Agenzia delle Entrate, spese troppo alte in vacanza espongono a controlli del Fisco

Patrizia Del Pidio

10 Agosto 2025 - 11:16

Se in vacanza paghi tutto con la carta o ricevi rimborsi dagli amici per avere anticipato le spese potresti metterti nei guai con il Fisco, vediamo perché.

Agenzia delle Entrate, spese troppo alte in vacanza espongono a controlli del Fisco

L’Agenzia delle Entrate controlla anche quello che si fa in vacanza e spese troppo alte o bonifici immotivati e privi di giustificazione documentale potrebbero esporre al rischio di controlli fiscali. Molto spesso quando si è in viaggio si preferisce non portare contanti e pagare tutto con carte di credito e bancomat, ma questo potrebbe portare a delle insidie di tipo fiscale.

In un viaggio in comitiva può capitare che uno solo anticipi le spese (di vitto, alloggio o per i divertimenti) anche per tutti i compagni di viaggio. Queste spese potrebbero raggiungere importi anche molto elevati e, anche se poi vengono rimborsate (magari in contanti), il Fisco nota che ci sono state spese elevate per una vacanza che potrebbero essere incoerenti rispetto al reddito dichiarato.

Il Fisco, ormai, con l’Anagrafe dei rapporti finanziari riesce a valutare qualsiasi discrepanza o anomalia tra redditi dichiarati, spese effettuate e tenore di vita.

A cosa stare attenti in vacanza

Ovviamente se si parte per una vacanza in cui si sostengono spese “normali” per se stessi, la propria moglie/marito e i figli, gli importi rientrano nella norma. Ma se si anticipa il pagamento di hotel, resort, viaggi internazionali per una comitiva di amici in caso di controlli fiscali sarebbe difficile dimostrare come quei soldi siano stati anticipati e poi restituiti.

Un altro problema è rappresentato anche dalla restituzione delle somme anticipate agli amici: se le somme vengono bonificate andranno giustificate le singole operazioni, quindi, in questo caso servirebbe conservare non solo il conto dell’eventuale hotel ma anche la lista di coloro che hanno soggiornato per quella vacanza nelle stanze pagate. Una serie di bonifici insoliti e anomali potrebbe far presumere al Fisco redditi in nero.

Se per l’hotel è possibile trovare una prova documentale che giustifichi i costi, diventa più difficile farlo per eventuali pranzi e cene pagati al ristorante.

Il controllo del Fisco non è certo

Ovviamente non è detto che il controllo del Fisco scatti automaticamente dopo una vacanza di questo tipo, ma bisogna sempre essere preparati per non trovarsi a dover pagare imposte su somme esenti ed eventuali sanzioni per il mancato inserimento delle stesse nella dichiarazione dei redditi.

In caso di restituzione di somme tramite bonifici, come abbiamo anticipato, il Fisco potrebbe presumere che si tratti di evasione fiscale per somme ricevute e potrebbe chiedere chiarimenti. Per tutelarsi in caso di accertamento fiscale, quindi, quando si ricevono bonifici da amici o familiari a titolo di rimborso è bene iniziare a specificare subito nella causale di cosa si tratta.

La causale deve essere il più precisa possibile, ad esempio “Rimborso spese hotel viaggio Turchia 2021”. In questo modo se e quando ci sarà un accertamento sarà più facile ricostruire la provenienza degli importi.

Basta la presunzione per pretendere il pagamento

L’Agenzia delle Entrate, quindi, presume che si tratti di redditi non dichiarati ogni volta che una somma di denaro viene depositata sul conto corrente, in contanti o tramite bonifico. Non serve una prova o la certezza che si tratti di evasione fiscale, basta che emergano elementi anomali. Il contribuente dovrà fornire una prova che dimostri il contrario che si tratta di somme lecite sulle quali non è tenuto a versare le imposte. Ad esempio, può fornire la ricevuta dell’hotel con l’elenco degli ospiti per cui ha anticipato le spese. Questo elenco dovrebbe corrispondere ai nomi delle persone che, nello stesso periodo, hanno effettuato un bonifico a rimborso.

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