Warren Buffett potrebbe presto lasciare la sua amata Berkshire Hathaway. Sono già pronti i nomi dei due papabili sostituti.
Warren Buffett potrebbe presto sganciarsi dalla sua amata Berkshire Hathaway.
A riportarlo diverse testate giornalistiche, nazionali e internazionali, secondo cui l’oracolo di Omaha sarebbe pronto ad abbandonare il suo ruolo per godersi finalmente una sudata pensione.
Il tutto dopo aver permesso alla Berkshire di registrare strabilianti record storici nel corso degli anni; a dicembre scorso, ad esempio, le azioni societarie di tipo A hanno sfondato la soglia dei 300.000 dollari.
I papabili sostituti
Stando a quanto emerso dalle più recenti indiscrezioni, a contendersi l’ambito ruolo di sostituto saranno Gregory Abel e Ajit Jaan, già promossi al ruolo di vice-presidenti e cooptati nel consiglio di amministrazione (che per l’occasione è stato ampliato da 12 a 14 membri).
“È parte del movimento verso la successione nel tempo”,
ha commentato il presidente e CEO della Berkshire, che non si è comunque sbilanciato, né ha lasciato emergere particolari favoritismi verso i due uomini.
“Sono le due figure chiave alla Berkshire. Credo che se fossi nei panni di questi due signori vorrei avere l’esperienza necessaria a supervisionare tutta una serie di business prima di prendere eventualmente l’incarico”,
ha aggiunto.
Non è un vero addio
La promozione di Abel e Jaan potrebbe aver avuto lo scopo di fornire ai due l’esperienza e le abilità necessarie proprio alla successione dell’incredibile Buffett, l’uomo che ha trascinato la Berkshire verso il successo e che ha sempre mostrato un’incredibile fiuto per gli affari.
Qualche mese fa lo sguardo dell’oracolo si è posato anche sull’Italia e la sua Berkshire ha scelto di comprare il 9% di Cattolica dalla Popolare di Vicenza, assumendo così il ruolo di azionista di maggioranza delle assicurazioni.
Quello di Warren Buffett, comunque, non sarà un vero e proprio addio alla Berkshire Hathaway. L’oracolo di Omaha dovrebbe continuare a ricoprire il suo ruolo di presidente e di certo non smetterà di intervenire nelle decisioni aziendali, soprattutto in quelle relative agli investimenti.
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