizione ecologica.
  • Gestire attivamente le aree forestali e valorizzare i parchi, con un’attenzione particolare alla gestione sostenibile delle risorse e al turismo eco-compatibile.
  • Incrementare il riciclo, modernizzare gli impianti di smaltimento, migliorare la differenziazione e proteggere la biodiversità. Promuovere un approccio integrato che coinvolga tutti i soggetti territoriali e istituzionali per una gestione ambientale efficace e trasparente. Indirizzarsi verso una autorità regionale unica e la definizione di una tariffa unica sui rifiuti che contempli innovazioni in grado di premiare comunità e cittadini virtuosi.

Trasporti

  • Si mira a realizzare un sistema di mobilità multimodale integrato e connesso con tecnologie digitali, che preveda infrastrutture adeguate e i servizi di mobilità pubblica collettiva (pedonalità, ciclabilità, TPL, mobilità condivisa) adeguati alle esigenze e ai tempi.
  • Si prevede di garantire ultra-connettività su tutto il territorio e l’ampliamento delle infrastrutture digitali.
  • È urgente dotarsi di un piano regionale dei trasporti e della mobilità sostenibile, che integri il sistema dei trasporti in coerenza con le politiche insediative, sociali, sanitarie, educative, economico-produttive, turistiche ed ambientali. Tra le priorità è necessario adeguare e migliorare, in sicurezza e funzionalità, la rete stradale regionale, sulla quale si svolge la gran parte della mobilità giornaliera passeggeri e merci, specie al servizio delle aree più deboli in cui rappresenta l’unica alternativa esistente, e modernizzare e sviluppare quella ferroviaria, in integrazione con i servizi su gomma.

Transizione energetica

  • Lavoreremo per una transizione energetica sostenibile, mirando a neutralità climatica e indipendenza dalle fonti fossili entro il 2040.
  • Metteremo in campo azioni per ottimizzare il consumo energetico nei settori domestico, pubblico, industriale, trasporti. L’obiettivo è migliorare l’efficienza attraverso incentivi, partenariati pubblico-privati, e sostegno all’autoconsumo. Si punta a ridurre i consumi nel trasporto promuovendo la mobilità collettiva e l’elettrificazione dei mezzi, e valorizzando l’energia rinnovabile con un approccio che bilancia benefici economici, sociali e ambientali.

Economia

  • Dobbiamo superare la dipendenza economica e la fragilità produttiva tramite la diversificazione, l’innovazione e la promozione di un’occupazione di qualità. Si enfatizza il ruolo cruciale dell’amministrazione regionale nel guidare lo sviluppo e nell’uso efficace dei Fondi Europei per stimolare crescita e lavoro. Viene proposto il supporto a nuove imprese innovative, soprattutto nel settore sostenibile e circolare, oltre al rafforzamento delle piccole imprese e del settore artigianale, promuovendo la collaborazione tra imprese per una politica industriale più forte.
  • Va rafforzata l’agricoltura sarda attraverso la promozione dell’integrazione tra produzione agricola e trasformazione agro-alimentare per aumentare il valore aggiunto e l’occupazione, preservando il patrimonio culturale. Si prevede una legge quadro per un approccio strategico e unitario, in modo da incentivare l’innovazione, supportare le start-up e integrare le filiere agroalimentari con i mercati nazionali e internazionali. Saranno rafforzati l’agroforestazione, la biodiversità e le pratiche sostenibili, valorizzando le produzioni locali e integrando l’agricoltura con il turismo, oltre a promuovere la formazione e la ricerca per un settore agricolo più competitivo e sostenibile.
  • L’economia sarda deve essere rafforzata dalla valorizzazione e dal rilancio dell’artigianato locale. Serve un marchio di qualità regionale per promuovere l’unicità dell’artigianato sardo, integrando le eccellenze produttive in una strategia di marketing globale.

Riforme

  • Riforma dello Statuto sardo per valorizzare l’autonomia regionale, migliorando la rappresentanza politica, territoriale e di genere. Puntiamo ad un rafforzamento della presenza sarda in Europa e un confronto aperto con le istituzioni nazionali. La riforma mira anche a una gestione più efficace della giunta e dell’apparato amministrativo regionale, con l’obiettivo di una maggiore efficienza nell’attuazione delle politiche pubbliche e un ampliamento dei diritti speciali sardi.
  • Trasformeremo l’amministrazione regionale sarda in un ente più efficiente e trasparente, valorizzando le risorse umane e promuovendo l’innovazione organizzativa. Puntiamo a una riforma che coinvolga una riorganizzazione delle direzioni generali, una nuova gestione del personale, e l’introduzione di valutazioni basate sui risultati. L’obiettivo è quello di ridurre la burocrazia, migliorare la semplificazione dei processi e potenziare la digitalizzazione per offrire servizi pubblici più accessibili e di qualità. Questa riforma prevede anche un forte coinvolgimento dei cittadini e la creazione di uffici territoriali
    polifunzionali per un accesso facilitato ai servizi regionali.
  • Riformare il rapporto tra Regione e enti locali, sostituendo l’approccio centralista con uno che valorizzi la partecipazione comunitaria e il principio di sussidiarietà. Si mira a decentralizzare le competenze amministrative, rafforzando l’autonomia locale e promuovendo l’efficienza dei servizi pubblici. Le azioni prevedono una riorganizzazione istituzionale che garantisca pari opportunità di sviluppo a tutti i territori, migliorando il coordinamento e la cooperazione tra i vari livelli di governo e stimolando la partecipazione attiva degli enti locali nelle decisioni che li riguardano direttamente.
Programma Todde elezioni regionali Sardegna 2024
Sintesi in pdf

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