Per la prima volta dal 1999, i rendimenti francesi superano quelli italiani: un ribaltamento che sembra un vantaggio per l’Italia, ma che nasconde un equilibrio molto più fragile.
Oggi i rendimenti dei titoli di Stato francesi, le OAT, competono attivamente con i BTP italiani. Una coincidenza che rompe un equilibrio ventennale e che ribalta completamente la narrazione storica: per decenni l’Italia è stata considerata il “malato d’Europa”, mentre la Francia rappresentava il punto fermo politico e finanziario dell’eurozona. Oggi accade l’esatto contrario.
I mercati, che solitamente ragionano per differenze relative più che per assoluti, stanno mandando un segnale forte. Il rischio politico francese viene percepito come elevato tanto quanto quello italiano, e questa è una novità sostanziale. L’instabilità di Parigi, resta il motivo chiave: una sequenza che racconta tutto: cinque governi in dieci mesi. In Italia, invece, Giorgia Meloni è ancora saldamente al potere, e piaccia o meno, rappresenta una figura di continuità e prevedibilità.
Per i mercati obbligazionari, la stabilità politica è un elemento chiave. Non è tanto una questione di approvazione ideologica, quanto di coerenza decisionale e capacità di garantire un percorso di bilancio chiaro. Così, oggi l’Italia si trova in un ruolo insolito: non è più l’anello debole, ma la “carta tranquilla” del Sud Europa. [...]
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