Addio litio, un’importante miniera sospende la produzione. Ecco perché e cosa succede adesso

Alessandro Nuzzo

17 Agosto 2025 - 12:35

La più grande miniera di litio nella provincia cinese di Jiangxi ha chiuso i battenti per almeno 3 mesi. Ecco le possibili conseguenze.

Addio litio, un’importante miniera sospende la produzione. Ecco perché e cosa succede adesso

La più grande miniera di litio della provincia cinese di Jiangxi ha sospeso le attività per almeno tre mesi. Lo ha annunciato CATL, il più grande produttore mondiale di batterie agli ioni di litio e gestore diretto della miniera. Questo stop potrebbe avere pesanti conseguenze sulla produzione provinciale, con una riduzione stimata del 20%, e sul mercato globale, determinando un aumento dei costi delle batterie e dei veicoli elettrici. Un impatto che, se prolungato, rischia di riflettersi anche sulle catene di approvvigionamento internazionali, rendendo più complesso l’accesso al litio.

Uno dei motivi della chiusura è il ritardo nel rilascio delle nuove licenze per l’estrazione di litio nella provincia di Jiangxi. L’autorizzazione precedente è scaduta il 9 agosto scorso e il governo ha deciso di non rinnovarla, sebbene i negoziati siano ancora in corso. Tale ritardo potrebbe essere una scelta deliberata delle autorità, volta a regolamentare la concorrenza sui prezzi nel mercato dei veicoli elettrici e delle batterie agli ioni di litio, settori considerati ormai strategici per l’economia nazionale.

Nel mirino la sovraccapacità produttiva

Le autorità cinesi stanno infatti cercando di contrastare il fenomeno dell’«involuzione» nei comparti segnati da sovraccapacità produttiva, in particolare quello dei veicoli elettrici. Qui le aziende, pur di prevalere sul mercato, abbassano i prezzi fino a scendere al di sotto dei costi reali, senza garantire una crescita sostenibile. In questo scenario, se le 7 miniere attualmente inattive nella provincia non otterranno le licenze entro la fine del 2025 e non potranno riprendere le attività, la produzione degli impianti locali subirà un taglio di 15-16 mila tonnellate al mese, pari a circa il 18-19% della capacità complessiva. Tale ridimensionamento rischia di compromettere l’intero tessuto industriale del Jiangxi, che dipende in modo rilevante dal litio come motore economico.

Il governo punta quindi a fermare temporaneamente CATL, dal momento che la miniera in questione è una delle più strategiche del Paese, con l’obiettivo di far risalire il prezzo del carbonato di litio per tonnellata e rendere più attrattivi gli investimenti stranieri. Un effetto paradossale è che la stessa CATL potrebbe trarne beneficio: gran parte della sua produzione è destinata all’export e, con prezzi più elevati, i ricavi risulterebbero ulteriormente incrementati.

Queste difficoltà potrebbero segnalare un allentamento del controllo esercitato da Pechino sul comparto delle materie prime, in particolare sugli impianti di lavorazione del litio, il cui consumo è destinato a triplicare entro il 2040. Se le politiche di regolamentazione non verranno accompagnate da nuovi investimenti strutturali, il rischio è di creare squilibri sempre maggiori tra domanda e offerta.

Il pericolo legato a questa sospensione è quello di pesanti ripercussioni sul mercato delle batterie e dei veicoli elettrici. L’interruzione della produzione su larga scala nel Jiangxi potrebbe determinare un profondo riassetto dell’offerta di litio in Cina e spingere ulteriormente i prezzi verso l’alto, con un conseguente aumento dei costi per tutti gli attori della filiera: in primo luogo i produttori di batterie, i costruttori di veicoli elettrici e, infine, i consumatori.

Argomenti

# Litio

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.