Raid su siti nucleari, pioggia di missili e centinaia di vittime: il mondo in allerta. Con l’analista Hanieh Tarkian, analizziamo cause, potenze coinvolte e scenari futuri.
Il conflitto tra Israele e Iran non è più una minaccia sospesa nell’aria: è una guerra aperta, reale, devastante. Nelle ultime settimane, il Medio Oriente è precipitato in una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. I cieli sopra Teheran, Tel Aviv e Baghdad si sono riempiti di missili, e le notizie parlano di obiettivi strategici distrutti, tra cui impianti nucleari iraniani, basi militari e infrastrutture critiche.
Le operazioni militari israeliane sono in pieno svolgimento. Si tratta, secondo fonti militari, di un’offensiva su larga scala, pianificata da tempo e scattata dopo il sospetto che l’Iran stesse accelerando lo sviluppo di armamenti nucleari. La risposta iraniana non si è fatta attendere: una pioggia di missili ha colpito non solo postazioni israeliane, ma anche aree vicine al confine, innalzando il livello di allerta in tutta la regione.
Il bilancio è drammatico: centinaia di morti, migliaia di feriti e un numero crescente di sfollati. Ma il conflitto non è più soltanto regionale. Le grandi potenze osservano, si muovono. Gli Stati Uniti, tradizionale alleato di Israele, seguono la situazione “con la massima attenzione”. Le portaerei americane sono già in posizione nel Golfo Persico. Sarà un intervento diretto? O un sostegno silenzioso? Intanto, Russia e Cina condannano l’offensiva, ma con toni prudenti.
Per comprendere meglio le radici profonde di questa escalation, abbiamo interpellato Hanieh Tarkian, analista geopolitica iraniana.
La comunità internazionale appare paralizzata. Le Nazioni Unite si limitano ad appelli alla calma, mentre cresce il timore che questa guerra apra la strada a una nuova era di conflitti preventivi. Israele, colpendo per primo, rilancia una dottrina già usata in passato, ma ora in un contesto globale molto più instabile.
Le domande che emergono sono inquietanti: quali sono i reali obiettivi strategici di questa guerra? L’eliminazione del programma nucleare iraniano o la ridefinizione dell’intera mappa del potere in Medio Oriente? Quanto durerà questo conflitto e chi si unirà al fuoco incrociato?
Hanieh Tarkian
Hanieh Tarkian è un’analista geopolitica e docente italo-iraniana, specializzata in Studi Islamici e Relazioni Internazionali. Laureata in Scienze Islamiche presso il seminario femminile Jamiat az-Zahra in Iran, ha conseguito un master in Relazioni Internazionali e oggi insegna presso l’Università Internazionale Al-Mustafa, dove coordina il Master in lingua italiana in Studi Islamici. Vicepresidente dell’Istituto Al-Mustafa a Roma, è autrice di saggi su religione e geopolitica, tra cui uno dedicato al generale Qassem Soleimani. Figura pubblica attiva, partecipa a conferenze sul multipolarismo e scrive su temi legati al Medio Oriente, difendendo una visione islamica tradizionale in dialogo con l’attualità internazionale.
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