Nella riforma del decreto Madia è presente anche una proposta pensata dal ministero dell’Interno che prevede un Prefetto a capo del Corpo, cosa che secondo i sindacati andrebbe ad ingessare i Vigli del Fuoco.
Vigili del Fuoco pronti alla battaglia. Motivo dell’agitazione è una proposta del ministero dell’Interno presente nella bozza di riforma del decreto Madia.
Nel testo si propone un cambio nel sistema gerarchico dei Vigili del Fuoco, con un Prefetto che non sarebbe più solo capo del Dipartimento, ma diventerebbe anche capo del Corpo. Un’idea che non va assolutamente giù ai sindacati, fortementi contrari al cambio nella struttura.
Per la Cgil-Funzione Pubblica, la proposta del ministero dell’Interno andrebbe a togliere autonomia ed efficienza ai Vigili del Fuoco, con operazioni di soccorso come quelle messe in atto a Rigopiano che diventerebbero difficilmente ripetibili.
Dal ministero intanto si cerca di placare i toni, con il tavolo della contrattazione che si aprirà l’8 febbraio. Al momento però difficile trovare una conciliazione, visto la contrarietà totale dei Vigili del Fuoco a questa riforma delle strutture decisionali del Corpo.
Prefetto a Capo dei Vigili del Fuoco, il no dei sindacati
Attualmente i Vigili del Fuoco hanno due figure al vertice. Il capo del Corpo è l’ingegnere Gioacchino Giomi, nominato nel 2014 su proposta del ministero dell’Interno dal Consiglio dei Ministri dopo trent’anni di esperienza sulle spalle nel campo.
Il Prefetto Bruno Frattasi è invece dal 2016 il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Nella proposta presente nella riforma del decreto Madia questa figura assorbirebbe anche il ruolo di capo del Corpo, incarico che finora era stato sempre assegnato ad un tecnico.
Per il coordinatore nazionale della Cgil-Funzione Pubblica Danilo Zuliani, se dovesse passare questa riforma potrebbe essere la fine dei Vigili del Fuoco, che andrebbero a perdere sia autonomia che molta efficienza.
Noi pompieri operiamo sulla base della nostra esperienza e del nostro fiuto e sappiamo che ogni intervento è diverso da qualsiasi altro. Spesso dobbiamo inventare sul momento, a seconda della situazione che ci troviamo di fronte. Un prefetto ha una mentalità del tutto diversa: applica pedissequamente la legge, è contrario ad ogni variazione in corso. Questo significa indebolirci: è un pessimo servizio non solo a noi vigili, ma all’intera popolazione.
Secondo Zuliani quindi, con un Prefetto come capo del Corpo si andrebbe sostanzialmente ad ingessare i Vigili del Fuoco, che perderebbero così di quella necessaria improvvisazione per effettuare alcune operazioni che sarebbero stoppate dalla burocrazia.
Vigili del Fuoco, il Viminale cauto
Se i Vigili del Fuoco sono decisamente contrariati dalla proposta di riforma presentata, il ministero dell’Interno invece cerca di placare i toni, rinviando ogni discussione a dopo che il tavolo di contrattazione si sia aperto.
Ci confronteremo a partire dall’8 di febbraio. Inutile alimentare uno scontro solo sulla base di ipotesi che devono ancora essere spiegate nel dettaglio. Si cercherà di far convergere le varie posizioni: se non sarà possibile, la proposta resterà nel cassetto.
Il problema però non è trovare un accordo, visto che i sindacati vogliono che la proposta venga totalmente cestinata. Difficile dare torto comunque alle richieste dei Vigili del Fuoco, un corpo che da sempre viene un po’ bistrattato dalle istituzioni.
Gli elogi e gli encomi sono sempre tanti, ultimo il premio come miglior corpo dei Vigili del Fuoco al mondo nel 2016, ma negli atti pratici un regime pensionistico rivedibile e il recente stop del bonus Renzi da 80 euro al mese sono tutte misure che penalizzano fortemente i nostri pompieri, che meriterebbero ben altro trattamento.
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