USA, Trump propone una dieta scolastica meno sana pur di beffare Michelle Obama

Mario D’Angelo

18/01/2020

18/01/2020 - 15:23

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Più pizza e hamburger per 30 milioni di studenti: saranno cancellate le regole di Michelle Obama per una scuola più sana. Il piano annunciato nel giorno del compleanno dell’ex first lady

USA, Trump propone una dieta scolastica meno sana pur di beffare Michelle Obama

L’amministrazione Trump si è mossa per fare un passo indietro sugli standard nutrizionali scolastici per cui si è battuta Michelle Obama. La proposta arriva dal Ministero dell’Agricoltura, che andrà incontro alle richieste dei produttori di cibo e di alcuni distretti scolastici. Questi ultimi si sono lamentati per l’incremento dei costi dovuti alle prescrizioni dietetiche di Obama, che prevedono più frutta e verdure.

In molti hanno notato la coincidenza dell’annuncio con il 57esimo compleanno di Michelle.

Trump vuole cancellare la dieta scolastica sana

La nuova proposta di legge del dipartimento per l’Agricoltura vuole dare maggiore scelta alle singole scuole circa i quantitativi di frutta da proporre a colazione o i tipi di vegetali inclusi nei pasti. Inoltre l’amministrazione Trump punta ad allargare la definizione di “snack”, in cui saranno inclusi anche cibi come hamburger, pizza e patatine fritte.

“Le scuole e i distretti scolastici ci dicono che c’è ancora troppo spreco di cibo e una flessibilità data dal buon senso è necessaria a fornire agli studenti pasti nutrienti e buoni”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura in un comunicato.

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Beffata Michelle Obama nel giorno del suo compleanno

La proposta dell’amministrazione Trump coinvolge quasi 30 milioni di studenti suddivisi in 99.000 scuole. Sono quasi 14 milioni i bambini statunitensi considerati obesi, circa il 19% del totale.

La lotta all’obesità infantile è stata una delle campagne più importanti di Michelle Obama durante il suo soggiorno alla Casa Bianca. Ora i Repubblicani affermano che i bambini non mangiano frutta e verdura, e dunque molto cibo viene buttato.

Juliana Cohen, professoressa ad Harvard, ribatte però che “lo spreco di cibo era un problema già prima dell’applicazione degli standard più salutari, perciò tornare indietro non risolverà il problema”.

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