Visita a congiunti o fidanzato: cosa scrivere nell’autocertificazione

Isabella Policarpio

11 Maggio 2020 - 08:42

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L’autocertificazione serve anche per andare a casa di congiunti, familiari e fidanzato, dei quali non serve indicare nome, cognome e grado di parentela. Istruzioni per la compilazione.

Visita a congiunti o fidanzato: cosa scrivere nell’autocertificazione

Grande novità della Fase 2 è la possibilità di andare a trovare in casa i congiunti (spiegheremo più avanti chi sono) e il fidanzato, che è considerato “affetto stabile”.

Anche in questi casi serve il nuovo modulo di autocertificazione del Ministero dell’Interno.

Ma cosa scrivere sull’autocertificazione? E come dimostrare che la persona che si va a trovare è un congiunto o un affetto stabile? Le indicazioni del Governo precisano che tali spostamenti rientrano tra i motivi di necessità, esattamente come fare la spesa o sport all’aperto. Ricordiamo che lo spostamento è consentito anche fuori dal Comune di residenza/domicilio ma senza uscire dalla regione.

Non c’è bisogno indicare nell’autodichiarazione il nome, cognome o grado di parentela/affinità della persona che si va a trovare. Vediamo allora come compilare correttamente il modulo a partire dal 4 maggio.

Cosa scrivere nell’autocertificazione per visitare i congiunti e il fidanzato

Finalmente il Ministero dell’Interno ha fatto chiarezza su chi sono i congiunti (oltre ai parenti e al coniuge anche i conviventi di fatto, le parti dell’unione civile e gli affetti stabili).

Per quanto riguarda l’obbligo di autocertificazione - che resta anche nella Fase 2 - vediamo cosa bisogna scrivere: le FAQ del Ministero dell’Interno specificano che basta barrare la voce motivo di necessità, nel quale rientra anche fare la spesa o provvedere a commissioni quotidiane.

Quindi, a differenza di quanto era stato anticipato, nella nuova autodichiarazione manca la voce ad hoc “visita al congiunto”, sulla quale i Social avevano ironizzato immaginando dei moduli dove indicare la data del fidanzamento e del futuro matrimonio.

Invece non si dovranno indicare le generalità della persona o delle persone che si andranno a trovare in casa, altrimenti ci sarebbe una ingiustificata violazione della privacy.

Va da sé che provare la qualità di congiunto o affetto stabile può rivelarsi difficile, se non impossibile in alcuni casi, quindi ci si attiene alle regole del buon senso, sperando che i cittadini non abusino di questa libertà che viene loro concessa. Non si esclude, inoltre, che a partire dal 18 maggio potrebbero esse ammesse le visite agli amici oppure ai congiunti fuori Regione, il tutto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica in queste prime settimane cruciali.

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# Fase 2

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