Venezuela: dramma iperinflazione. Il bolìvar rischia di diventare carta straccia

Nicola D’Antuono

12 Giugno 2014 - 11:20

In Venezuela l’iperinflazione sta distruggendo il valore del bolìvar, che sta diventando una vera e propria "patata bollente" sulle aspettative di costanti aumenti dei prezzi

Venezuela: dramma iperinflazione. Il bolìvar rischia di diventare carta straccia

Continua la fase di grave crisi economico-finanziaria in Venezuela, sempre più isolata dal resto del mondo dopo la difficile transizione politica dall’ex carismatico leader Hugo Chávez (deceduto poco più di un anno fa) al suo delfino Nicolás Maduro. Il paese sudamericano sta sperimentando una pericolosa impennata del tasso di inflazione, che ad aprile è stata calcolato al 61,5% su base annua.

L’iperinflazione sta facendo crollare il potere d’acquisto dei consumatori venezuelani, che devono fare anche i conti con il boom del mercato nero dove i beni di prima necessità vengono scambiati a prezzi altissimi e il bolìvar viene valutato anche oltre dieci volte in meno sul dollaro rispetto alla quotazione ufficiale. L’esperienza attuale del Venezuela inizia a ricordare quella tragica di inizio anni Venti del secolo scorso nella Germania della Repubblica di Weimar.

Infatti la gente esce da casa con grossi mazzi di banconote, che chiaramente non riescono più a restare tutte all’interno del portafogli: è l’effetto svalutazione provocato dalla costante ascesa dei prezzi al consumo, che ormai si è trasformata in iperinflazione. La banca centrale di Caracas ha messo in moto il torchio tipografico e sta stampando banconote sempre più di grossa taglia. Soltanto nei primi quattro mesi del 2014 ha lanciato sul mercato più di 61 milioni di banconote da 100 bolìvar, il 100% in più rispetto a un anno prima e il 452% in più rispetto a due anni fa.

Alcuni economisti vicini al governo Maduro hanno consigliato alle autorità monetarie di non stampare più banconote da 2 e 5 bolìvar. La valuta è ormai diventata una vera e propria “patata bollente”: la gente teme il rincaro dei prezzi anche da un giorno all’altro, così preferisce disfarsi completamente delle banconote sempre più svalutate per acquistare beni di prima necessità. Il governo teme che i venezuelani possano perdere completamente fiducia nella valuta nazionale, soprattutto se dovessero iniziare a trasportare grossi carichi di banconote per acquistare beni e servizi.

Secondo gli esperti, a questi ritmi la quantità di banconote da 100 bolìvar in circolazione saranno pari alla metà del totale circolante entro un paio d’anni. Il governo pensa anche alla soluzione delle carte bancomat, ma più di un terzo dei risparmiatori non possiede un conto corrente. Quest’anno il tasso di inflazione su base annua in Venezuela dovrebbe attestarsi sulla pazzesca cifra del 70%, molto più del 50-55% stimato pochi mesi fa. La gente vorrebbe correre ai ripari acquistando dollari americani, ma l’offerta è quasi nulla se non quella coperta dall’improbabile mercato nero, dove comunque qualcuno preferisce lo stesso acquistare sulle aspettative di una totale svalutazione del bolìvar che rischia ben presto di diventare solo carta straccia.

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