Voucher INPS: aiutano l’occupazione?

Chiara Ridolfi

19 Maggio 2016 - 11:53

I voucher INPS sono un modo di pagamento utilizzato per il lavoro occasionale accessorio, ideati dal Governo per frenare il lavoro in nero. Ma sono utili per creare nuovi posti di lavoro? Come intende cambiare le modalità di erogazione il Ministro Poletti?

Voucher INPS: aiutano l’occupazione?

I voucher INPS sono un mezzo di pagamento molto utilizzato dalle aziende e dagli imprenditori. Grazie ai voucher INPS si possono pagare in modo legale e tracciabile coloro che svolgono un lavoro occasionale accessorio. I voucher sono stati ideati dal Governo per cercare di ridurre il lavoro in nero e nella speranza che dalle prestazioni occasionali regolarizzate potessero nascere nuovi posti di lavoro.

Al momento i voucher dell’INPS non sembrano aver avuto questo effetto e sebbene abbiano posto un freno al lavoro in nero, l’occupazione non sembra aver avuto una spinta da questa modalità. I voucher cominciano ad essere anzi un problema per la creazione di nuovi posti di lavoro e molte aziende stanno abusando di questa forma di pagamento. Attraverso i voucher dell’INPS vengono pagati non solo tanti giovani, ma anche molti pensionati e lavoratori che svolgono un secondo lavoro per arrotondare.

Nei primi tre mesi del 2016 i voucher dell’INPS risultano essere il 45,3% in più in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente e l’occupazione è invece scesa in modo preoccupante.
Il Ministro Poletti sta pensando quindi di introdurre delle limitazioni e di varare una nuova legge per limitarne l’uso smodato.

Quali sono i piani del Governo riguardo i voucher INPS? Questo tipo di pagamento ha creato occupazione? Perché sono tanto utilizzati? Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Voucher INPS: la proposta del Governo

I dati parlano chiaro: l’unico metodo di pagamento che continua ad avere il segno positivo è quello del voucher. Il buono lavoro era stato pensato dal Ministro Poletti per limitare il lavoro in nero nel settore agricolo e poi è stato esteso a tutti i settori lavorativi, comportando gravi problemi per l’occupazione.

L’occupazione infatti nel primo trimestre del 2016 ha un segno negativo pesantissimo e vede ben 1 milione e 188 mila posti in meno per il contratto a tempo determinato, mentre per i contratti a tempo indeterminato la situazione è ancora più grave: - 33,4%.

A causa della Legge di Stabilità infatti sono scesi i bonus che le aziende possono richiedere a fronte dell’assunzione e di conseguenza si è bloccato nuovamente il mercato del lavoro.

I voucher INPS al momento continuano a trainare il mercato. Il Governo ha quindi deciso di prendere delle precauzioni, dal momento che molte aziende utilizzano questo metodo di pagamento in modo fraudolento. Lo stesso voucher viene spesso utilizzato per pagare due ore invece che una sola.

Il Ministro Poletti ha quindi pensato di introdurre un decreto correttivo: il datore di lavoro dovrà comunicare almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i dati anagrafici e il codice fiscale del dipendente. La comunicazione andrà fatta all’INPS stessa e dovrà avvenire tramite mail o attraverso un SMS.

Il decreto al momento vede la comunicazione obbligatoria anche per le famiglie che utilizzano i voucher per pagare la baby sitter o la colf. Le sanzioni, per chi non invia la comunicazione nei tempi stabiliti, saranno molto salate e andranno da un minimo di 400 euro fino a 2.400, per ogni lavoratore coinvolto.

Voucher INPS: perché sono tanto utilizzati?

I voucher INPS hanno riscosso fin da subito un grande successo e continuano a coinvolgere milioni di lavoratori italiani. I buoni lavoro sono semplici da utilizzare, sia per il datore di lavoro, che per il dipendente. Infatti si possono acquistare comodamente in tabaccheria, alle Poste, ad uno sportello dell’INPS oppure direttamente dal sito www.inps.it

I buoni lavoro sono di valore differente e vanno da un minimo di 10 euro ad un massimo di 50. Al lavoratore di 10 euro, al netto spettano 7,50 euro, il resto viene utilizzato per: assicurazione INAIL, Gestione Separata, compensazione del concessionario e contributi INPS.

Il metodo di pagamento non ha però portato un aumento dell’occupazione, anzi i datori di lavoro hanno trovato un modo in più per non assumere nuovi lavoratori e avere dipendenti a basso costo. La maggior parte delle persone che percepiscono un voucher INPS infatti non guadagna più di 500 euro l’anno e la prestazione lavorativa non sfocia quasi mai in un’assunzione o in un tipo di collaborazione più stabile.

Sebbene il Governo si accinga a inserire la tracciabilità dei voucher INPS, la manovra non sarà sufficiente ad arginare il problema, che potrebbe diventare ingestibile e obbligare il Ministro Poletti a bandire definitivamente questa forma di pagamento.

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