Venti di guerra commerciale in Europa: il motivo è ancora la Brexit

Violetta Silvestri

16 Maggio 2022 - 10:50

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La Brexit sotto i riflettori con la questione dell’Irlanda del Nord e la minaccia di una guerra commerciale con l’Europa che si riaccendono. Cosa succede e perché il divorzio Ue-UK non è risolto.

Venti di guerra commerciale in Europa: il motivo è ancora la Brexit

Brexit e rischio guerra commerciale in Europa: la storia si ripete, dopo nuove dichiarazioni tese di Johnson sulla questione del Protocollo dell’Irlanda del Nord.

Il Governo del Regno Unito è pronto a introdurre una legislazione che consentirebbe ai ministri di Londra di ignorare parti dell’accordo sull’Irlanda del Nord, ha affermato una fonte governativa di alto livello riportata da Bbc news.

Il tutto, in una nuova escalation di tensione con Bruxelles. Una mossa concreta di ostilità da parte del primo ministro inglese, infatti, potrebbe far fallire i colloqui con la Commissione Ue e innescare una guerra commerciale con il blocco comunitario.

La Brexit della discordia: UK-Ue di nuovo in guerra commerciale?

Novità importanti e allarmanti sul fronte Brexit che sembrava ormai sopito.

Il Partito Democratico Unionista, che è arrivato secondo dietro lo Sinn Fein alle elezioni del 5 maggio in Irlanda del Nord, ha rifiutato di rientrare nell’esecutivo fino a quando il protocollo firmato da UK e Ue nell’ambito della Brexit non sarà riscritto. L’accusa è che le misure straordinarie accordate stanno in realtà indebolendo l’economia irlandese (nella parte dell’Irlanda del Nord) e non possono più essere tollerate, poiché minacciano ulteriormente la crisi economica in corso.

L’accordo è entrato in vigore nel gennaio dello scorso anno ed è stato concepito per evitare la necessità di una frontiera fisica tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, che resta parte dell’Unione Europea.

Perché si è riacceso il fuoco della Brexit e cosa rischia l’Europa

Si è improvvisamente tornati a parlare di guerra commerciale in Europa. Il motivo è la Brexit e l’accordo sull’Irlanda del Nord da sempre mal digerito in UK.

Boris Johnson visiterà Belfast per incoraggiare la restaurazione del governo dell’Irlanda del Nord, ma il Partito Democratico Unionista (DUP) si rifiuta di entrare in assemblea a causa del Protocollo dell’Irlanda del Nord.

Quest’ultimo è stato progettato per garantire che il libero scambio continuasse attraverso il confine terrestre irlandese.

Nel dettaglio, è bene ricordare che sono stati necessari accordi speciali per l’Irlanda del Nord dopo che il Regno Unito ha votato per la Brexit nel 2016. Questo perché è l’unica parte con un confine terrestre con un paese dell’Ue: la Repubblica d’Irlanda.

Prima del divorzio, era facile trasportare merci attraverso questo confine perché entrambe le parti seguivano automaticamente le stesse regole commerciali comunitarie.

Dopo la Brexit era necessario un nuovo sistema perché l’Ue ha regole alimentari rigide e richiede controlli alle frontiere quando alcune merci, come latte e uova, arrivano da paesi extra UE.

Il confine è anche una questione delicata a causa della travagliata storia politica dell’Irlanda del Nord. Si temeva che telecamere o posti di frontiera potessero diventare un bersaglio e portare all’instabilità. Si è dunque arrivati Protocollo dell’Irlanda del Nord come parte dell’accordo di recesso Brexit, che ora fa parte del diritto internazionale.

Invece di controllare le merci al confine irlandese, il protocollo prevede che eventuali ispezioni dei documenti hanno luogo tra l’Irlanda del Nord e la Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia e Galles).

L’Ue ha riconosciuto che il protocollo ha causato difficoltà alle imprese dell’Irlanda del Nord. In ottobre, ha presentato proposte che avrebbero ridotto i documenti e i controlli sulle merci in ingresso dalla Gran Bretagna.

Tuttavia, la scorsa settimana il Regno Unito ha respinto questi piani dicendo che avrebbero peggiorato le cose.

C’è alta tensione. Scrivendo domenica sul Belfast Telegraph, Johnson ha affermato che “sarà necessario agire” sul protocollo se la posizione europea non cambia. Ha dichiarato che l’accordo era ormai scaduto poiché era stato progettato prima della pandemia di coronavirus, della guerra della Russia con l’Ucraina e della crisi del costo della vita.

Il ministro degli Esteri Liz Truss ha avvertito che il Regno Unito non avrebbe altra scelta che agire se i legislatori dell’Ue non avessero mostrato la flessibilità richiesta sul protocollo.

Il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic ha risposto a tali provocazioni dicendo che è “semplicemente inaccettabile” che il Regno Unito faccia tali minacce.

Tuttavia, una fonte governativa di alto livello ha affermato che, salvo eventuali modifiche dell’ultimo minuto, il Governo introdurrà la legislazione per eliminare parti del protocollo e consentire un commercio più semplice.

Tale legislazione dovrebbe tuttavia passare attraverso il parlamento, cosa che potrebbe richiedere mesi.

Alcuni temono che se il Regno Unito dovesse agire unilateralmente, potrebbe innescare ritorsioni da parte dei Paesi europei e, in definitiva, una guerra commerciale, l’ultima cosa che molte aziende e famiglie desiderano al momento di una crisi del costo della vita.

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