Dopo 60 anni di servizio, è scomparso a 83 anni lo storico presidente di Banca Sella Holding. Sotto la sua guida, la società si è trasformata in una holding con 1,5 milioni di clienti.
È morto nella sera di sabato 22 novembre Maurizio Sella, storico presidente di Banca Sella Holding. L’imprenditore, che aveva 83 anni, è scomparso a causa di una malattia che si è aggravata all’improvviso.
Il gruppo è oggi guidato dal figlio Pietro Sella, che ha ricordato come il lascito più importante del padre sia di natura morale:
“Fino all’ultimo momento anche in questi giorni di sofferenza fisica, ha dedicato ogni singolo istante a lavorare per l’azienda e per la famiglia. Nella pratica aveva da già da tempo predisposto ogni aspetto della sua successione. Ma quello che più di tutto ci lascia è una grande eredità morale, fatta di insegnamenti e di incrollabile fiducia, determinazione e lavoro per il futuro”.
Una vita nella banca di famiglia
Maurizio Sella apparteneva a una dinastia biellese attiva nel tessile e nel credito fin dall’Ottocento e, subito dopo essersi laureato in Economia e commercio all’Università di Torino nel 1966, è entrato nell’istituto familiare con il ruolo più umile, quello dello sportellista. L’imprenditore raccontava spesso che proprio da quel contatto quotidiano con il pubblico aveva imparato la centralità del cliente, l’importanza dell’etica del lavoro e un’idea di operosità che rimase la bussola del suo intero percorso.
Nel 1974 ha poi assunto gli incarichi di amministratore delegato e direttore generale, iniziando una fase di profonda trasformazione. La banca, allora fortemente radicata a Biella, con un’impronta tradizionale e familiare, nel corso dei decenni è diventata una realtà più ampia e moderna, oggi strutturata in una holding con 1,5 milioni di clienti, 6700 dipendenti, un utile netto consolidato di 132,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025 e opera nella banca commerciale e retail, in quella di investimento e nel private e wealth management.
Sella non è stato soltanto un banchiere a capo dell’azienda di famiglia. Dal 1998 al 2006 ha ricoperto inoltre la presidenza dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), contribuendo a guidare il settore in anni complessi, segnati dall’evoluzione del mercato europeo, dalle trasformazioni digitali e dalle prime grandi riorganizzazioni del credito italiano.
La sua autorevolezza gli è valsa illustri riconoscimenti istituzionali, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro e poi quello di Cavaliere di Gran Croce.
I messaggi di cordoglio
Messaggi di cordoglio e riconoscenza sono arrivati da esponenti del mondo politico, imprenditoriale e finanziario, che ne hanno sottolineato il contributo allo sviluppo del credito italiano e la capacità di interpretare il mestiere del banchiere come servizio al sistema economico.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha sottolineato il legame personale costruito negli anni: “Perdo un amico vero, un uomo con cui ho condiviso negli anni un rapporto di grande stima, affetto e sincera amicizia”.
Anche il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha messo in evidenza il ruolo centrale svolto da Sella nella crescita del Paese, riconoscendo “un contributo significativo allo sviluppo economico del Paese. Il suo straordinario impegno, riconosciuto e apprezzato anche dai Cavalieri del Lavoro, resterà un punto di riferimento per molti”.
Parole di apprezzamento sono arrivate inoltre dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che richiama la sua figura “di eccezionale valore”, e dal sottosegretario alle Finanze, Federico Freni, che lo definisce “un grande italiano”.
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Il comunicato del Gruppo Sella
La banca ha annunciato la scomparsa di Maurizio Sella con una nota in cui ha elogiato l’eredità lasciata dal suo storico presidente:
“Con profondo dolore, il Gruppo Sella annuncia la scomparsa, all’età di 83 anni, di Maurizio Sella. Cavaliere del Lavoro, Maurizio Sella ha lavorato per quasi sessant’anni nell’azienda di famiglia, guidandola in una crescita solida e duratura, e si è impegnato al servizio delle istituzioni e delle organizzazioni di rappresentanza del settore bancario e del mondo imprenditoriale, in Italia e in Europa. Esempio di dedizione, saggezza, lungimiranza e imprenditorialità, ci lascia una grande eredità morale, fatta di insegnamenti e di incrollabile fiducia, determinazione e lavoro per il futuro. La sua forza, il suo esempio, la sua integrità e la sua fiducia nel futuro sono e saranno sempre il nostro elemento distintivo”.
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