Yen e yuan: le monete asiatiche nel 2015 e aspettative per il 2016

Chiara Puccioni

2 Gennaio 2016 - 18:08

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I mercati asiatici e le loro valute: com’è andata nello scorso anno e quali sono le previsioni per il 2016.

Yen e yuan: le monete asiatiche nel 2015 e aspettative per il 2016

Il 2015 è stato un anno ricco di eventi che hanno influenzato i mercati mondiali: la politica europea di stimolo monetario, la crisi finanziaria cinese, il rialzo dei tassi d’interesse della FED, il crollo del prezzo del petrolio e le difficoltà del mercato valutario. Quali sono stati gli andamenti delle due più importanti monete asiatiche e che cosa ci possiamo aspettare per il futuro?

Il Giappone e lo yen

Nonostante i grossi problemi economici che il Giappone continua ad affrontare, in termini di bassa inflazione e crescita altalenante, e alle deboli aspettative sull’economia di Tokyo, legate anche alle decisioni controverse del suo governo e della banca centrale, lo yen ha dimostrato in chiusura d’anno di continuare a stupire gli operatori finanziari, con un costante miglioramento della quotazione della valuta giapponese sui mercati internazionali. Nonostante il terzo trimestre abbia portato dati negativi, il quarto ha quindi mostrato segni incoraggianti.
Per quanto riguarda il 2016, sembra che la valuta nipponica manterrà lo status di valuta “sicura”, dove investire qualora la propensione al rischio dei mercati dovesse scendere sotto la soglia di riferimento, e potrebbe addirittura riservare ulteriori sorprese, secondo alcune analisi trimestrali relative al mercato Forex per il 2016, per le quali lo yen potrebbe essere un investimento accattivante. In ogni caso, sarà bene prestare molta attenzione ai dati economici, anche in considerazione del generale clima d’incertezza sui mercati, e del rallentamento globale dell’economia.

La Cina e lo yuan

Per quanto riguarda la Cina, invece, l’indebolimento dello yuan sembra inarrestabile, legato ad un’economia che rallenta nonostante il taglio ai tassi d’interesse deciso dalla Banca Centrale cinese e ad una forte incertezza creata dal “Luendì nero”, quando la battuta d’arresto dell’economia cinese ha causato vendite senza precedenti sui mercati asiatici e mondiali. Tuttavia il 2015 è stato anche l’anno in cui lo yuan è stato inserito dal Fondo Monetario Internazionale nel Reserve-Currency Basket (paniere delle valute di riserva) , ovvero è diventato, insieme al dollaro, all’euro, allo yen e alla sterlina componente dei diritti speciali di prelievo, unità di conto del FMI. Diventando, quindi, la moneta cinese una valuta di riserva globale, il mercato di Pechino potrebbe rivelarsi interessante per gli investitori nel lungo periodo, anche se molto dipenderà dall’andamento generale dell’economia cinese nel 2016 e da come eventualmente potrà dimostrare di essere un’economia forte, che continua a crescere.

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