Quando viene addebitata la carta di credito? Come funziona la gestione dei pagamenti? Ecco i tempi da tenere a mente per chi usa le carte.
L’addebito sulla carta di credito è un aspetto fondamentale per chi utilizza questo metodo di pagamento quotidianamente. Le carte di credito, infatti, permettono il pagamento di beni e servizi senza l’ausilio del contante e in modo differito, offrendo comodità e flessibilità nella gestione delle proprie spese. Ma è importante tenere a mente le tempistiche di riferimento quando arriverà il momento di saldarle quelle spese.
Quando viene addebitata, quindi, la carta di credito? Generalmente, l’addebito avviene entro i primi 10-15 giorni del mese successivo rispetto alle spese effettuate. Difatti, per la maggior parte delle carte di credito in circolazione, che sono della tipologia a saldo, l’addebito delle somme spese avviene in un’unica soluzione e senza interessi. Diversamente, per le carte di credito revolving, l’addebito viene rateizzato. Va da sé che comprendere come funziona l’addebito su carta di credito è essenziale per gestire efficacemente le proprie finanze personali.
Funzionamento della carta di credito e circuito di pagamento: ecco come avvengono le transazioni
Il processo di pagamento con carta di credito si basa su un sistema complesso che collega diversi attori in una rete di comunicazione efficiente. Anzitutto, quando un titolare utilizza la propria carta, avvia un meccanismo che coinvolge quattro parti principali: il titolare stesso, l’esercente, la banca emittente e l’acquirer (la banca dell’esercente).
Il ciclo di elaborazione della transazione inizia quando il cliente fornisce i dati della propria carta all’esercente, sia fisicamente tramite il POS sia online inserendo i dati richiesti. Successivamente, il sistema di pagamento trasmette questi dati in modo sicuro all’elaboratore della carta di credito, che inoltra la richiesta al circuito appropriato (Visa, Mastercard, American Express o altri).
A questo punto, il circuito della carta inoltra la richiesta alla banca emittente, che verifica diversi elementi: la disponibilità dei fondi, la validità della carta e l’assenza di segnalazioni di frode. La banca decide, quindi, se autorizzare o rifiutare la transazione, comunicando la risposta al circuito che, a sua volta, la trasmette all’elaboratore e infine all’esercente.
Una volta autorizzata la transazione, l’esercente può completare la vendita, mentre il regolamento effettivo dei fondi avviene in un secondo momento. Al termine della giornata, infatti, tutte le transazioni autorizzate vengono inviate all’elaboratore per il regolamento. I circuiti coordinano il trasferimento dei fondi dalle banche emittenti a quelle acquirenti, che poi accreditano gli importi ai commercianti detraendo le commissioni.
L’intero processo di elaborazione richiede generalmente da 1 a 3 giorni lavorativi. Tuttavia, è importante distinguere questo processo dall’addebito sul conto del titolare, che avviene secondo le modalità previste dal contratto della carta. In Italia, per le carte a saldo, questo addebito viene solitamente effettuato in un’unica soluzione il 15 del mese successivo.
I circuiti di pagamento, quindi, rappresentano l’infrastruttura fondamentale che permette la verifica e l’autorizzazione delle transazioni, garantendo sicurezza e velocità nelle operazioni finanziarie quotidiane.
Quando avviene l’addebito sulla carta di credito
L’aspetto temporale dell’addebito sulla carta di credito rappresenta un elemento cruciale, come detto, per la gestione delle proprie finanze. A differenza del pagamento con carta di debito, dove la somma viene sottratta immediatamente dal conto corrente, con la carta di credito il processo segue tempistiche precise e variabili.
Per prima cosa, occorre distinguere tra l’autorizzazione della transazione e l’effettivo addebito. Quando si effettua un acquisto, avviene solo un’autorizzazione che verifica la disponibilità di credito e «blocca» temporaneamente la somma. L’addebito vero e proprio sul conto corrente collegato alla carta avviene in un momento successivo, secondo modalità che dipendono dalla tipologia di carta utilizzata.
- Per le carte di credito a saldo, che rappresentano la maggioranza delle carte in circolazione, l’addebito avviene in un’unica soluzione e senza interessi. Generalmente, tutte le spese effettuate durante un mese vengono addebitate insieme intorno al giorno 15 del mese successivo. Alcune banche possono prevedere date diverse, come il 5, il 10 o il 28 del mese, in base alle condizioni contrattuali stabilite.
- Diversamente funzionano le carte di credito revolving, dove l’importo viene addebitato a rate mensili con l’applicazione di interessi. In questo caso, il giorno dell’addebito rimane fisso (solitamente il 15 del mese), ma viene prelevata solo una percentuale dell’importo speso, mentre il resto viene dilazionato nei mesi successivi.
- Esistono inoltre le carte di credito ad opzione, che consentono di scegliere, per ogni acquisto o in generale, se pagare a saldo o a rate. Queste carte combinano la flessibilità del revolving con la possibilità di non pagare interessi quando si preferisce saldare l’intero importo.
Per quanto riguarda l’estratto conto, questo viene solitamente emesso a fine mese e include tutte le transazioni effettuate nel periodo di riferimento. L’estratto conto permette di verificare le spese prima dell’effettivo addebito, offrendo la possibilità di contestare eventuali operazioni non riconosciute.
È importante notare che alcuni commercianti, particolarmente online, potrebbero effettuare una pre-autorizzazione sulla carta senza completare immediatamente la transazione. In questi casi, l’importo risulta «riservato» ma non ancora addebitato, fino a quando il venditore non finalizza l’operazione, che potrebbe avvenire al momento della spedizione del prodotto.
Come gestire addebiti non autorizzati o errati
Scoprire un addebito non autorizzato sulla propria carta di credito può generare sicuramente ansia e preoccupazione, ma esistono procedure specifiche per gestire tali situazioni. Quando si nota una transazione sospetta, è fondamentale agire tempestivamente poiché la legge prevede di comunicare «senza indugio» l’operazione non riconosciuta, nonostante ci siano legalmente 13 mesi di tempo per la contestazione.
Ecco i passaggi da seguire.
- Bloccare immediatamente la carta contattando la banca o utilizzando l’app bancaria per prevenire ulteriori addebiti fraudolenti.
- Denunciare l’accaduto alle autorità competenti (polizia o carabinieri).
- Contattare la banca per segnalare l’addebito non autorizzato e richiedere il disconoscimento.
- Compilare il modulo di contestazione fornito dall’istituto bancario, descrivendo dettagliatamente l’operazione contestata.
Dopo la segnalazione, la banca ha l’obbligo di rimborsare l’importo prelevato indebitamente «immediatamente», ovvero entro il giorno lavorativo successivo alla segnalazione, a meno che non dimostri che l’operazione fosse legittima. Qualora l’istituto rifiuti il rimborso o non risponda entro i termini previsti, è possibile presentare un reclamo all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF).
Nel caso di addebiti errati dovuti a errori del venditore (importi maggiori del dovuto, prodotti mai acquistati o ordini annullati), occorre rivolgersi direttamente al commerciante prima di coinvolgere la banca.
Per prevenire future situazioni simili, è sempre consigliabile:
- controllare frequentemente i movimenti della carta tramite app o internet banking;
- attivare i servizi di notifica per ricevere avvisi immediati ad ogni transazione;
- utilizzare carte prepagate per gli acquisti online;
- prestare attenzione ai siti web dove si salvano i metodi di pagamento.
La banca può temporaneamente sospendere il rimborso se sospetta una frode da parte del cliente, ma deve notificare questa decisione e le sue motivazioni alla Banca d’Italia. Inoltre, va ricordato che il cliente che non ha agito con intento fraudolento è sempre rimborsato quando il pagamento è stato eseguito senza richiedere forme di autenticazione forte.
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