L’azienda di moda, dopo più di trentanni, oggi è tornata in Borsa. Prezzo di apertura al NYSE fissato a 22,22 dollari. La prima transazione LEVI è stata del 30,7% superiore al prezzo IPO di 17 dollari per azione
Levi Strauss è tornata ufficialmente a Wall Street, dopo più di trentanni.
Il simbolo LEVI torna quindi al New York Stock Exchange. La società di San Francisco, fondata nel 1873, è ancora controllata dalla famiglia del suo fondatore: nel 1971 la società fu quotata per la prima volta in Borsa, ma la famiglia che la controlla decise nel 1985 di ricomprare tutte le azioni e tenerne il controllo.
L’azienda di San Francisco si quotò raccogliendo 50 milioni di dollari, ma un periodo di crisi e profitti in calo costrinsero i soci a un’operazione di leveraged buyout da 1,7 miliardi di dollari che portò nel 1984 al delisting del titolo.
Il gruppo americano debutta sul mercato statunitense ha aperto la sua prima seduta di contrattazione al NYSE con un prezzo di apertura pari a 22,22 dollari, che equivale a un +30,7% dal prezzo di IPO di 17 dollari per azione. La società è stata valutata circa 6.6 miliardi di dollari e la maggior parte dei guadagni derivanti dalla vendita iniziale delle azioni sarà distribuita tra i suoi attuali azionisti.
Con lo sbarco in Borsa i soci puntano a raccogliere fino a 587 milioni di dollari. Levi Strauss intende usare i fondi raccolti con la quotazione per «acquisizioni e investimenti strategici, anche se al momento non ci sono piani».
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